2022-09-11
La Banca inglese vara il suo «cap». Pronti 45 miliardi per le utility
Il governatore della Bank of England, Andrew Bailey (Ansa)
Le emissioni dell’istituto per tamponare l’aumento dei costi si aggiungono al piano da 170 miliardi dell’esecutivo. Che ha sospeso la transizione verde pur di ridurre l’impatto della crisi.La Bank of England ha deciso di rimandare dal 15 al 22 settembre la decisione sui tassi di interesse, come segno di cordoglio e rispetto per la morte della regina Elisabetta II. Ma lo scorso 8 settembre la banca centrale, insieme al Tesoro britannico, ha lanciato un fondo da 40 miliardi di sterline (45,6 miliardi di euro) a cui i trader di energia possono attingere per far fronte all’esigenza di integrare le garanzie richieste per le operazioni di trading. Fondo da aggiungere ai 150 miliardi di sterline (circa 170 miliardi di euro) messi in campo dalla neopremier Liz Truss con un piano che scatterà dal primo ottobre: una sorta di price cap per Inghilterra, Scozia e Galles, cui seguirà presto un analogo provvedimento per l’Irlanda del Nord, per placare la crisi energetica innescata dal braccio di ferro con la Russia e rassicurare le migliaia di famiglie (che per i prossimi due anni non pagheranno più di 2.500 sterline l’anno di media per le bollette energetiche) e le imprese, che saranno aiutate a pagare i costi energetici per almeno sei mesi. Due anni, fino all’ottobre 2024, poi si vedrà. Il tutto facendo debito e scalando temporaneamente l’imposta «verde» che in bolletta costa 150 sterline l’anno a famiglia, concepita per finanziare la transizione ecologica del Regno Unito, che ora implicitamente subisce una frenata, in aggiunta allo sconto di 400 sterline in bolletta annunciato da Boris Johnson.Una mossa che marca ancor più la distanza con il temporeggiare dell’Ue, che lo stesso giorno ha rinviato la decisione sul price cap a ottobre. La «perfida», ma assai più tempestiva Albione ha invece varato decine di miliardi di euro in finanziamenti e garanzie per evitare una Lehman Brothers nel settore delle utilities che operano sui mercati dell’energia, la cui liquidità è sotto pressione a causa dell’esplosione dei prezzi di gas ed elettricità. Quello deciso dalla Boe è infatti un paracadute contro le insolvenze e gli insoluti dei clienti, con l’ammortizzazione di picco e costi da un lato, e dall’altro l’eventuale stress finanziario legato alla crisi del comparto, di quest’anno e dell’anno prossimo. Non solo. Con emissioni dedicate, la banca centrale può intervenire in modo più chirurgico e muoversi più liberamente sui tassi. Insomma, un tetto costruito dal di dentro e non sopra, come invece vorrebbe fare la Bce. Che continua a intervenire con schemi superati, legati a una inflazione endogena, quando quella attuale è esogena. Non a caso ci sono anche profonde differenze fra Ue e Usa: l’inflazione negli Stati Uniti è dovuta a un surriscaldamento della domanda e parte da un’economia a pieno ritmo, in Europa è invece generata dall’offerta e da un aumento dei prezzi di energia, materie prime e alimentari. Ma, soprattutto, la nostra economia partiva da basi più deboli. Tanto che anche andare dietro alle mosse della Fed non può bastare. Ma come funzionerà il fondo annunciato dalla Bank of England? Il cosiddetto Energy markets financing scheme fornirà stabilità ai mercati energetici e finanziari e aiuterà a ridurre i costi per i consumatori. Il governatore, Andrew Bailey, mercoledì ha dichiarato ai legislatori che la questione stava causando «tensioni» nei mercati energetici che potrebbero indebolire gli scambi. L’aumento dei requisiti di garanzia è stato un problema per i trader per mesi, ma la situazione si è intensificata questa settimana, dopo che la Russia ha deciso di interrompere il gas attraverso il suo cruciale gasdotto North Stream.«Ora è il momento di essere audaci», ha dichiarato nei giorni scorsi il premier britannico Truss nel presentare il suo maxi piano contro il caro energia, che permetterà, secondo l’obiettivo del governo, di ridurre l’inflazione di cinque punti percentuali. Per la Boe, il piano ha ottime possibilità di riuscita, anche se è ancora prematuro capirne l’impatto in termini di aumento di debito pubblico. La misura più importante contenuta nel piano è la fissazione di un tetto massimo alle bollette energetiche dei consumatori per due anni, che corrisponde a un risparmio di circa 1.000 sterline all’anno rispetto agli aumenti di prezzo previsti. I prezzi dell’energia verranno inoltre congelati per sei mesi per le imprese. Il costo completo del piano verrà in seguito comunicato in un aggiornamento fiscale dal nuovo ministro delle Finanze, Kwasi Kwarteng, alla fine del mese. Oltre al sostegno alle bollette, Truss ha annunciato più di 100 nuove licenze di esplorazione di petrolio e gas nel Mare del Nord e l’eliminazione del divieto di fracking per le comunità disposte a praticarlo. Il governo ha inoltre l’intenzione di rivedere entro la fine del 2022 la traiettoria del Paese verso l’obiettivo di neutralità carbonica del 2050, per garantire che l’obiettivo venga raggiunto «in modo rispettoso delle persone». Esclusa, invece, l’introduzione di una tassa sui profitti in eccesso delle compagnie energetiche perché, ha detto Truss, «andrebbe contro l’interesse nazionale».
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