Il Giorno della memoria guastato da ipocrisie

Il Giorno della memoria guastato da ipocrisie
Il campo di concentramento di Auschwitz nei giorni della liberazione (Getty Images)
Perfino la data della commemorazione è inopportuna: i sovietici entrarono ad Auschwitz quando il campo era ormai vuoto. E l’imposizione di un ricordo non genuino ha alimentato un antisemitismo che già aleggiava in tutta Europa durante la guerra.
Francesco Scognamiglio: «Rinascita per me significa essere più vero»
Francesco Scognamiglio (Getty)
Lo stilista: «La pandemia è stata un periodo buio, non solo lavorativamente: mi ha obbligato a riflettere sulla mia identità. Mi sento più fragile, ma anche più autentico, ho ritrovato creatività e libertà. Progetto una capsule che sarà un dialogo tra passato e futuro».
Cracco fa sparire la tovaglia di Leonardo
Leonardo Da Vinci, «Ultima cena» (Getty)
Oggi i locali dei grandi chef hanno tavole spoglie. Moda che mette a rischio estinzione il tradizionale drappo usato fin dalla Roma repubblicana e che è stato protagonista del decoro domestico per oltre 2.000 anni, immortalato in capolavori come l’«Ultima cena».
Riccardo Muti: «Credo nell’Europa culturale, più importante di euro e Ue. Sul riarmo si ascolti il Papa»
Riccardo Muti (Ravenna Festival)
Il leggendario direttore d’orchestra: «Fede, pace e musica. Vedrete, sarà il tempo di Leone XIV. Negli anni Settanta parlavo di patria e bandiera e mi davano del reazionario».
Vomita pur di non stare col papà violento ma i giudici vogliono toglierla alla madre
Marina Terragni (Imagoeconomica)
La piccola di 5 anni finirà in comunità. Marina Terragni: «Le toghe devono parlare coi bambini».
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