2022-10-05
Bonomi si arrocca su tasse e pensioni: «Non si toccano». Tanto pagano gli altri
Il presidente di Confindustria compiace la sinistra. Tace sulle inchieste per gli scivoli Inps e sulla fuga di aziende in Olanda.Uno che di industria e di quattrini se ne intende come Jeff Bezos sostiene che «lamentarsi non è mai una strategia». Non deve aver mai ascoltato Carlo Bonomi, che ha assunto come primo comandamento il «chiagne e fotte». Questo Bonomi che è a capo della Confindustria esercitando come propria occupazione personale il detenere il 4,5% di Synopo, un’azienda del biomedicale con capitale sociale 10.000 euro. La controlla attraverso Ocean srl, capitale sociale di 93.000 euro, di cui il presidente possiede il 33%. Basta per essere il capo degli imprenditori? Gli altri glielo lasciano credere volentieri. Gli piace stare in quel milieu perché lo confondono con i Bonomi che contano: Andrea quello che sta salvando il pizzicagnolo della sinistra Natale Farinetti. Ecco, il nostro Bonomi ha più simiglianze con il profeta della salamella che ha raccontato a tutto il mondo di essere un genio dell’imprenditoria e si ritrova con 200 milioni di debiti. Ha anche preteso di essere considerato molto Fico - dal nome del luna park del cotechino a Bologna che in 5 anni ha accumulato perdite per 8 milioni - e in forza di questo ora che lo hanno allontanato dalla gestione di Eataly - forse si comincerà a pronunciare come ex-Italy - prezzemolo in televisione a dare buoni consigli pretendendo di dire agli altri come fare. Il nostro Bonomi, che non è parente né di Andrea, uno che amministra con Investindustrial 11 miliardi di partecipazioni, né di Carlo, quello buono che è il padre di Andrea, deve aver seguito dei corsi proprio da Farinetti che un paio di anni fa si è lanciato in una campagna a favore della patrimoniale. Tanto lui con i conti in rosso non l’avrebbe probabilmente pagata. Carletto Bonomi due giorni fa dall’assemblea degli industriali di Varese ha tuonato: «Non possiamo permetterci immaginifiche misure di flat tax e prepensionamenti». Applausi da sinistra anche se lui ha tenuto a precisare: «Non tifiamo per nessuno, noi proponiamo misure». Il Pd ha colto la palla al balzo per attaccare il centrodestra sostenendo che il governo in gestazione si becca la sfiducia della Confindustria prima ancora di nascere. La Repubblica - giornale editato dal gruppo Gedi - titola sulla sua prima pagina: «Assedio a Salvini, i leader della Lega nella tenaglia di un partito diviso e delle categorie produttive che lo abbandonano. L’altolà del presidente di Confindustria: no a proposte immaginifiche su flat tax e pensioni». C’è un però. Il gruppo Gedi - si è saputo solo grazie ad un’inchiesta di Giacomo Amadori per La Verità - è passato da stampare La Repubblica a dover rendere conto alla Procura della Repubblica di Roma - che ha chiesto il rinvio a giudizio dei dirigenti dell’editoriale - per truffa all’Inps per il prepensionamento di alcuni suoi dipendenti. Le verifiche riguardano anche prepensionamenti al Sole 24 Ore giornale edito dalla Confindustria di cui Carletto Bonomi è presidente. Insomma, a Varese tuona contro l’idea del centrodestra di non far scattare la legge Fornero che costringerebbe gli italiani ad andare in pensione minimo a 67 anni, ma se c’è da salvaguardare i conti di casa i prepensionamenti fanno comodo eccome. Tant’è che a gennaio è stato firmato un accordo per scaricare all’Inps altri 29 redattori in pensione anticipata e attivare altra cassa integrazione. Viene dunque il sospetto che a Confindustria il pensionamento a quota 101 o 102 non piaccia perché toglie agli imprenditori la possibilità di scaricare con facilità all’Inps i dipendenti in esubero. Una storia vecchia, sol che si pensi che in Italia ci sono oltre 420.000 pensionati ex lavoratori privati a cui si assommano circa 54.000 ex dipendenti pubblici, che riscuotono da oltre 40 anni l’assegno e che sono stati accollati dalle aziende ai conti dell’Istituto di previdenza. Più o meno va così con la flat tax. Carletto Bonomi ha spiegato che non ce la possiamo permettere perché scassa i conti dello Stato. Viene però il sospetto che ci sia un retropensiero. La flat tax sia nella formula di Matteo Salvini (15%) sia in quella di Silvio Berlusconi (23%) sia in quella prospettata da Fratelli d’Italia (15% sui redditi incrementali e poi man mano estesa) si porta dietro una revisione del sistema fiscale compresa quella che i tecnici chiamano tax expenditure: il coacervo di deduzioni e detrazioni che cubano oltre 80 miliardi e di cui le imprese beneficiano ampiamente. Bonomi è sicuro quando dice che la flat tax non è una buona cosa di parlare a nome dei suoi associati? Exor, Fca, Ferrari, Mediaset, Cementir, Luxottica, Ferrero, Illy, Prysmian, Campari e l’elenco è lungo assai hanno tutte sede fiscale in Olanda e sono tutte o quasi iscritte a Confindustria. Perché stanno ad Amsterdam? Perché lì la tassazione sugli utili societari è pari a zero. Bravo Carletto Bonomi, ha perfettamente imparato la lezione da Oscar: fare bella figura con i soldi degli altri!
Donna, ingegnere aerospaziale dell'Esa e disabile. La tedesca Michaela Benthaus, 33 anni, prenderà parte ad una missione suborbitale sul razzo New Shepard di Blue Origin. Paraplegica dal 2018 in seguito ad un incidente in mountain bike, non ha rinunciato ai suoi obiettivi, nonostante le difficoltà della sua nuova condizione. Intervistata a Bruxelles, ha raccontato la sua esperienza con un discorso motivazionale: «Non abbandonate mai i vostri sogni, ma prendetevi il giusto tempo per realizzarli».