2023-10-17
«Il banco delle scommesse è l’ex interista Esposito». Voci anche su Roma e Lazio
Fabrizio Corona e Antonio Esposito (Ansa)
Fari sul trasferimento di una casa da 200.000 euro dal giocatore napoletano alla famiglia Zaniolo. In un file audio le confessioni di altri quattro atleti ludopatici.Uno dei possibili futuri protagonisti dell’inchiesta sul calcio scommesse vive in Liguria. È lui l’uomo di cui parla Fabrizio Corona in uno dei suoi scoop. Ha giocato nella primavera dell’Inter ai tempi di José Mourinho ed è stato inserito nella lista Champions dei nerazzurri nell’anno del Triplete. Si chiama Antonio Esposito, è nato a Napoli nel 1990, risulta residente a Beverino in provincia della Spezia ed è amico di Nicolò Zaniolo, pure lui spezzino. Zaniolo è attualmente indagato dalla Procura di Torino insieme con Sandro Tonali e Nicolò Fagioli per esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa. Un reato che i legali dei calciatori coinvolti definiscono «minore» in quanto estinguibile con il pagamento di un’ammenda. L’attuale attaccante dell’Aston villa sostiene di non aver mai scommesso su eventi legati al calcio, ma di essersi dedicato soltanto a poker e blackjack. Tonali ha fatto sapere che vuole collaborare con la Procura Figc.Forse bisognerà attendere la fine della partita di stasera tra Italia e Inghilterra per poter conoscere la lista completa dei tesserati invischiati nell’inchiesta sulle scommesse della Procura di Torino (si parla di 30 coinvolti in cinque società). Anche Corona ha accettato di fermare le sue rivelazioni sino a questa sera, quando dovrebbe svelare in tv alcune delle storie che ha raccolto in questi giorni da varie fonti.Ma se Mourinho stimava il giovane presunto «allibratore» per le sue doti da calciatore, adesso dovrà fare i conti con il calcioscommesse anche nella sua squadra. Infatti a Roma circolano insistentemente i nomi di otto giocatori, quattro giallorossi e quattro della Lazio per par condicio. Nella squadra dell’allenatore portoghese uno degli atleti coinvolti sarebbe uno dei simboli della squadra, mentre tra i biancocelesti sarebbe finito in brutti giri un difensore e gli ultrà della Lazio gli avrebbero fatto sapere, tramite un compagno di squadra più anziano, di essere pronti ad andare a fargli una bella ramanzina a casa. Nella rete sarebbero finiti, secondo le voci arrivate ai piani alti delle istituzioni calcistiche, pure un giovane campione dell’Inter e uno un po’ più attempato del Milan, ma persino un presidente di una squadra di serie A. La Procura di Torino sta indagando da tempo sulle scommesse illecite e il primo nome a finire sui giornali è stato quello dello juventino Nicolò Fagioli, classe 2001, che si sarebbe esposto per oltre 1 milione di euro. Nelle intercettazioni si parla di un «brutto giro di Piacenza», ovvero proprio la città natale del giocatore bianconero. Secondo gli atti Fagioli ha scommesso su calcio e non solo. Ma, sembrerebbe, mai sulla Juventus. Adesso è in terapia da uno psicologo che cura le dipendenze. Il suo prestanome sarebbe un portiere classe 1999, L.B., piacentino a sua volta. È possibile che il numero di calciatori indagati - al momento Tonali, Zaniolo e Fagioli - possa allargarsi non solo a quelli di serie A, ma anche a giocatori di serie minori, tutti accusati di avere scommesso su piattaforme illegali. Nell’indagine sarebbero iscritti anche diversi bookmakers che avrebbero operato al di fuori della legalità nel campo delle scommesse.A livello calcistico, la sanzione prevista per gli scommettitori è di 3 anni di squalifica, pena che può dimezzarsi in caso di patteggiamento, mentre per l’omessa denuncia, se accertata la colpa, i tesserati rischiano sei mesi più un’ammenda a partire da 15.000 euro. In caso di condanna, Fagioli, Tonali e Zaniolo salteranno gli Europei e le qualificazioni ai Mondiali del 2026. Perché neppure con i patteggiamenti farebbero in tempo a rientrare per l’appuntamento di metà giugno in Germania. Se poi si finisse a processo, dal primo grado (Tribunale federale) al terzo (Collegio di garanzia del Coni) passerebbero almeno 4 o 5 mesi, con una sentenza definitiva che arriverebbe non prima di maggio o giugno 2024. Ma torniamo al «cocco» di Mourinho che, all’epoca, sembra facesse coppia in camera con Mario Balotelli. Il giovanotto, che oggi fa il centrocampista nel Finale ligure (squadra della cittadina in provincia di Savona) avrebbe una montagna di segreti ben custoditi. Avrebbe vissuto a Roma con Zaniolo, quando questi giocava nella Capitale, nella casa di Francesco Totti che, come ha rivelato questo giornale, condivide con queste nuove leve del pallone la passione per il gioco d’azzardo. Ma non sappiamo se vecchie e nuove leve abbiamo condiviso questa passione.Esposito per Zaniolo sarebbe stato un po’ amico, un po’ factotum, un po’ manager (sarebbe stato lui a segnalare Nicolò al suo procuratore Claudio Vigorelli). A Roma Esposito avrebbe gestito in prima persona una specie di «bisca clandestina» e la famiglia Zaniolo, compresa la mamma di Nicolò, Francesca Costa, sarebbe stata al corrente dei problemi anche economici di Antonio e per questo lo avrebbe pure aiutato economicamente. A sostenere questa versione è lo stesso zio di Esposito, il pluripregiudicato napoletano M.P., una delle fonti di Corona. Il cinquantanovenne campano, a quanto risulta alla Verità, sarebbe da tempo attenzionato dalle forze dell’ordine. Esposito con i parenti stretti avrebbe anche fatto i nomi di diversi giocatori «ludopatici» come lui e la maggior parte di questi cognomi sono già apparsi sui quotidiani. Antonio, a Roma, secondo le nostre fonti, avrebbe fatto quello che in gergo si definisce «banco» delle scommesse, una specie di allibratore. E in questo modo avrebbe perso circa 200.000 euro. Forse anche per questa sua sfortunata attività clandestina Esposito sarebbe stato malmenato durante il suo soggiorno capitolino.Secondo le fonti della Verità il giocatore sarebbe in possesso anche di un audio in cui tre-quattro calciatori ammettono le loro puntate a quattro zeri e nel file, oltre alle voci di Zaniolo ed Esposito, si sentirebbe anche quella di un altro ex giocatore della Roma di origini comunitarie. Lo zio, M.P., avrebbe cercato di proteggere il nipote prima rivolgendosi ad alcune persone di sua conoscenza che vivono a Napoli e poi denunciando i fatti di sua conoscenza con Corona. Chi si stanno interessando al caso ha messo sotto osservazione il passaggio di un immobile, «schermato» da una compravendita intermedia, da Esposito alla famiglia Zaniolo. Un’operazione che avrebbe permesso al trentatreenne napoletano di saldare un debito contratto con l’amico e i suoi parenti. Il 28 ottobre 2021 Esposito cede a M.I., con cui condivide l’indirizzo di residenza in un paesino nell’entroterra spezzino, un appartamento composto da soggiorno, cucina, bagno e due camere da letto più due terrazzi in un edificio popolare. Il prezzo di vendita è di 200.000 euro, comprensivi di 123.000 di mutuo ancora da pagare. Esposito per questa cessione avrebbe incassato due bonifici, per un importo complessivo di 76.500 euro, il 24 maggio e l’8 giugno 2022 su un conto postale di San Cesareo di Roma.Passano cinque mesi e il 16 marzo 2022 M.I. cede l’immobile alla NZ22 immobiliare rappresentata dalla mamma di Zaniolo, Francesca Costa. Il prezzo dell’appartamento cala di 5.000 euro, a 194.000 euro, e anche il valore totale dei bonifici (69.600) inviati dalla ditta scende praticamente dello stesso valore. Esposito, emigrato al Nord da ragazzo, ha iniziato la carriera in una società dilettantistica lombarda. Di lui si accorge lo Spezia che lo porta in Liguria quando il ragazzo ha 17 anni. Dopo due anni l’Inter lo ingaggia per la sua selezione primavera. È un terzino sinistro molto promettente. Nel 2009 viene aggregato alla prima squadra allenata da Josè Mourinho e addirittura inserito nella lista Champions insieme ai grandi campioni di quell’Inter, anche se non giocherà nemmeno un minuto. Comunque Esposito sembra destinato ai grandi palcoscenici del pallone. Purtroppo un brutto infortunio ridimensiona le sue aspirazioni. L’Inter l’anno dopo lo dà in prestito al Padova e dal 2010 il giovane difensore inizia a girovagare per l’Italia (Monza, Piacenza, Padova, Treviso) senza più tornare alla casa madre. Su Internet si trova ancora un’intervista a suo padre Egidio del 2010. In essa il genitore si lamenta per il cono d’ombra in cui era finito il suo ragazzo: «Non mi spiego il silenzio che è calato intorno a lui: da quando si è fatto male, il 18 novembre scorso, nel corso di un derby Milan-Inter, non se ne è più parlato. Eppure, era indicato dagli addetti ai lavori come una delle promesse della stagione 2009-10» disse. E aggiunse che «l’infortunio al crociato era solo un ricordo». Dichiarò anche che molte squadre italiane e straniere si erano interessate ad Antonio, ma concluse: «Noi stiamo bene all’Inter, e da quanto siamo qui la nostra vita è cambiata: non abbiamo mal di pancia, sia chiaro. So che mio figlio può dare tanto e lo può dare anche alla prima squadra, se ci saranno chance per giocare». Purtroppo la casacca nerazzurra non la indossò più e forse anche per questo è stato inghiottito nel vortice del gioco d’azzardo.
Edoardo Raspelli (Getty Images)
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
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