Altro che industria 4.0, Boeing assume i diciottenni digitali e apre il primo stabilimento europeo

- Già da qualche decennio le aziende utilizzano tecnologie che prevedono l'esecuzione di un programma per la lavorazione dei pezzi. In questo modo i colossi possono far produrre componenti dove e come risulti più conveniente.
- Il colosso Usa inaugura il sito di Sheffield per integrare la filiera produttiva dei velivoli e punta sui giovani.
Lo speciale contiene due articoli.
All'inaugurazione dello stabilimento Boeing di Sheffield, in divisa blu c'erano anche Dylan, Thomas, Roisin, Daniel e Joel, che hanno poco più di 18 anni e sono tra i 20 apprendisti che Boeing ha assunto per creare nuove figure specializzate presso il nuovo impianto. James e Sheila sono i loro istruttori e di anni non ne hanno ancora 30 ma hanno a cuore la formazione dei primi, che stanno imparando a programmare e far funzionare le più moderne fresatrici computerizzate che l'industria metalmeccanica ha oggi a disposizione.
Laddove esistevano linee di lavorazione differenti secondo le operazioni da compiere su un pezzo, quindi torni, frese rotative, saldatrici eccetera, già da qualche decennio le aziende utilizzano tecnologie che prevedono l'esecuzione di un programma per la lavorazione dei pezzi, sui quali intervengono come mani appositi arnesi comandati direttamente dal computer che controlla il macchinario. I pezzi (o semilavorati) e gli utensili rimangono completamente all'interno delle macchine, quindi niente pericoli per l'operatore, niente schegge e dispersione di scarti. I programmi per ogni singolo pezzo sono in pratica dei file informatici che possono venire pre-elaborati ovunque nel mondo e che sono generati direttamente alla fine della progettazione, anch'essa digitale (mediante programmi come CatiA, Siemens Nx, Solid eccetera).
I nuovi operai dunque sono ormai tecnici specializzati che devono conoscere sia come funziona la macchina che utilizzano a livello di comandi da azionare, ma soprattutto le corrette procedure per la programmazione di ogni lavorazione. In questo modo, disponendo di centri di lavorazione in più parti del pianeta, colossi come Boeing (ma anche aziende del settore automobilistico e meccanico in genere), possono far produrre una parte dove e quando risulti loro più conveniente e opportuno. In pratica il file digitale contenente la forma di un pezzo progettato a Seattle (Usa), viene trasformato in un programma esecutivo per le fresatrici computerizzate e quindi trasmesso laddove questi ragazzi le metteranno in azione. Soltanto così tra parti di produzione destinati agli stabilimenti e ricambi che devono giungere in ogni officina di manutenzione di Boeing, si possono far arrivare i componenti dove servono nel minor tempo possibile.
Con il risultato che Michael Arthur, presidente di Boeing Europe, descrive così: «Il Boeing 737 è il più diffuso aeroplano commerciale al mondo, nel mondo ne decolla uno ogni due minuti». Dan Jarvis, sindaco della City Region di Sheffield, ha commentato: «La scelta della location da parte di Boeing è un forte segno della fiducia nella nostra eccellenza ingegneristica all'avanguardia, nella nostra forza lavoro e nella solida tradizione di produzione. Le opportunità per le nostre comunità, per il business, per i ricercatori e per la forza lavoro del futuro sono senza limiti». «L'apertura di questa nuova fabbrica è incredibilmente significativa per lo Yorkshire del Sud, per l'intero Northern Powerhouse e ovviamente per l'Inghilterra». Come dire che più importante del presente è il futuro dei diciottenni.
Boeing si butta sull’industria 4.0 e apre il primo stabilimento europeo
Altro che industria 4.0 tanto declamata dagli ultimi governi italiani, quello che è stato inaugurato a Sheffield (Uk) è un esempio di stabilimento ultramoderno che fa della flessibilità produttiva la sua principale caratteristica. Stavolta la Brexit non c'entra, Boeing circa un anno fa aveva deciso di creare un suo sito produttivo nel Regno Unito, di fatto sfruttando la sua presenza nello Yorkshire del sud che risale al 2001. Il centro Boeing di Sheffield è la ricaduta di questa collaborazione e l'inizio di un nuovo grande programma di ricerca per sviluppare nuove tecniche manufatturiere.
Alcuni fornitori inglesi forniranno tutti i semilavorati (fusioni metalliche, forgiature ed estrusioni) e nel nuovo complesso saranno realizzati i componenti che finiscono negli attuatori delle superfici di comando degli aeroplani B-737 di varie versioni, tra le quali il nuovo Max, e dei B-767, anch'essi prodotto in numerose varianti compresa quella militare di aeroscisterna. Si tratterà di migliaia di pezzi al mese in alluminio, titanio e acciaio che devono avere le non banali caratteristiche di altissima precisione (al massimo due o tre micron di tolleranza secondo i casi), e di essere sottoposti a un incessante controllo di qualità perché risultino sempre perfetti. Una volta finiti, i pezzi vengono inviati nel centro Boeing di Portland (Oregon, Usa) per l'assemblaggio finale dei sistemi meccanici, ovvero sono inseriti nei meccanismi di attuazione dei flap degli aeroplani, dunque sistemi primari per il volo.
Quello di Sheffield è il primo stabilimento Boeing in Europa (quello di Grottaglie dove si producono parti della fusoliera del B-787 è dell'italiana Leonardo); su una superficie di circa 6.200 metri quadrati, l'investimento di oltre 40 milioni di sterline ha prodotto un sito all'avanguardia sia per le sue caratteristiche architettoniche, sia per le macchine utensili a controllo numerico, in gran parte fresatrici a cinque assi dell'ultima generazione. L'impresa è stata possibile perché la cittadina inglese sta vivendo un momento di rinascita industriale dopo alcuni decenni di stagnazione, così il progetto Boeing Sheffield rientra in quello più ampio del Global innovation corridor e sta risvegliando una tradizione metallurgica vecchia di oltre settecento anni: già nel XIV secolo la città inglese era conosciuta per la produzione di coltelli e lame, come racconta Geoffrey Chaucer nel suo libro The Canterbury Tales. Per non parlare delle lavorazioni nautiche e aeronautiche effettuate durante la Seconda guerra mondiale e che costribuirono a contrastare la Germania nazista. A regime, i lavoratori specializzati dello stabilimento saranno poco più di cinquanta con l'ingresso anche di tirocinanti e giovani neoassunti che saranno addestrati agli standard operativi Boeing. La standardizzazione è proprio la chiave della flessibilità: I modelli matematici dei progetti delle singole parti vengono inviati direttamente dal reparti progettazione negli Usa e ogni sede che sia centro per la realizzazione di parti meccaniche di precisione del colosso aerospaziale americano può, in base alle richieste e ai carichi di lavoro, evadere la richiesta.
Come ogni operatore addestrato ritroverà le medesime procedure, posizioni e attrezzi con I quali ha familiarità, compreso un robot che consegna alle postazioni parti e materiali consumabili senza la necessità di spostare o interrompere la produzione. Tra costruzione, assistenza tecnica e commerciale e indotto, in Europa Boeing sta dando lavoro a 5.000 persone (delle quali 18.500 sono in Uk) e la filosofia dell'azienda di Seattle è quella di porsi costantemente alla ricerca di nuovi partner per produrre meglio e al miglior costo. Filosofia confermata da Janette Ramos, responsabile produzione, operazioni e forniture, la quale spiega: «Boeing oggi ha 13.000 fornitori; riconosciamo tutto il supporto della comunità di Sheffield per il nuovo stabilimento, un esempio straordinario del nostro impegno a creare maggior valore per i nostri clienti. A Sheffield stiamo incrementando i rapporti di lunga data e l'expertise nella produzione della regione per potenziare il nostro sistema di produzione e continuare a connettere, salvaguardare, esplorare e ispirare l'innovazione aerospaziale». La costante e rapida ricerca di nuovi fornitori di alta qualità è una caratteristica dell'industria aeronautica, non a caso all'ultimo salone aerospaziale di Farnborough, erano presenti decine di grandi aziende metalmeccaniche asiatiche, come la coreana Jinpao, che ha stretto un accordo importante per fornire Airbus, il concorrente numero uno di Boeing, che certo non è rimasto a guardare.






