2024-08-22
Le aziende americane chiudono i rubinetti alle campagne woke
Non solo Harley-Davidson: società come Meta e Google tagliano i programmi pro gender. Un cambio di rotta cominciato nel 2023.Ha fatto discutere l’annuncio con cui Harley-Davidson ha reso noto di aver eliminato tutti i programmi Dei (Diversity, equity and inclusion) interni all’azienda, mossa adottata di recente anche da altre due compagnie statunitensi, John Deere e Tractor Supply. Non si tratta, però, di una scelta isolata: negli Usa si parla di vero e proprio backlash, una reazione contro l’esplosione delle politiche aziendali woke avvenuta in seguito all’omicidio di George Floyd nel maggio del 2020. Ora, su pressione dei repubblicani e dei consumatori, sono sempre di più quelli che si oppongono a queste iniziative, anche grazie a un cambio di rotta di alcune istituzioni.Secondo Revelio Labs, negli Usa il numero di impiegati in ruoli Dei è diminuito del 10% rispetto al picco di inizio 2023. Sono diverse le grandi aziende che, pur magari non eliminando del tutto i programmi, hanno cominciato a chiudere i rubinetti. A inizio anno Zoom ha soppresso il suo team Dei, mentre Snap ha tagliato i dipendenti che si occupavano di mantenere e coinvolgere i lavoratori provenienti da «gruppi sottorappresentati». Ma già nel corso del 2023, imprese (in certi casi anche insospettabili) come Meta, Tesla, Google, DoorDash, Lyft, Home Depot, Wayfair e X hanno ridotto di oltre il 50% le dimensioni dei loro team Dei.Il cambio di direzione si intravede anche in una recente decisione della Society of human resource management, che in un post su Linkedin ha annunciato l’eliminazione della parola «equità» dall’acronimo Dei, divenuto semplicemente Id (inclusione e diversità). All’origine di questa mossa vi è un acceso dibattito su come negli Stati Uniti è stata interpretata la parola equità negli ultimi lustri. A giugno dell’anno scorso, infatti, la Corte Suprema ha sancito che le politiche di ammissione universitaria basate sulla razza (una traduzione letterale dall’inglese race-based) - riferendosi a due casi riguardanti l’Università di Harvard e l’Università del North Carolina - violano il 14° Emendamento e il Titolo VI del Civil rights act del 1964. Sono le cosiddette «azioni affermative», cioè quel genere di politiche che, per cercare di rimediare a presunti torti storici (o per mantenere la diversità etnica all’interno degli atenei), favoriscono gli appartenenti a determinati gruppi considerati svantaggiati. Operazione che essa stessa è stata considerata dalla Corte una forma di discriminazione. Tale sentenza, benché limitata al mondo dell’istruzione, ha nei fatti innescato una reazione pure nel settore privato, anche grazie alle spinte di esponenti conservatori - come l’attivista Robby Starbuck - che ne chiedono un’applicazione più ampia. Già a luglio dell’anno scorso, 13 procuratori generali repubblicani hanno inviato una lettera a Microsoft e ad altre aziende, classificate tra le 100 maggiori imprese degli Stati Uniti, esortandole a rivedere le loro politiche Dei in seguito al pronunciamento della Corte Suprema. America first legal, un gruppo sostenuto da Stephen Miller (ex consigliere di Donald Trump), ha presentato denunce legali contro i diversity programs di molte aziende, tra cui United Airlines, Kellogg’s, Nike e organizzazioni come Fbi, Nfl (National football league) e Mlb (Major league baseball). Nel 2023, la Florida di Ron DeSantis ha emanato una legge che vieta alle università pubbliche l’utilizzo di fondi per programmi Dei e impone restrizioni su come gli insegnanti possono trattare il tema della discriminazione nei corsi obbligatori. Nello stesso anno, anche il Texas, la Carolina del Nord e il Dakota del Nord hanno approvato leggi simili. Nel 2024, poi, Stati come Idaho, Utah, Wyoming e Alabama hanno fatto lo stesso, promulgando norme che limitano il finanziamento dei programmi Dei e regolamentano l’insegnamento di alcuni concetti considerati «divisivi», come l’assegnazione di colpe o pregiudizi verso una razza, una religione, un genere o una nazionalità specifica. Anche il Kansas ha approvato una legge che limita le iniziative Dei, passata nel 2024 dopo che la governatrice dem Laura Kelly ha permesso che entrasse in vigore senza la sua firma, nonostante un anno prima avesse bloccato una misura simile. La nuova norma vieta alle università statali, ai college comunitari e alle scuole tecniche di collegare l’ammissione, l’assunzione o l’assegnazione di aiuti finanziari alla posizione del candidato su «qualsiasi ideologia o movimento politico». Inoltre, impedisce a tali istituzioni di richiedere ai candidati dichiarazioni o impegni in favore della diversità, cosa molto in voga negli Usa. Ieri, intanto, l’Università del Nebraska-Lincoln ha annunciato che chiuderà l’Ufficio per la diversità e l’inclusione. Il Nebraska è un altro dei molti Stati in cui è in discussione un provvedimento anti-Die.Infine, lo scorso giugno il senatore James David Vance, oggi candidato repubblicano alla vicepresidenza degli Stati Uniti, ha presentato al Congresso il Dismantle Dei act, una proposta di legge che intende eliminare i programmi federali Dei e porre fine ai finanziamenti in tal senso verso organizzazioni esterne. «L’agenda Dei è un’ideologia distruttiva che genera odio e divisione razziale», ha dichiarato Vance. «I dollari delle tasse degli americani non dovrebbero essere utilizzati per diffondere questa ideologia radicale e divisiva. Questo disegno di legge garantirà che non lo siano».Il tema continuerà a far discutere, anche perché a settembre dovrebbe esserci l’uscita di Am I a racist? (Sono un razzista?), docufilm prodotto dal Daily Wire e interpretato da Matt Walsh, lo stesso di What is a woman? (Cos’è una donna?), pellicola che nel 2022 ha avuto grande successo internazionale nell’affrontare e smontare la teoria gender.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.