2021-03-12
«Bertolaso sindaco della Capitale». La scelta di Salvini non piace a Fdi
Guido Bertolaso (Getty images)
Il leader leghista lancia la candidatura per Roma ma c’è lo stop dei meloniani. Si avvicina l’intesa per Milano, Napoli e TorinoMatteo Salvini (ri)lancia la candidatura di Guido Bertolaso a sindaco di Roma. «Guido Bertolaso», dice il leader della Lega e della coalizione, «da persona seria qual è diceva che se si sarebbe votato a maggio, essendo già impegnato in Lombardia, non avrebbe potuto fare due cose insieme. Ma se il piano vaccinale si conclude presto», aggiunge Salvini, «con lui possiamo andare avanti su Roma. Poi non voglio forzarlo. Abodi è una persona stimabile, ma mi permetterò di insistere con Bertolaso, una personalità concreta e rapida». Il riferimento di Salvini è a Andrea Abodi, consigliere di Abi e presidente dell’Istituto di credito sportivo, possibile candidato a sindaco della Capitale per il centrodestra, almeno nelle intenzioni di Giorgia Meloni. La sortita di Salvini su Bertolaso suscita la reazione piccata di Fratelli d’Italia: «Salvini e company che stanno al governo», dice alla Verità un esponente di primo piano del partito della Meloni, «dovrebbero accelerare per andare al voto, invece di rinviare a ottobre le elezioni lasciando Sala, la Raggi, la Appendino e De Magistris a far danni ancora per mesi. Visto che hanno scelto di rinviare le elezioni, credo che ci siano altre priorità, rispetto alla discussione sui sindaci o del congresso del Pd. Per noi, che siamo contro il rinvio», aggiunge l’esponente di Fdi, «la priorità è capire come la settimana prossima sopravviveranno gli italiani e le aziende italiane. Capisco anche che Salvini, in questi giorni, parli molto di Bertolaso, visto che lo stesso Bertolaso ha detto che per lui in Lombardia la priorità è affrontare l’emergenza, e lui sta facendo un lavoro importante, alla luce delle criticità che sono emerse in quella regione. In ogni caso, l’unità della coalizione è fuori discussione». La accelerazione di Salvini si spiega proprio con il rinvio a ottobre delle amministrative: nei mesi che ci separano dalle elezioni, Bertolaso avrà modo di completare il suo lavoro da consulente di Regione Lombardia per la campagna vaccinale. Non solo: Salvini sa bene che il nome di Bertolaso non può che essere gradito a Forza Italia, considerato il legame solidissimo tra l’ex capo della Protezione civile a Silvio Berlusconi. «La squadra della Lega», argomenta il leader del Carroccio e del centrodestra, nel corso della conferenza stampa Roma torna Capitale, «ad oggi è già pronta, i compiti li abbiamo già fatti a casa, si tratta di più di 400 persone perché Roma non la gestisci con un genio ma serve una squadra. Le liste della Lega sono già in overbooking», aggiunge Salvini, «ma questo non vuol dire che il pacchetto sia chiuso, anzi. Per noi da ottobre inizierà un’avventura che non durerà 5 anni ma 10 anni, per rimettere in sesto la nave più importante del paese occorrono almeno 10 anni. È tutto fermo dal punto di vista urbanistico, dal punto di vista della viabilità», evidenzia Salvini, «il piano rifiuti, gli impianti sportivi, tutto fermo, veniamo da 5 anni di immobilismo assoluto». Oltre a Roma, in autunno si voterà per eleggere i sindaci di altre grandi città. A Milano, per il centrodestra, le ipotesi in campo per la candidatura a sindaco sono quelle del centrista Maurizio Lupi (che ha poche chance), del manager Roberto Rasia dal Polo, e di Simone Crolla, consigliere delegato della Camera di commercio americana in Italia. In questa città è ovviamente la Lega a dare le carte e a dettare la linea per sconfiggere il primo cittadino uscente Beppe Sala. A Torino, ha preso quota la candidatura a sindaco per il centrodestra dell’imprenditore Paolo Damilano. A Napoli, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia puntano sul magistrato Catello Maresca. Nomi della società civile, quindi: è questa la strategia privilegiata dalla coalizione dei moderati, guidata da Matteo Salvini, che punta ad allargare il perimetro della coalizione a forze civiche, per approfittare della crisi tremenda di consensi del Pd e del M5s e strappare ai giallorossi la guida delle grandi città. Una strategia che ha messo d’accordo tutti gli alleati: del resto, al di là della momentanea divisione del centrodestra, con Lega e Forza Italia al governo e Fratelli d’Italia all’opposizione, la coalizione è infrangibile e non corre alcun rischio di spaccatura. Anzi: Lega e Forza Italia puntano a capitalizzare in termini di consenso, nei mesi che ci separano dalle prossime amministrative, gli eventuali successi del governo guidato da Mario Draghi, che si caratterizza ogni giorno che passa come un esecutivo le cui azioni sono estremamente più vicine alle sensibilità degli elettori moderati che a quelli di sinistra. Mentre Matteo Salvini e Silvio Berlusconi orientano l’azione di governo, Giorgia Meloni intercetta gli scontenti, mantenendo così anche gli elettori non del tutto soddisfatti dell’operato del governo nel perimetro della coalizione. L’occasione, per il centrodestra, è di quelle da cogliere al volo: le prossime amministrative rappresentano la possibilità di strappare alla sinistra populista e ormai sottomessa al M5s la guida delle grandi città.