2018-12-30
Autostrade, nel 2019 niente rincari
Il ministero dei Trasporti vicino all'accordo con molti concessionari per bloccare i tradizionali ritocchi alle tariffe dei pedaggi. Interessati dal patto due terzi della rete.Non è ancora detta l'ultima parola. Ma è possibile che il 1 gennaio gli automobilisti non debbano subire, come da stangata di tradizione, il rincaro dei pedaggi autostradali. Almeno per quanto riguarda i 3.020 chilometri gestiti da Autostrade per l'Italia, che rappresentano più di due terzi dell'intera rete nazionale. La notizia arriva da fonti del ministero dei Trasporti, secondo le quali «si respira aria di ottimismo per una sterilizzazione ormai giudicata certa degli aumenti delle tariffe su gran parte della rete autostradale. In particolare, il blocco riguarderà anche Aspi e Strada dei Parchi (A24-A25)». Società che sono sotto i riflettori del governo, dopo il crollo del ponte Morandi a Genova e i problemi ai viadotti in Abruzzo.Se così fosse gli aumenti al casello sarebbero evitati sulla maggior parte delle tratte, però non su tutte perché sono 24 le società che si spartiscono le concessioni. Dal Mit trapela che qualche adeguamento sarà inevitabile: «Per alcune concessionarie si arriverà invece a ritocchi minimi e i gestori hanno comunque assicurato che sarà d'ora in poi valutato in modo più puntuale (sul singolo anno anziché ogni 5 anni) il rapporto tra tariffe, andamento dei prezzi e investimenti».In pratica, dopo la tragedia di Genova e il conseguente decreto legge, l'esecutivo ha avviato una trattativa con i gestori per cambiare le regole del gioco: da ora in poi i rincari dovrebbero essere giustificati dall'inflazione e dagli investimenti effettivamente realizzati. E non sulla base di quelli presunti, come è successo negli ultimi 15 anni: i gestori dichiaravano quanto intendevano spendere nei piani di durata quinquennale, ricavandone subito un aumento «anticipatorio» al casello.Quali saranno i percorsi che rincareranno ancora non si sa, ma siamo alle battute finali visto che entro domani dovrà essere approvato il decreto interministeriale sulle tariffe autostradali del 2019. Sul tavolo del ministro, Danilo Toninelli, c'è da tempo il dossier con le richieste delle società: +0,81% per Autostrade per l'Italia, per Sat (Società Autostrada Tirrenica) +1,17%, per la Tangenziale di Napoli +1,8%. Ma i rialzi maggiori sono quelli che riguardano Rav, Raccordo Autostradale Valle d'Aosta con il +6,32% e Strada dei Parchi in Abruzzo con il +5,59%. Con quest'ultima - che collega Roma a Pescara e Teramo passando per l'Aquila - c'è stato uno duro scontro con il governo su quasi 90 viadotti, giudicati poco sicuri dai tecnici del Mit. Sulle tariffe è invece in corso un braccio di ferro: il rincaro complessivo sfiorerebbe infatti il 19%. Al già citato 5,59% previsto per il 2019 andrebbe aggiunto un ulteriore 12,8%, dovuto allo sblocco dell'aumento scattato il 1 gennaio 2018 e congelato dall'ottobre scorso fino a domani. Pare che l'accordo trovato tra la concessionaria e il Mit contempli che il blocco si protragga per i primi tre mesi del nuovo anno. In cambio, sempre stando a quanto si è appreso, si dovrebbero liberare i 192 milioni di euro, inseriti nel decreto Genova, per la messa in sicurezza dei viadotti di A24 e A25. Ultimo, e più preoccupante, punto interrogativo riguarda però Autostrade: tocca infatti al Cda che si riunirà domani l'ultima parola sulla trattativa con il governo. Solo nelle prossime sapremo se davvero la stangata è scongiurata.