2025-03-25
Audio del Var trasmesso negli stadi. Via all’esperimento in Coppa Italia
In campionato le immagini degli episodi «revisionati» finiranno sui maxischermi.La trasparenza e l’innovazione sono due termini ricorrenti anche nel mondo del pallone, e non solo della politica. Questa volta trovano la propria applicazione con una doppia decisione di una Lega serie A sempre più entusiasta della tecnologia Var. L’obiettivo è sempre lo stesso: provare ad azzerare le polemiche e avvicinare il pubblico, i calciatori e i dirigenti delle squadre alle ragioni dell’arbitro.La prima decisione riguarda la trasmissione delle grafiche televisive («VARdict») relative ai controlli Var sui maxischermi degli stadi a partire dalla prossima giornata di campionato, la trentesima. Ciò significa che le immagini degli episodi più controversi, come rigori ed espulsioni, saranno visionate in tempo reale da tutti gli spettatori e non più solo dall’arbitro di gara. Così, quella che una volta si chiamava «moviola in campo» diventerà realtà.La seconda decisione prevede la diffusione, negli stadi e in televisione, della voce dell’arbitro mentre spiega le proprie decisioni alla sala Var. Per ora, però, questo è solo un esperimento, da applicare esclusivamente per le due semifinali di Coppa Italia, tra cui il derby tra Inter e Milan, e la finale. Per l’esattezza, sarà diffusa soltanto la spiegazione delle decisioni dell’arbitro, e non l’intero contenuto delle conversazioni tra direttore di gara e la sala Var. La decisione è stata adottata nel corso dell’ultimo meeting dell’Ifab (consiglio dell’Associazione internazionale di calcio), in comune accordo tra la Federazione italiana giuoco calcio (Figc) e l’Associazione italiana arbitri (Aia).Innovazione e trasparenza sono gli orizzonti d’azione rivendicati dall’amministratore delegato della Lega serie A, Luigi De Siervo. «La Lega serie A», ha spiegato De Siervo, «vuole continuare a investire in innovazione, introducendo tutte le nuove tecnologie che possano favorire lo spettacolo del nostro campionato e supportare la terna arbitrale. Siamo stati, infatti, i primi al mondo ad introdurre il Var, il Saot e la Glt, abbiamo implementato il Var Message per accelerare i processi decisionali e ora siamo pronti ad integrare il VARDict e a sperimentare la distribuzione del segnale audio dell’arbitro dentro gli stadi e in tv. Le comunicazioni circa le modalità con cui i direttori di gara assumeranno le decisioni dopo l’On-Field-Review hanno l’obiettivo di rendere i provvedimenti presi sempre più trasparenti e comprensibili per i calciatori, i dirigenti delle squadre e tutti gli stakeholders coinvolti, compreso il pubblico sugli spalti e i telespettatori».Alla base vi è, quindi, il nobile tentativo di abbracciare le innovazioni e, allo stesso tempo, di avvicinare calciatori, allenatori e dirigenti, oltre al pubblico, alle ragioni dell'arbitro. Così ha sottolineato anche Antonio Zappi, presidente dell’Aia: «Vogliamo rendere il nostro processo decisionale a disposizione del sistema calcio. Sono tacciato di essere un po’ eretico, ma io sono tra coloro che immagina un percorso verso il “challenge", ovvero il Var a chiamata. Noi siamo aperti a qualsiasi sperimentazione». Non sono mancate, però, le perplessità. «Il Var», ha dichiarato Giampiero Gasperini, allenatore dell’Atalanta, «ha scombussolato perché è andato distante da quello che è la percezione del pubblico e del calciatore. Sono diventate decisioni difficilmente comprensibili e mi auguro che sia una situazione di passaggio che possa portare miglioramenti».Forse, anche nel pallone, le migliori intenzioni devono sempre fare i conti con una realtà complessa, aperta a interpretazioni sempre molteplici. Alla fine, però, viene da chiedersi se sia più emozionante la certezza dell’algoritmo oppure la «mano de Dios».
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
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