2025-02-03
Pure il Belgio si risveglia a destra. De Wever: «Stretta sui migranti»
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Il primo ministro belga Bart De Wever (Ansa)
Il leader conservatore giura come premier. Giorgia Meloni si congratula: «Valori comuni».Nel cuore del potere dell’Ue il vento è cambiato spostando il baricentro politico del Belgio a destra. Ieri, a pochi passi dal Parlamento europeo di Bruxelles, il conservatore Bart De Wever ha prestato il giuramento solenne come nuovo primo ministro del Belgio davanti al re Filippo e ai ministri nel palazzo reale della Capitale belga.L’epilogo rispecchia la tendenza dell’avanzata della destra in diversi Paesi d’Europa, ma rappresenta anche una forte scossa proprio perché il cambio di rotta è avvenuto nel Paese che ospita i palazzi del potere dell’Unione europea. De Wever, fino a ieri sindaco di Anversa, ex separatista, anti woke, è il leader di N-va (Nuova alleanza fiamminga), un partito che inizialmente spingeva per la secessione delle Fiandre, ma che negli ultimi anni aveva abbracciato una linea più moderata. Il neo premier, primo nazionalista fiammingo a governare il Paese, è riuscito nell’impresa di consolidare N-va come primo partito delle Fiandre ma anche dell’intero Belgio. Il giuramento di ieri arriva a distanza di otto mesi dalle elezioni federali di giugno ed è stato preceduto venerdì dall’annuncio tanto atteso: l’accordo dei cinque partiti (N-va, il partito di centrodestra francofono Mouvement réformateur, il partito dei liberali valloni Les Engagés, i cristiano democratici del Cd&V, i socialisti fiamminghi di Vooruit) per formare il nuovo governo a poche ore dallo scadere dell’ultimatum del re. Si è dato vita quindi a una larga coalizione, chiamata Arizona, in virtù dei colori dei partiti al governo che sono gli stessi della bandiera dello Stato americano.Dopo il giuramento, il premier belga ha partecipato al ritiro informale dei leader Ue ed è subito intervenuto sui temi caldi: difesa, guerra, il rapporto con gli Stati Uniti di Donald Trump e l’immigrazione. Sui primi due aspetti, De Wever ha spiegato: «L’Unione europea è stata pigra sulla difesa. Putin ci ha svegliati». Aggiungendo: «Penso che dovremmo spendere di più per la difesa e il governo belga ha deciso di farlo, il nostro bilancio è la prova che lo faremo». Con la volontà di «andare verso il 2% di spesa per la difesa», ha sottolineato anche l’auspicio di «arrivare al 5% per il futuro». Ha espresso idee ben chiare anche sulle relazioni tra l’Ue e il tycoon, visto che sarebbe necessario «mantenere le relazioni con gli Stati Uniti, ma rafforzare la difesa europea da sola, nel partenariato della Nato e in quello dell’Alleanza atlantica, è la strada da percorrere».In tema di immigrazione, le sue dichiarazioni non destano alcuna sorpresa essendo priorità della sua agenda politica. Ha quindi ribadito che il Belgio andrà «verso una politica più severa sull’immigrazione, nel quadro legale dell’Unione europea». Un impegno che rispecchia la decisione dei cittadini belgi: «La popolazione ci ha chiesto questo, di andare verso una politica rigorosa ed è esattamente quello che faremo», ha concluso De Wever.Non sono mancati i complimenti del presidente del consiglio, Giorgia Meloni, che su X ha commentato: «Congratulazioni e auguri di buon lavoro all’amico Bart De Wever, nuovo primo ministro del Regno del Belgio. Certa che lavoreremo insieme guidati da valori e obiettivi comuni, sia a livello bilaterale che nell’affrontare le importanti sfide che ci attendono in ambito europeo e internazionale». Con De Wever alla guida del Belgio si rafforza anche il gruppo Ecr a Bruxelles, si tratta infatti del terzo premier dei conservatori Ue, aggiungendosi alla Meloni e al primo ministro della Repubblica Ceca, Petr Fiala.
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