2024-05-16
In bilico metà dei piani sulle batterie. Ma arriva una tassa per le elettriche
Giancarlo Giorgetti (Ansa)
I nuovi siti Ue a rischio. Giancarlo Giorgetti: valutiamo come sostituire il gettito di diesel e benzina.Ogni giorno porta la sua croce sulla rincorsa, finora a perdere, del mercato delle auto elettriche alla conquista degli automobilisti europei e italiani in particolare. Nelle giornate più complicate, poi, può succedere che le croci diventino due. Come ieri, appunto. La prima arriva dalla ricerca condotta da Transport&Environment, un’associazione di Bruxelles che promuove il trasporto sostenibile e che insomma non può essere tacciata di negazionismo green. Lo studio parte da un presupposto: le batterie per le vetture elettriche prodotte nei Paesi membri dell’Unione potrebbero essere del 60% meno inquinanti rispetto a quelle assemblate in Cina. Peccato che nel Vecchio Continente se ne facciano davvero poche e che i progetti di implementazione da qui al 2030 siano fortemente a rischio. L’associazione evidenza le difficoltà per spronare «azioni più decise e maggiore sostegno finanziario da parte di Bruxelles e degli Stati membri». Ma poco conta. Quello che conta è che secondo il report, in Europa più della metà dei progetti annunciati per la produzione di batterie agli ioni di litio è a rischio. Lo dice l’analisi sui livelli di avanzamento dei vari programmi. «Le misure messe rapidamente in campo per rispondere all’Ira (Inflation reduction act) statunitense», si legge nello studio, «hanno giovato all’industria europea, che ha consolidato parte della sua nascente industria greentech [...] Ma sono ancora più della metà (53%) i progetti europei che presentano un rischio medio-alto di essere ritardati, ridimensionati o cancellati del tutto». Certo, non tutti i Paesi sono agli stessi livelli. Francia, Germania e Ungheria sono i Paesi che più si stanno portando avanti. In Francia, Acc (la joint venture tra Stellantis, Mercedes-Benz e TotalEnergies) ha avviato la produzione a Pas-de-Calais, mentre gli impianti di Verkor a Dunkirk e Northvolt a Schleswig-Holstein, in Germania, stanno procedendo anche grazie ai sussidi governativi.«In Italia», continua l’analisi, «dopo il fallimento del progetto ItalVolt (con una capacità di 45 gigawattora) la capacità produttiva nazionale è scesa a 48 gigawattora, grazie agli impianti di Teverola (Faam, già operativa) e Termoli (Acc, in via di realizzazione)». Finlandia, Regno Unito, Norvegia e Spagna sono, invece, i Paesi con la maggiore quota di impianti pianificati a rischio medio-alto. Pesano i forti dubbi sui progetti rispettivamente di Finnish minermals group, della West midlands gigafactory, di Freyr e di Envision Aesc. Insomma, che ci fosse un problema sulla produzione di batterie in Europa lo sapevamo, scopriamo adesso anche che una buona parte dei progetti per ridurre il gap è in alto mare.La seconda croce rischia di diventare un fardello ancora più pesante da portare. Perché toccherà direttamente le nostre tasche. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha infatti evidenziato che c’è un lavoro in atto per capire in che modo sarà possibile sostituire il gettito che oggi arriva nelle casse dello Stato dal consumo di carburante per le auto diesel e benzina. Partendo dai numeri, secondo i quali, nel 2022 il carico fiscale sull’auto è stato superiore ai 70 miliardi di euro e più di 30 sono arrivati dai carburanti dalle auto diesel e benzina. Nel dettaglio, secondo i dati di Quintegia, società di ricerca organizzatrice dell’Automotive dealer day, il carico fiscale sull’auto è stato nel 2022 pari a 71 miliardi di euro, di cui 31,9 derivanti dai carburanti e 12,3 miliardi dall’Iva su manutenzione, ricambi e pneumatici, altra voce che con il passaggio all’elettrico rischia di venire fortemente ridimensionata. Le accise sono delle imposte sulla vendita dei prodotti che a differenza dell’Iva si applicano sulla quantità del prodotto e non sul prezzo. E tra Iva e accise lo Stato guadagna dai carburanti circa il 60% di quello che gli automobilisti pagano alla pompa quando fanno rifornimento. «Abbiamo già iniziato a lavorare su questo punto», evidenzia Giorgetti in videocollegamento all’Automotive Dealer Day a Verona, «bisogna considerare l’aggiornamento della normativa europea sulla tassazione dei prodotti energetici. Pensate all’effetto che avrà l’elettrificazione sullo spostamento delle accise del carburante alle nuove forme di alimentazione».Insomma, i lavori sono in corso. Ma se sommare la voce del carico fiscale sui carburanti (31,9 miliardi) a quella dell’Iva su manutenzioni e ricambi (12,3 miliardi) rischia di semplificare troppo il problema, pensare che il tesoretto da recuperare, e quindi le nuove tasse in arrivo, possa essere inferiore ai 30 miliardi di euro, vuol dire peccare di eccesso di ottimismo.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.