2025-08-15
«Barbie modello femminile impuro». In Francia gli islamici la censurano
L'attrice australiana Margot Robbie durante la première europea di «Barbie» del 12 luglio 2023 (Ansa)
Le pressioni di fondamentalisti ed estremisti hanno impedito la proiezione del film «Barbie» in un cinema all'aperto francese, perché esalterebbe «un’immagine sbagliata della donna» e promuove l’omosessualità. Un gruppo di islamici è riuscito ad annullare la proiezione del film Barbie di Greta Gerwig, programmata in un cinema all’aperto francese, perché esalterebbe «un’immagine sbagliata della donna» e promuove l’omosessualità. Oliver Sarrabeyrouse, sindaco comunista a Noisy-le-Sec, Comune nel dipartimento di Seine-Saint-Denis nella Regione dell’Île-de-France, ha ceduto alle pressioni e all’ultimo momento ha cancellato la programmazione estiva nel quartiere Londeau durante il festival a Est Ensemble. Da quattro anni, il Consiglio comunale organizza proiezioni cinematografiche all’aperto in diverse zone della città. «Per questa edizione, il film era stato scelto dalla popolazione», ha chiarito il primo cittadino. Invece nessuno ha potuto vedere Barbie sul maxischermo, perché alcuni giovani avevano minacciato di «distruggere l’attrezzatura», ha cercato di difendersi Sarrabeyrouse, attirandosi critiche da ogni parte per aver ceduto al ricatto. Valérie Boyer, senatrice repubblicana, su X ha scritto che «i fondamentalisti religiosi islamici esercitano un controllo sociale forte ed efficace» e che «il sindaco del Partito comunista francese (Pcf) sta subendo le pressioni di un gruppo aggressivo». È intervenuto anche il ministro della Cultura, Rachida Dati, condannando pubblicamente l’accaduto: «Un altro grave attacco alla programmazione, che priva famiglie e bambini di un’attività culturale Nell’ultimo anno, ho intrapreso azioni decise contro questi gravi attacchi, che sono diventati una nuova forma di delinquenza. È in corso una denuncia». Il film, ispirato alla celeberrima bambola della Mattel e diretto da Greta Gerwig, campione d’incassi nel 2023 con 1,4 miliardi di dollari in tutto il mondo, vede come protagonisti Margot Robbie e Ryan Gosling ed è un’ironica disamina del femminismo. Incomprensibile che sia stato vietato in gran parte del mondo musulmano perché «promuove omosessualità e transessualità, va contro i valori della fede e della morale». Secondo quanto ha dichiarato il sindaco francese, anche a Noisy-le-Sec oppositori non ben identificati accusavano il film «di essere un’offesa all’integrità della donna», motivazioni strumentali e di matrice fondamentalista. Sarrabeyrouse in un comunicato ha cercato di salvare la faccia: «In nessun caso ho ceduto. Sono sindaco, sono responsabile della sicurezza sia degli agenti dei servizi pubblici sia della popolazione. Penso che tutti i miei colleghi sindaci, di qualsiasi appartenenza politica, avrebbero preso la stessa decisione». Di fatto ha ceduto alle pressioni di islamici, calpestando il diritto degli abitanti della sua città di godersi la visione gratuita di un film per grandi e piccini. Ridicola è anche la sua affermazione di voler «sporgere denuncia contro ignoti», rassicurando la popolazione: «Restiamo mobilitati per difendere i nostri valori progressisti, emancipativi, umanisti e solidali». Si è visto, come ha difeso quei valori, precipitandosi ad accogliere richieste di fondamentalisti.Ovviamente non ha perso l’occasione per accusare la destra di strumentalizzare la vicenda: «Un incidente accaduto a Noisy-le-Sec, con fatti ingiustificabili, viene sfruttato da tutta questa frangia politica perché ancora una volta stanno stigmatizzando un quartiere, la nostra periferia, e un’altra popolazione, perché è il loro mestiere».Intanto, i capo della polizia di Parigi, Laurent Nuñez, ha annunciato su X di aver intrapreso un’azione legale, denunciando «l’isolamento comunitario» e il «separatismo».
J.K. Rowling e Beatrice Venezi (Ansa)
Nel riquadro, il ministro della Salute britannico Wes Streeting (Ansa)