2025-07-22
La nuova pista porta agli sponsor di Mr Expo
Beppe Sala (Imagoeconomica)
Dalle chat emerge il ruolo chiave di Giuseppe Marinoni, capo della Commissione paesaggio. Ora è accusato di corruzione e di non aver dichiarato i propri interessi. «Il redattore del Pgt ombra» avrebbe aiutato le aziende finanziatrici del primo cittadino di Milano.Non è un caso che Beppe Sala abbia deciso di attaccare Enrico Marcora in consiglio comunale. Di mezzo ci sarebbe la questione di una vignetta forse inopportuna, ma nello scontro con il consigliere Fratelli d’Italia c’è di più. Perché negli ultimi mesi Marcora è stato l’unico a Palazzo Marino a sollevare il tema dei finanziamenti ricevuti, nell’ultima campagna elettorale di Sala, da costruttori legati ai progetti edilizi milanesi. E quei contributi, di cui La Verità aveva raccontato il 18 marzo scorso perché erano stati nascosti, sono finiti nelle carte dell’indagine sull’inchiesta urbanistica che vede indagato Sala per falso e induzione indebita. E ora, tramite l’indagine, possono essere letti con una nuova angolazione che vede come protagonista Giuseppe Marinoni, presidente della commissione Paesaggio, accusato di corruzione. Uno dei sostenitori di Sala per la campagna elettorale del 2021 è stato Mirko Paletti, di Società trading immobiliari Sti con 10.000 euro. L’altro finanziatore è stato Pietro Guidobono Cavalchini, amministratore della società Real Step Srl che ha versato 2.000 euro. Nel suo discorso Sala non ha praticamente risposto alle accuse mosse dalla Procura. Non è mai entrato davvero nel merito. Soprattutto non ha mai risposto a due domande fondamentali: quale ruolo ha avuto nel meccanismo che ha portato al ribaltamento del parere sul progetto Pirellino, dopo settimane di pressioni politiche, tecniche e personali? E perché non si è opposto alla conferma di Marinoni alla presidenza della commissione Paesaggio? Dall’informativa della Guardia di finanza del 14 maggio 2025, emergono con forza i nomi, le cifre, le connessioni e soprattutto gli audio: intercettazioni e messaggi che dimostrano la presenza attiva di Sala nei momenti cruciali. Il 21 giugno 2023, alla vigilia della seduta della commissione Paesaggio, l’architetto Stefano Boeri - autore del progetto Pirellino - manda un messaggio vocale a Manfredi Catella, il patron di Coima: racconta di essere stato in Comune per un altro appuntamento, ma di essersi trattenuto con il direttore generale, Christian Malangone, con l’assessore Giancarlo Tancredi, e infine con Mario Vanni. La parte chiave arriva alla fine: «Ho detto a Beppe che c’è una situazione che mi fa paura… bisogna che convochi Marinoni e ci parli». Questo messaggio è confermato da altre fonti incrociate. Tancredi, in una chat Whatsapp acquisita dagli investigatori, scrive a Marinoni che Boeri ha già parlato con Sala e auspica un parere favorevole. Lo stesso giorno, dalle analisi dello smartphone di Boeri, si recupera una chat diretta con il sindaco Sala. Il 22 giugno, Marinoni - che nelle sedute precedenti si era opposto - partecipa da remoto alla Commissione e il parere viene ribaltato: da negativo a favorevole condizionato. Boeri, il giorno stesso, dice a Catella: «Le obiezioni di Marinoni sono sparite completamente». E ancora: «Tutte le obiezioni sull’architettura non ci sono state». Nulla è cambiato nel progetto, come dimostrano i documenti tecnici; è cambiato il contesto. Marinoni ha ceduto. Ma chi è Marinoni? E perché la sua posizione è così centrale in questa indagine? Secondo l’informativa, Marinoni ha presieduto la commissione Paesaggio per quasi due mandati. Per ricoprire quel ruolo, serviva dichiarare l’assenza di rapporti di lavoro, consulenze o compensi con soggetti che potevano presentare progetti alla Commissione. Sala, come sindaco, è comunque il principale responsabile del Comune per quella dichiarazione di compatibilità. Sono otto i casi individuati in cui avrebbe preso parte attiva all’esame di interventi urbanistici promossi da operatori con cui era professionalmente legato, ricevendo in cambio - secondo la Procura - compensi che rappresenterebbero una forma occulta di retribuzione per la messa a disposizione della propria funzione pubblica. Tra i benefici economici percepiti figurano 369.596,56 euro dalla società J+S S.p.A., coinvolta in una lunga serie di progetti esaminati dalla Commissione tra cui «Goccia-Bovisa», «Gardella 2», «Palizzi 89», «Pisani 16», «Pisani 20», «Livraghi 19» e le infrastrutture dell’Arena in area Santa Giulia, 10.040,60 euro dallo studio Acpv architects S.r.l., per i progetti «Gioia 20 - I Portali» e «Tortona 25», 26.901 euro dalla società Lombardini22 S.p.A. per gli interventi «Bastioni Porta Nuova 19» e «Corti di Bayres», oltre a un compenso non ancora definito dalla società svizzera Arch Group Sa, legato al progetto «Fioravanti Aristo 5». In tutti questi casi Marinoni avrebbe deliberatamente omesso di comunicare i propri interessi privati, contribuendo alle decisioni della Commissione che presiedeva e sfruttando il proprio ruolo pubblico per ottenere vantaggi economici. La struttura parallela descritta dagli investigatori lo vede attivo non solo come presidente della Commissione, ma anche come «consulente tecnico», «intermediario», e persino «estensore di masterplan» per conto di operatori privati. Lo chiamano «il redattore occulto del Pgt ombra». Tra le aziende ricorrenti figura RealStep Srl, che nel 2021 ha versato 2.000 euro al comitato elettorale di Sala, bonifico regolarmente registrato ma emerso grazie all’informativa. RealStep ha promosso almeno tre operazioni su cui la Commissione si è espressa positivamente. Uno dei casi più evidenti è il progetto in via Barrella, parte della riqualificazione del Certosa District: Marinoni firma il parere favorevole. Un secondo riguarda il Co-Factory in via Polidoro da Caravaggio. Infine, Ripamonti 89: primo parere negativo, poi, a distanza di poche settimane, il ribaltamento. In tutti e tre i casi, emerge il nome di Marinoni come interlocutore diretto.
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