2023-07-28
Bordata alla commissione sul Covid «Non si sostituisca ai magistrati»
Capo dello Stato a gamba tesa. Poi la stoccata anche ai giudici: «Le leggi le fa l’Aula».Una «sventagliata» sui principali argomenti all’ordine del giorno per il governo di Giorgia Meloni. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso della rituale cerimonia del Ventaglio, prima delle ferie estive e di fronte ai numerosi giornalisti presenti, ai quali ha ribadito che «il bene dell’informazione è strettamente legato a quello della libertà», si è soffermato sul rapporto fra politica e magistratura, usando parole molto chiare. A cominciare dal monito-invito: «Ciascuno faccia la propria parte e cerchi di farla bene. Vorrei declinare questo dovere in maniera completa e conseguente, aggiungendo: non pretendere di fare abusivamente la parte di altri. Ciascuno faccia il proprio mestiere, come si dice in linguaggio corrente, e cerchi di farlo bene. Auspico che questa stessa consapevolezza di fare al meglio la propria parte venga avvertita da chi ha responsabilità istituzionali». E vale per politici e giudici visto che ha sottolineato come sia necessario che debba essere «garantito il rispetto del ruolo della magistratura nel giudicare, perché soltanto alla magistratura questo compito è riservato dalla Costituzione». E quindi è arrivata la bacchettata alla politica. «Iniziative di inchieste con cui si intende sovrapporre attività del Parlamento ai giudizi della magistratura si collocano al di fuori del recinto della Costituzione e non possono essere praticate».Il riferimento è chiaramente alle due commissioni parlamentari d’inchiesta istituite sulla pandemia di coronavirus, appena istituite da Camera e Senato, e a quella sul caso di Emanuela Orlandi. Nella legge che istituisce la Commissione sul Covid si esplica la volontà di verificare la costituzionalità degli atti di governo adottati durante la pandemia. Quindi l’affondo: «Non esiste un contropotere giudiziario del Parlamento, usato parallelamente o, peggio, in conflitto con l’azione della magistratura. Così come non sono le Camere a poter verificare, valutare, giudicare se norme di legge, che il Parlamento stesso ha approvato, siano o meno conformi a Costituzione, perché questo compito è riservato, dall’art.134, in maniera esclusiva, alla Corte Costituzionale. Non può esistere una giustizia costituzionale politica I ruoli non vanno confusi a tutela dell’ambito in cui si è titolari, nella logica della collaborazione istituzionale».Insomma, l’orientamento quirinalizio è chiaro. Ma anche per i magistrati è arrivata l’esortazione al rispetto dei ruoli dopo le polemiche che si sono scatenate prima della firma dello stesso presidente al disegno di legge della riforma della giustizia firmata dal ministro Carlo Nordio. «La magistratura deve essere chiamata in piena autonomia e indipendenza secondo le norme di legge, tenendo conto che le leggi le delibera il Parlamento. Allo stesso modo va garantito il ruolo della magistratura nel giudicare». E il capo dello Stato ha fatto riferimento poi alla Carta «più bella del mondo»: «La Costituzione è la guida del nostro fissando principi e valori irrinunciabili, diritti inviolabili, virtuose connessioni con l’Ue e la comunità internazionale. La Costituzione è un patrimonio comune che si è arricchito nel tempo grazie a una larga condivisione. È l’architrave dell’ordinamento giuridico che sostiene il nostro modello sociale. E continua a indicare obiettivi e un conseguente programma che trova progressiva attuazione nelle misure che governo e Parlamento assumono nell’interesse generale».
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