2023-04-06
Paura per il Cav: ha la polmonite. «Le sue condizioni sono stazionarie»
Silvio Berlusconi portato al San Raffaele per l’infezione: è in terapia intensiva. «Situazione delicata», dicono dall’ospedale. Il fratello Paolo: «È una roccia, ce la farà». In Parlamento parte un applauso bipartisan per lui.«Assente». Ieri pomeriggio, quando l’addetto alla chiama ha pronunciato il nome di Silvio Berlusconi per la votazione della fiducia sul Superbonus, nell’aula di palazzo Madama è partito un lungo applauso. Ha preso l’autostrada ed è arrivato in tempo reale nel reparto di terapia intensiva cardio-toraco-vascolare dell’ospedale San Raffaele a Milano dove l’ex premier è di nuovo ricoverato. Un momento di autentica sensibilità bipartisan davanti alla preoccupazione per le sorti di un uomo di Stato che ha incrociato la Storia d’Italia negli ultimi 50 anni. Il Cavaliere è stato ricoverato per una polmonite che «a 86 anni va combattuta in trincea» come avrebbe lasciato intendere il primario del reparto, professor Alberto Zangrillo, suo medico personale da una vita.«La situazione è delicata», trapela dall’ospedale; il paziente è arrivato con «un affanno respiratorio», è stato sottoposto a una Tac toracica, a terapia antibiotica e ad altri esami. Avrebbe il respiratore. Il quadro clinico è stazionario, Berlusconi dovrà fermarsi alcuni giorni. Parlando con i cronisti il fratello Paolo ha commentato: «È stabile, è una roccia, ce la farà anche questa volta. Il suo umore? Il nostro è buono». Secondo il coordinatore di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, «a causare il ricovero è stata un’infezione non risolta, ma Silvio è vigile e parla». Il capogruppo del partito alla Camera, Paolo Barelli, ha aggiunto: «Ho parlato con la famiglia, c’è preoccupazione ma con la dovuta prudenza io resto ottimista. Forse è una ricaduta di quello che non era stato superato». L’équipe medica ha fatto sapere ai numerosi giornalisti in attesa che nell’immediato non ci sono bollettini. Berlusconi è tornato al San Raffaele dopo sei giorni (era stato dimesso il 31 marzo al termine di accurati controlli) a causa di un malore che ieri mattina ha indotto la compagna Marta Fascina a lanciare l’allarme. I primi ad arrivare al capezzale sono stati i figli Marina, Barbara, Eleonora, Piersilvio (in serata anche Luigi), il fratello Paolo e la senatrice Licia Ronzulli. Per ovvie questioni di operatività sanitaria, in questa fase solo i famigliari hanno potuto vedere il paziente, parlargli e stargli vicino al piano -1, settore Q di un’astronave della sanità che rappresenta l’eccellenza ospedaliera italiana.«Un augurio sincero e affettuoso di pronta guarigione. Forza Silvio». Con queste parole la premier Giorgia Meloni ha voluto esprimere su Twitter la vicinanza all’anziano leader. Ma tutto il mondo della politica ha mostrato sincera solidarietà umana. Matteo Salvini: «Forza Silvio, l’Italia ti aspetta». Matteo Renzi: «Un grande in bocca al lupo». E poi i ministri, i governatori, il compagno di mille battaglie Gianfranco Rotondi: «Il vecchio leone ancora una volta ruggirà». Anche da sinistra sono giunte parole di affetto, a dimostrazione che le battaglie politiche si interrompono davanti alla sofferenza. «Auguro a lui e ai suoi cari che possa esserci una ripresa e che la situazione migliori», ha detto l’ex ministro del Pd, Andrea Orlando. Ha sottolineato Debora Serracchiani: «Questi sono momenti nei quali non può esserci alcun colore politico nel dirsi vicini e solidali». Quasi a dover giustificare la vicinanza davanti a frange del popolo rosso che anche in questi momenti - soprattutto sui social - fatica a trovare nel proprio bagaglio qualche grammo di umanità. Negli ultimi anni il rapporto di Berlusconi con l’ospedale si era fatto intenso. Prima del ricovero della scorsa settimana per «il ritorno di patologie pregresse» (così si erano espressi i medici), il tre volte premier si era sottoposto a terapie massicce 14 mesi fa, a cavallo dell’elezione del presidente della Repubblica, per un’infezione alle vie urinarie. Nel 2020 aveva contratto il Covid, era stato ricoverato due volte, aveva subìto i postumi della pandemia; per le persone anziane il «long Covid» è rimasto un fattore con strascichi imprevedibili. Il fisico del leader era stato messo a dura prova anche nel 2016, quando fu costretto a sottoporsi a un intervento a cuore aperto per la sostituzione della valvola aortica.Il suo ricovero ha fatto il giro del mondo, dal Washington Post al Guardian, da Le Figaro a El Pais. Fox News ha annunciato: «Berlusconi in terapia intensiva con problemi respiratori». Tutti sono consapevoli che il «vecchio leone» è alle prese con un pit-stop (come li definisce lui) più impegnativo di altri. Non poteva immaginarlo domenica scorsa quando, all’uscita dall’ospedale, aveva scherzato con i follower sui social: «Oggi è la domenica delle Palme, per me è anche la festa di tutti i fiori. Amo soprattutto i tulipani per la varietà dei colori. Quindi vi tulipano, anzi vi saluto e abbraccio tutti». Ieri Marcello Dell’Utri ha voluto ricordare: «Se la sua vita fosse un libro sarebbe L’elogio della follia di Erasmo da Rotterdam o anche L’Utopia di Tommaso Moro». Con l’augurio di rileggerli.
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