2023-06-09
Il teorema non c’è. L’inchiesta poggia su intercettazioni, confessioni e denunce
Gaetano Paci, procuratore a Reggio Emilia: «Che ci sia stata assoluzione non vuol dire che venga meno l’impianto dell’intera indagine».Che la sinistra vivesse in un mondo parallelo, totalmente sganciato dalla realtà, lo abbiamo sempre saputo. Ma adesso, con i nuovi risvolti del caso Bibbiano, ne abbiamo la conferma definitiva. L’assoluzione in secondo grado dello psicoterapeuta Claudio Foti, infatti, è stata vissuta in certe redazioni progressiste come una demolizione definitiva di «Angeli e demoni», l’inchiesta sugli affidi illeciti di minori in Val d’Enza. Naturalmente le cose stanno molto diversamente. Tanto per cominciare, il «guru di Bibbiano» è stato sì sollevato dalle accuse a lui - e solo a lui - rivolte «per insufficienza di prove», ma ci sono altri 17 imputati che rimangono tuttora in attesa di processo (al contrario di loro, Foti aveva scelto il rito abbreviato). Anche qualora la Procura di Reggio Emilia scelga di non ricorrere in Cassazione (eventualità attualmente al vaglio), tutto l’impianto accusatorio resta perfettamente in piedi. Lo ha fatto notare ieri con forza Gaetano Paci: «C’è un dato di fatto: tutti i fascicoli, salvo uno, per abusi sessuali istruiti a carico dei genitori e usati come presupposto per l’affidamento dei minori sono stati archiviati», ha dichiarato al Corriere della Sera il procuratore di Reggio Emilia. Ciò dimostra, ha aggiunto, «la correttezza delle indagini e la genuinità dei dati probatori acquisiti nell’inchiesta». Non si poteva essere più cristallini: i reati sussistono, gli affidi illeciti ci sono stati. Tant’è che, circa due anni fa, il Tribunale dei minori ha restituito i bambini della Val d’Enza alle loro legittime famiglie. In pratica è come se, in un processo per omicidio, uno dei tanti sospettati venisse scagionato. Ma questo ovviamente non toglie che un reato sia stato commesso e che una persona sia stata uccisa. Insomma, la sinistra può sofisticare quanto vuole, ma qui carta canta e villan dorme. A proposito di carta: l’inchiesta «Angeli e demoni» si fonda sulla bellezza di 55.000 pagine di documenti, perizie e note che gli inquirenti hanno dovuto raccogliere in ben 17 faldoni. Materiale ce n’è eccome, anche qualora l’innocenza di Foti venisse confermata in un eventuale terzo grado. D’altra parte, tra i 17 imputati che presto finiranno alla sbarra, rimangono comunque alcuni psicologi della onlus Hansel e Gretel, il centro fondato e diretto da Foti, su cui spicca il nome di Nadia Bolognini, la moglie del «guru di Bibbiano». Senza contare gli assistenti sociali finiti sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti, tra cui Federica Anghinolfi, altra figura chiave dell’inchiesta, e Francesco Monopoli, suo principale collaboratore. I capi di imputazione contestati a vario titolo ai 17 accusati sono gravissimi: maltrattamento di minori, lesioni gravi, violenza privata, tentata estorsione, falsa testimonianza, peculato, frode processuale, depistaggio, falso in atto pubblico, truffa aggravata e abuso d’ufficio.Per non parlare poi di Andrea Carletti, il controverso sindaco piddino di Bibbiano, che dovrà rispondere delle accuse di falso e abuso d’ufficio. Già, lui se lo dimenticano un po’ tutti: sarà che Matteo Renzi e le summenzionate redazioni, un paio di anni fa, spacciarono la revoca dei domiciliari al primo cittadino dem per una sorta di assoluzione, ringhiando poi a muso duro contro la «stampa populista» e pretendendo le scuse di Matteo Salvini e Giorgia Meloni (esattamente come fatto in questi giorni). Eppure, spiace farlo notare, ma siederà anche Carletti sul banco degli imputati.Ad ogni modo, per rendere l’idea di quanto il «sistema Bibbiano» sia reale, basta ripassarsi un po’ del materiale probatorio che è stato pubblicato in questi anni. Tra cui le intercettazioni che hanno coinvolto alcuni assistenti sociali della Val d’Enza. Nel 2018, ad esempio, il Resto del Carlino pubblicò un articolo su «Veleno», l’inchiesta della Bassa modenese che ricorda da vicino lo scandalo di Bibbiano. Letto l’articolo, gli assistenti sociali andarono nel panico: «Sul Resto del Carlino c’è scritto che hanno arrestato tutti quelli dei servizi (sociali, ndr), noi saremo i prossimi», scrisse in chat un’assistente terrorizzata. Mentre un’altra si lasciò andare a questo commento: «Hanno messo in piedi un sistema che per cambiare dovrà esplodere e lasciare morti e feriti sulla strada. La Federica per prima, ma subito dopo ci siamo noi».Chi è Federica? Si tratta naturalmente di Federica Anghinolfi, che secondo gli inquirenti è una figura di spicco del sistema Bibbiano. Una che, stando al racconto delle assistenti sociali che lavoravano con lei, non si sarebbe fatta scrupoli a inventare di sana pianta l’esistenza di una setta satanica, formata da pedofili e cannibali, da cui era necessario salvare i bambini. In pratica, l’obiettivo sarebbe stato di usare la paura per indurre le operatrici a forzare le relazioni e a produrre atti falsi che avrebbero poi portato all’allontanamento dei minori dalle famiglie d’origine. Insomma, piaccia o non piaccia alla sinistra, qui non c’è alcun «teorema». C’è semplicemente un sistema criminale che, come tutti i sistemi criminali, va condannato senza riserve né condizioni.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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