2019-12-20
«Bisogna salvare i migranti. Ne renderemo conto a Dio»
Ennesimo spot del Papa all'accoglienza. Con lui Konrad Krajewski, il cardinal Bolletta.Che tra le missioni che la Chiesa cattolica pare essersi assegnata ci sia l'opposizione al cosiddetto sovranismo fosse era chiaro. Ma ieri il Papa ha inteso ritornare sull'argomento. Francesco ha ricevuto a Roma 33 migranti giunti da Lesbo tramite un corridoio umanitario organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio. Per l'occasione, ha affisso a una parte una croce attorno a cui è stato avvolto un giubbotto di salvataggio «appartenuto a un migrante scomparso» in mare. La croce, ha precisato il Papa, è trasparente poiché esorta a guardare «con maggiore attenzione e a cercare sempre la verità» ed è luminescente «perché vuole rincuorare la nostra fede nella Risurrezione». Bergoglio si è quindi prodotto in un elogio delle Ong: «Ringrazio il Signore per tutti coloro che hanno deciso di non restare indifferenti e si prodigano a soccorrere il malcapitato sulla via verso Gerico, senza farsi troppe domande sul come o sul perché il povero mezzo morto sia finito sulla loro strada. Non è bloccando le loro navi che si risolve il problema», ha detto. E ha aggiunto: «Bisogna soccorrere e salvare, perché siamo tutti responsabili della vita del nostro prossimo, e il Signore ce ne chiederà conto al momento del giudizio». Come noto, il Pontefice non è nuovo agli spot pro accoglienza. In questo caso, però, le sue parole suonano ancora più stridenti che in altre occasioni, per via di alcuni particolari che forse è bene mettere in luce. Il primo è che, attualmente, le navi delle Ong non vengono bloccate. Gli sbarchi sulle coste italiane proseguono, anzi sono aumentati parecchio da quando Matteo Salvini non è più al Viminale. Certo, ogni tanto anche Luciana Lamorgese - specie sotto elezioni - si diletta a fermare navi in mare (e nessuno si sogna di denunciarla). Ma resta che l'attuale politica, benché confusa, sembra essere quella dei porti aperti. Altro particolare: sul giubbotto posizionato sulla croce è presente il logo di Mediterranea, ovvero la «missione umanitaria» che ha come garanti Nicola Fratoianni, Rossella Muroni, Erasmo Palazzotto e Nichi Vendola. Il primo è il segretario di Sinistra italiana, partito che appoggia l'attuale governo, anzi ne fa parte.Come dicevamo, la linea dell'esecutivo è confusa. Ma a fare chiarezza ci vuol poco: se il governo è contro le Ong, l'armatore Fratoianni dovrebbe subito smettere di sostenerlo, e Francesco dovrebbe subito attaccarlo in modo esplicito, proprio come ha fatto più volte con i «sovranisti». Se invece il governo attuale è pro Ong, allora tutta la pantomima sull'accoglienza perde di senso, poiché vuol dire che non c'è più nessuno a chiudere i porti. Facile, no? Infine, l'ultimo particolare. Ad accompagnare dal Papa i profughi è stato il cardinale Konrad Krajewski. Sì, proprio lui: monsignor Bolletta, l'elemosiniere elettricista. Come abbiamo ricordato nei giorni scorsi, il cardinale riattaccò la luce nel palazzo occupato da Spintime Labs a Roma, quello dove si sono riunite in assemblea le sardine domenica. Il monsignore promise che avrebbe pagato la bolletta di tasca sua, compresi gli arretrati che ammontavano a 300.000 euro. Solo che, finora, non ha sborsato una soldo. Anzi, i suoi amici occupanti continuano a succhiare elettricità e non permettono ai tecnici di leggere i contatori: il debito aumenta, ma non si sa di quanto. È un danno per i cittadini italiani, specie quelli dei numerosi Comuni che partecipano ad Hera, la multiutility che porta la luce al palazzo okkupato. Se dell'accoglienza bisogna rendere conto a Dio, della bolletta tocca più modestamente rendere conto a chi fornisce l'elettricità. Anche a Cesare bisogna dare, diceva qualcuno. Soprattutto se lo hai promesso.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)