2023-06-07
L’inchiesta nata dai nostri scoop. L’audio di Baffino: ci sono tanti soldi
L’accusa: alla controparte promesso denaro in nero. Digos in redazione alla «Verità».Che quella con il governo della Colombia fosse «un’iniziativa economica commerciale [...] di prodotti delle aziende italiane a partecipazione pubblica, Leonardo e Fincantieri», l’aveva svelato La Verità. E che Francesco Amato ed Emanuele Caruso, i due improvvisati broker del Salento, avessero fatto «da intermediari nel Paese sudamericano» in quanto «consulenti del ministero degli Esteri della Colombia», pure l’aveva ricostruito questo giornale. E i ruoli degli otto personaggi presenti nel decreto di perquisizione firmato ieri dai pm della Procura di Napoli Vincenzo Piscitelli e Silvio Pavia sembrano ricalcare gli articoli pubblicati qui oltre un anno fa: Giancarlo Mazzotta, ex sindaco di Carmiano, ora anche per la Procura sarebbe il «tramite» per i «contatti» con Massimo D’Alema che, «si poneva», si legge nel documento scritto dai pm, «quale mediatore informale nei rapporti con i vertici delle società italiane, ossia Alessandro Profumo, ad di Leonardo, e Giuseppe Giordo, dg della Divisione navi militari di Fincantieri». Così, oltre un anno dopo la perquisizione dei broker, gli agenti della Digos ieri sono partiti da Napoli con il decreto sul quale è stampigliata l’ipotesi prevista dall’articolo 322 bis del codice penale: peculato, concussione, induzione indebita, corruzione e istigazione alla corruzione di funzionari di Stati esteri, per perquisire D’Alema, Profumo e Giordo. Ma anche Gherardo Gardo, uno degli uomini in Italia (insieme a Umberto Bonavita) dello studio Robert Allen Law, con sede a Miami, «segnalato e introdotto da D’Alema», scrivono gli inquirenti, «quale formale intermediario commerciale con Fincantieri e Leonardo». Lo studio legale avrebbe dovuto (dettaglio non sfuggito alla Verità) predisporre la contrattualistica «simulatoria e giustificativa della transizione finanziaria». I famosi 80 milioni di euro che, come emerse dall’audio pubblicato dalla Verità (e per il quale Baffino si era lagnato con il Garante per la privacy che gli ha respinto il ricorso), dovevano ripartirsi tra «la parte colombiana» e «la parte italiana». Digos e Polizia postale hanno fatto visita alla redazione per raccogliere informazioni sull’audio da noi pubblicato, «prova regina» dell’intera vicenda.Come infatti avevamo raccontato, l’interlocutore del campione della sinistra italiana è Edgar Ignacio Fierro, un ex comandante dei gruppi paramilitari colombiani, già condannato a 40 anni di carcere. «Noi stiamo lavorando perché? Perché siamo stupidi? No, perché siamo convinti che alla fine riceveremo tutti noi 80 milioni di euro [...]», affermava Baffino al telefono. E, andando in pressing, D’Alema sembrò scoprire anche le carte: «Tra alcuni mesi [...] gli amministratori italiani potrebbero cambiare, io spero di no, ma potrebbero cambiare [...]. Dobbiamo concentrare lo sforzo per concludere questo accordo entro un paio di mesi». L’accordo prevedeva una fornitura di aerei M346 per Leonardo e di corvette, piccoli sommergibili e allestimento di cantieri per Fincantieri. Ora la Procura di Napoli ritiene che l’operazione fosse «volta a favorire e ottenere dalle autorità colombiane la conclusione degli accordi formali e definitivi» per le forniture, «il cui valore economico ammontava a oltre 4 miliardi di euro (altro dettaglio pubblicato da questo giornale, ndr)». Ed ecco le ragioni per le quali gli agenti della Digos sono andati a casa di D’Alema, di Profumo, di Giordo e di Gardo: per concludere l’affare sarebbero stati offerti o promessi ad altre persone (finora sono stati individuati, oltre al comandante Fierro, il ministro degli Esteri e vicepresidente della Colombia Marta Lucia Ramirez, e i delegati del Senato German Monroy Ramirez e Francisco Joya Prieto) «il corrispettivo illecito della somma di 40 milioni di euro». Il 50% degli 80 bigliettoni di cui parlava Baffino quale, annota la Procura, «success fee, determinata nella misura del 2% del complessivo valore di 4 miliardi di euro delle due commesse in gioco», «da corrispondersi in modo occulto». «Siamo certi dell’assoluta infondatezza dell’ipotesi di reato», ha commentato l’avvocato Gianluca Luongo, difensore di D’Alema. Ha parlato di «costruzione ardita», invece, l’avvocato Cesare Placanica per Gordo. Profumo e anche il suo legale, invece, hanno scelto il «no comment».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.