2020-02-12
Bergoglio non apre la porta ai preti sposati
Bergoglio@Alessandra Benedetti - Corbis:Getty Images
Oggi l'esortazione post sinodale «Querida Amazonia» da cui il clero progressista si aspettava molto. Ma il Papa avrebbe confidato ai vescovi Usa l'intenzione di non toccare il celibato ecclesiastico e di non voler procedere neanche sulla questione delle diaconesse.Oggi è il giorno di Querida Amazonia, l'esortazione post sinodale di papa Francesco che finalmente tira le fila del tanto discusso sinodo panamazzonico, quello che in via straordinaria si è tenuto in Vaticano nell'ottobre scorso. Il sinodo che nel paragrafo 111 delle sue conclusioni apriva una porta a maggioranza qualificata per ordinare «sacerdoti uomini idonei e riconosciuti dalla comunità, i quali, pur avendo una famiglia legittimamente costituita e stabile, abbiano un diaconato permanente fecondo e ricevano una formazione adeguata per il presbiterato». Un portone aperto sulla via dei preti sposati, hanno commentato in molti.Una mega assemblea di padri vota a maggioranza perché si apra a questa realtà e il Papa, si è detto e scritto, non potrà che ratificare una tale situazione. Può forse il Papa della sinodalità sconfessare l'esercizio dell'assemblea nella sua esortazione? Sì, pare che lo abbia fatto proprio in Querida Amazonia. Come La Verità aveva titolato in prima pagina circa una settimana fa, mentre davamo conto dell'allontanamento di monsignor Georg Ganswein dal suo ufficio di prefetto della Casa pontificia, papa Francesco dovrebbe aver messo in naftalina tutte le aspettative sull'apertura ai preti sposati. Con grande sorpresa dei tanti che dalle lande sud americane, fino al sinodo della chiesa tedesca, premono da anni per diluire la tradizione della Chiesa in materia.Oggi avremo la definitiva conferma di questa situazione, ma intanto ieri è circolata la notizia data dall'agenzia di stampa dei vescovi degli Stati Uniti, il Catholic news service, che ha riportato parole del Papa stesso in un incontro avvenuto il 10 febbraio tra Francesco e i vescovi del New Mexico, Arizona, Colorado, Utah e Wyoming in visita ad limina a Roma. Il vescovo di Salt Lake City, Oscar A. Solis, ha riferito che Francesco ha dato ai presuli l'impressione che il tema di ovviare alla carenza di sacerdoti in alcune regioni remote dell'Amazzonia con l'ordinazione sacerdotale di diaconi sposati sarà oggetto di discernimento futuro, ma non presente. Peraltro si lascia chiaramente intendere che anche sulla questione delle cosiddette diaconesse il Papa non procede.Secondo alcune indiscrezioni anche altre questioni delicate emerse dal sinodo, come quella di un rito della messa studiato ad hoc per gli indigeni, dovrebbe essere di molto ridotto nella sua portata, se non cassato del tutto. Se l'esortazione pubblicata oggi confermerà tutto ciò, soprattutto per la questione dei preti sposati, siamo davanti a un chiaro stop del Papa rispetto ai desideri del sinodo. Francesco ha detto ai vescovi americani in visita che molti media e il grande pubblico si concentreranno su questi due temi - sacerdoti sposati e diaconato femminile - mentre lui voleva concentrarsi sulle sfide sociali, pastorali, ecologiche e culturali che affliggono la regione amazzonica. Tutto questo è vero, ma si deve osservare che l'impianto e il lavoro messo in campo per questo sinodo lasciavano intendere la volontà di aprire un processo, perlomeno nell'insistita azione del relatore generale, nonché grande elettore di papa Bergoglio, il cardinale Claudio Hummes.Il Papa secondo alcuni avrebbe concluso l'esortazione Querida Amazonia il 27 dicembre, quindi prima dell'affaire del libro del cardinale Robert Sarah con il papa emerito Benedetto XVI a difesa del celibato sacerdotale. Se così fosse la discesa in campo di Joseph Ratzinger non avrebbe orientato in alcun modo la decisione di Francesco di non aprire ai preti sposati. Peraltro, lo stesso Francesco aveva già detto sull'aereo di ritorno dal suo viaggio a Panama: «Per quanto riguarda il rito latino, mi viene alla mente una frase di san Paolo VI: “Preferisco dare la vita prima di cambiare la legge del celibato". Mi è venuta in mente e voglio dirla, perché è una frase coraggiosa, in un momento più difficile di questo, 1968/1970… Personalmente, penso che il celibato sia un dono per la Chiesa… Io non sono d'accordo di permettere il celibato opzionale, no». Ma in queste ultime settimane erano uscite alcune indiscrezioni che lasciavano intendere come probabilmente Querida Amazonia contenesse il già citato paragrafo 111, mentre, nello stesso tempo, pare circolassero versioni del testo appunto senza questo passaggio. Non è chiaro cosa possa essere accaduto, se le versioni fatte circolare, si dice, dal cardinale Claudio Hummes, contenevano quel paragrafo, come mai ne circolavano altre, senza? Davvero il libro del cardinale Sarah e di Benedetto XVI ha solo avuto lo scomodo compito di alimentare la retorica dei due papi l'un contro l'altro armati? Oppure è stato un pungolo per la definitiva decisione di Francesco? Alcuni poi osservano che le notizie che arrivano dal sinodo della chiesa tedesca abbiano ulteriormente preoccupato il Papa e lo abbiano definitivamente convinto che, come riportano i vescovi americani, «non ho sentito che lo Spirito Santo è al lavoro in questo momento».Se qualche commentatore fa paragoni tra questa situazione e quella che vide protagonista papa Paolo VI nel 1968 con l'enciclica Humanae vitae, quella che scontentò tutti i teologi e i prelati più progressisti in materia di morale sessuale, bisogna tuttavia andare cauti. Ieri padre Antonio Spadaro, grande consigliere del Papa e direttore della rivista Civiltà cattolica, ha twittato solerte per ricordare che oggi la rivista dei gesuiti «fornirà appena possibile, tempestivamente, come tradizione, un commento a questa Esortazione apostolica che è una tappa fondamentale del processo sinodale in atto». È chiaro che la faccenda non si chiude qui, resta tutto da decifrare questo «processo sinodale in atto» e secondo alcune indiscrezioni Querida Amazonia chiude, ma non definitivamente: rimanda. Magari al testo del documento finale per il discernimento delle conferenze episcopali, oppure a una commissione, o al prossimo sinodo dei vescovi che potrebbe parlare proprio di sinodalità e mettere le basi per una sorta di sinodo «permamente».
(Totaleu)
«Tante persone sono scontente». Lo ha dichiarato l'eurodeputato della Lega in un'intervista al Parlamento europeo di Strasburgo.