2023-05-20
Bonaccini commissario è un insulto. Chi non fa nulla non merita dei premi
Stefano Bonaccini (Imagoeconomica)
Troppo facile, davanti ai guai, autoassolversi prendendosela col clima, senza assumersi la responsabilità delle contromisure che mancano all’appello. Il governatore risponda di questo, non allarghi i suoi poteri.Come ci si assolve per i morti dell’Emilia Romagna? Risposta facile: dando la colpa al surriscaldamento globale, fenomeno oscuro e mondiale, frutto avvelenato degli interessi speculativi delle multinazionali e dei comportamenti egoistici delle masse, vale a dire di tutti e di nessuno. È come alzare gli occhi al cielo di fronte a una sciagura, come urlare piove governo ladro, come maledire il destino cinico e baro. Sapendo che non si può fare niente, salvo imprecare o imbrattare un muro o un monumento per protesta. In realtà, ci sono responsabilità che sono più terra terra dei cambiamenti climatici e per capirlo è sufficiente leggere qualche relazione dei geologi, invece che affidarsi alle previsioni dei meteorologi, i quali se non sono in grado di dire se dopodomani pioverà, non sono certo nelle condizioni di stabilire mutazioni che richiedono anni, se non ere.Se si lascia perdere un killer silenzioso come la CO2 e ci si concentra su ciò che si è fatto, ma meglio sarebbe dire su ciò che non si è fatto, per evitare sciagure come quella che ha colpito l’Emilia Romagna si scopre che le responsabilità sono molto meno volatili di come appare leggendo certe interviste. Infatti, se il Veneto dopo le alluvioni degli anni passati oggi non è sfiorato dalle tragedie, è perché si sono realizzate le tanto contestate opere pubbliche, come per esempio i bacini di laminazione o il Mose. Se al contrario nelle zone allagate niente ha potuto fermare la furia delle acque, la ragione è perché la metà delle casse di espansione, ovvero di quei bacini destinati a raccogliere la piena e a evitare la tracimazione, non funziona. Non lo dico io, lo dicono i geologi, i quali si scagliano contro il partito del No, ovvero contro quell’ambientalismo rossoverde che ferma qualsiasi intervento richieda di correggere la natura. Del resto, per rendersi conto che il surriscaldamento globale è un modo per nascondere le responsabilità, basta guardare al passato, quando di cambiamenti climatici nessuno parlava e ciò nonostante la gente moriva sotto il diluvio. In Emilia Romagna, le prime catastrofi di cui si ha memoria portano la data del 1945 e i primi morti del 1961. Tra frane e allagamenti, sono decine i Comuni colpiti e migliaia gli ettari invasi. Colpa del surriscaldamento anche 70 anni fa? Estendendo il conto a tutto il territorio italiano, dal 1951 a oggi si sono registrate 21 alluvioni e le 1.338 vittime non sono morte per il caldo, ma travolte dall’acqua. Settant’anni vi paiono troppo pochi per allontanare da noi le colpe del cambiamento climatico e restituirle agli uomini che non hanno fatto interventi lungo gli argini dei fiumi? E allora andiamo ancor più indietro, al 1910, quando tra Salerno, Cetara e Casamicciola morirono 150 persone a causa di uno «spaventevole urgano» (sì, gli uragani esistevano già, anche se macchine e industrie non erano così diffuse), mentre nel 1924, dopo giorni di pioggia intensa, una frana ad Amalfi spazzò via 61 vite. Acqua, sempre acqua, tanta acqua, anche se il surriscaldamento era di là da venire. Come le chiacchiere inutili di Elly Schlein e compagni, che per distrarre l’attenzione da sé parlano d’altro, cioè di fenomeni paranormali.Il problema non è l’abbondanza della pioggia, ma la scarsità della prevenzione. Nonostante nei convegni e nelle interviste la segretaria rossoverde del Pd si affanni a denunciare il consumo di suolo, l’Emilia Romagna è la regione dove se ne è consumato di più e non per mettere in sicurezza fiumi e torrenti, ma per sfruttare ciò che era possibile sfruttare. È il modello di amministrazione progressista che deve essere messo sotto processo. Sono gli amministratori del Pd, a cominciare da Stefano Bonaccini, che devono rispondere di ciò che è accaduto, perché se non si sono spesi i soldi messi a disposizione, se non sono state fatte le opere necessarie, se chi aveva il potere di realizzarle ha chinato il capo davanti alla furia ideologica dell’ambientalismo spinto, adesso non si può far finta di niente dando la colpa al cambiamento climatico. Soprattutto, non si può nominare commissario all’emergenza chi ha affidato a un’emergente Schlein il compito di guidare la transizione ecologica. Nel passato, il Pd chiedeva le dimissioni degli amministratori che da pochi mesi guidavano città e regioni colpite dalle alluvioni. Io non chiedo le dimissioni, ma che per lo meno chi ha responsabilità non sia premiato con poteri straordinari e con il diritto di amministrare i soldi pubblici della ricostruzione.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.