2025-10-23
Berlino si butta tra le braccia di Xi. Volano gli acquisti tedeschi in Cina
Pechino è diventato il partner commerciale più importante per Merz superando gli Stati Uniti. Intanto Volkswagen ferma la produzione di Golf a causa del mancato arrivo dei chip dell’asiatica Nexperia.Mentre i rapporti con gli Stati Uniti restano tesi, Berlino si trova sempre più invischiata con la Cina. Secondo i numeri pubblicati da Destatis, la Cina ha superato gli Stati Uniti come maggior partner commerciale della Germania nel periodo da gennaio ad agosto di quest’anno. Nel periodo, l’interscambio con il Dragone ammontava a 163,4 miliardi di euro contro i 162,8 di scambi con gli Stati Uniti. Piccolo scarto, ma grande significato. Il sorpasso nasce da un insieme di cause. Intanto, i dazi americani hanno abbattuto le esportazioni tedesche oltre oceano del 7,4% rispetto allo scorso anno. Poi, la Germania ha importato un 8,3% in più da Pechino (108,8 miliardi di euro), esportando in Cina ben il 13,5% in meno rispetto all’identico periodo del 2024 (54,7 miliardi di euro). Il deficit commerciale tedesco verso la Cina nel periodo è dunque di circa 54 miliardi di euro. Lo scorso anno nello stesso periodo il deficit era di 39 miliardi di euro. Solo nel 2022 la Germania ha fatto peggio nei confronti della Cina. Numeri pesanti. La storia è cambiata rispetto al 2024, anno in cui gli Usa furono il maggior partner commerciale della Germania. Il calo mensile dell’export tedesco verso gli Usa ad agosto è stato pesantissimo, un -23,5% rispetto all’agosto 2024. I tedeschi hanno esportato meno anche verso l’altro grande mercato, la Cina. E, appunto, l’import da Pechino ha fatto segnare un aumento soprattutto di beni come macchinari, macchine elettriche e apparecchiature meccaniche che arrivano a prezzi molto bassi e che spiazzano l’industria tedesca ed europea in generale. Hanno fatto registrare un aumento anche le importazioni di rame (+91%), abbigliamento (+24%) e giocattoli e articoli sportivi (+12%).Due giorni fa la Commissione europea ha presentato la propria agenda di lavoro per il 2026, in cui la parola d’ordine è semplificazione. Ci sono accenni ad una generica protezione dell’industria europea dall’assalto commerciale cinese, ma non è ancora chiaro in che misura e come questo sarà attuato. Dopo i dazi aumentati al 50% sull’acciaio, qualche giorno fa la Commissione ha stabilito un dazio del 67,5% su alcune parti meccaniche del tutto particolari provenienti dalla Cina (componenti dei mezzi cingolati).Ma nel frattempo la crisi del settore automobilistico si fa seria, dopo la vicenda Nexperia. La Bild ha riportato ieri la notizia secondo cui la Volkswagen sospenderà la produzione della Golf a causa della mancanza dei chip del produttore olandese. I semiconduttori sono diventati scarsi praticamente da un giorno all’altro e il gruppo di Wolfsburg ha fatto sapere che i chip dureranno ancora per qualche giorno. Dunque, ci si prepara negli stabilimenti a fermare la produzione e pare che i sindacati siano già stati informati sul fatto che si prepara un periodo di cassa integrazione. Anche Porsche e Audi sono interessati dalle difficoltà sui chip e potrebbero subire fermi produttivi. La vicenda è nota. Nexperia produce circa cento miliardi di chip all’anno, relativamente semplici rispetto alle tecnologie all’avanguardia, ma usati su larga scala nell’industria automobilistica (unità di controllo, elettronica veicolo, sistemi LED e airbag). Circa la metà delle case automobilistiche europee usa i chip di questa azienda. Il produttore di semiconduttori è stato acquisito nel 2019 da una società cinese, la Wingtech Technology. Poche settimane fa il governo olandese ha nazionalizzato l’azienda, sottraendola al controllo dei cinesi, adducendo motivazioni di sicurezza nazionale e prevenzione del trasferimento di tecnologie sensibili verso la Cina. Pechino ha risposto imponendo un divieto di esportazione di componenti e chip prodotti da Nexperia in Cina verso l’Europa. In pochi giorni i magazzini europei si sono più che dimezzati ed ora siamo alla crisi produttiva, che potrebbe colpire peraltro anche il settore medicale. I grossisti avvisano che ci sono chip soltanto per una o due settimane al massimo. I prezzi sono saliti del 20% in pochi giorni e le aziende interessate stanno cercando affannosamente delle alternative, che esistono ma non sono di rapida attivazione. Vi sono altre aziende, come Infineon, che dispongono dei chip ma la produzione va incrementata e certificata. Il risultato sarà in ogni caso un aumento dei costi di produzione delle auto. Ieri un portavoce del ministero dell’Economia tedesco ha detto che il governo è molto preoccupato per le difficoltà nell’approvvigionamento dei chip da Nexperia. Si evidenzia qui ancora una volta il vicolo cieco in cui si trova la Germania. Da una parte la Cina rappresenta un partner cruciale per le aziende tedesche, e al contempo un concorrente che agisce in maniera molto efficace su tutti i mercati mondiali. A ciò si aggiunge l’evidente imbarazzo tedesco legato alla fedeltà atlantica. Secondo alcuni, la nazionalizzazione di Nexperia sarebbe stata suggerita dalla Casa Bianca. L’Aia ha smentito, ma è chiaro che gli Stati Uniti non sono disposti ad accettare un intreccio profondo tra Europa e Cina. Il dato sull’interscambio record tra Germania e Cina ora rappresenta un ulteriore campanello di allarme per Washington.
(Ansa)
Due persone arrestate, sequestrata droga e 57 persone denunciate per occupazione abusiva di immobile e una per porto abusivo di armi. Sono i risultati dei controlli scattati questa mattina allo Zen da parte di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza dopo l'omicidio di Paolo Taormina, il giovane ucciso davanti al pub gestito dalla famiglia da Gaetano Maranzano. Nel corso dei controlli sono stati multati anche alcuni esercizi commerciali per carenze strutturali e per irregolarità sulla Scia sanitaria e mancata autorizzazione all'installazione di telecamere, impiego di lavoratori in nero, mancata formazione, sospensione di attività imprenditoriale. Sono state identificate circa 700 persone, di cui 207 con precedenti ed altri 15 gia' sottoposti a misure di prevenzione.
Continua a leggereRiduci