2025-09-21
Attacco cyber agli aeroporti europei. Bloomberg: Putin vuole l’escalation
Disagi per l'attacco cyber all'aeroporto di Berlino-Schönefeld il 20 settembre 2025 (Getty Images)
Colpite Londra, Berlino e Bruxelles: oltre 100 voli in ritardo. La Russia nega il blitz in Estonia. Zelensky vedrà Trump all’Onu e intanto striglia di alleati. Tajani seppellisce le truppe al fronte: «Proposta ormai archiviata».Per avvicinarsi ai negoziati sulla guerra in Ucraina, lo step preliminare per il Cremlino è intensificare la pressione militare su Kiev. Se per l’Occidente i pacchetti di sanzioni contro Mosca sono la carta vincente per portare Vladimir Putin al tavolo dei colloqui, dall’altra parte per il presidente russo aumentare l’escalation in Ucraina è il piano più efficace per instaurare le trattative alle sue condizioni. A riferirlo a Bloomberg sono state alcune fonti vicine al Cremlino. Secondo questa logica, dunque, Mosca intende continuare gli attacchi contro la rete energetica di Kiev e altre infrastrutture. Tra l’altro pare che il vertice in Alaska sia stato determinante per definire questo approccio russo: è lì che Putin ha compreso che il presidente americano, Donald Trump, non ha alcun interesse a intervenire direttamente nella guerra a sostegno dell’Ucraina. Assodato che lo zar russo continuerà ad agire nel suo interesse, le fonti hanno però puntualizzato la volontà del Cremlino di mantenere il dialogo aperto con la Casa Bianca. In ogni caso, nel contesto delle tensioni crescenti tra l’Occidente e Mosca, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, cerca di farsi spazio. Ecco quindi che ha annunciato che la prossima settimana, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu, avrà un incontro con Trump per discutere delle sanzioni contro la Russia. Ma a New York il leader di Kiev terrà altri bilaterali per fare il punto anche sulle garanzie di sicurezza. «Vorrei ricevere segnali chiari su quanto siamo vicini a comprendere che le garanzie di sicurezza da parte di tutti i partner saranno quelle di cui abbiamo bisogno» ha detto ieri ai giornalisti. Intanto però il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha escluso che il dispiegamento delle truppe in Ucraina sia un’opzione ancora sul tavolo. Intervenendo in videocollegamento al festival di Open ha ammesso: «Bisogna anche evitare provocazioni», visto che «per garantire la sicurezza della frontiera ucraina servirebbero 200.000-300.000 uomini perché è lunghissima, mandare una testimonianza serve a poco, credo sia una proposta già archiviata». Per il vicepremier sarebbe meglio «avere un accordo internazionale di protezione, con il coinvolgimento degli Stati Uniti, sul modello dell’Articolo 5 della Nato che garantisca in futuro in caso di attacco la sicurezza dell’Ucraina». Tornando a Zelensky, ieri ha pure rimproverato gli alleati, invitandoli a «smetterla di perdere tempo». Poco dopo ha cercato di correggere il tiro, affermando che «l’Europa sta facendo la sua parte» sulle sanzioni e ora si aspetta lo stesso da Washington. Bruxelles sta intanto avanzando sulla proposta di utilizzare gli asset russi congelati per sostenere l’Ucraina. Il commissario Ue all’Economia, Valdis Dombrovskis, al termine della riunione informale dell’Ecofin, ha annunciato che «c’è la volontà di impegnarsi in modo costruttivo», con «gli Stati membri» che vedono l’operazione «come una via possibile». Non è ancora nota la cifra esatta dato che alcuni sostengono che si tratti di 170 miliardi, mentre Bloomberg parla di 175 miliardi. Il meccanismo comunque prevede che resti la titolarità russa, sostituendo quindi il saldo in contanti generato dagli asset russi con obbligazioni. Kiev in tal modo riceverà le risorse come prestiti di riparazione: qualora Mosca non dovesse pagare i danni di guerra, l’Ucraina non dovrà rimborsarli.Nel frattempo, in merito all’invasione dei cieli nemici, la Russia ha di nuovo respinto le accuse, sostenendo di non aver violato lo spazio aereo estone. A comunicarlo è stato il ministero della Difesa di Mosca: «Il 19 settembre tre caccia russi MiG-31 hanno effettuato un trasferimento programmato dalla Carelia a un aeroporto nella regione di Kaliningrad. Il volo si è svolto in rigorosa conformità con le norme internazionali sull’utilizzo dello spazio aereo, senza violare i confini di altri Stati, fatto confermato dai mezzi di controllo oggettivo». E quindi «durante il volo, gli aerei russi non si sono discostati dalla rotta aerea concordata e non hanno violato lo spazio aereo estone. Il percorso di volo si è svolto sopra le acque neutrali del Mar Baltico, a una distanza di oltre tre chilometri dall’isola di Vaindloo». Peraltro, tiene banco l’interpretazione dei droni russi piombati sulla Polonia il 10 settembre: l’inviato speciale americano per l’Ucraina, Keith Kellogg, ha espresso pubblicamente il suo disaccordo con la visione di Trump. Intervistato dal Telegraph, l’inviato statunitense, ha sostenuto infatti che l’episodio sia stato «un modo per vedere cosa farebbe l’Occidente». Dunque: «Dobbiamo reagire come se fosse un test», anche perché «bisogna considerare Putin e la Russia come una potenza espansionista». Va però ricordato che Kellogg è stato il grande escluso dal vertice in Alaska proprio perché la sua presenza avrebbe potuto essere controproducente.Intanto sul territorio europeo sono stati messi ko gli aeroporti di Bruxelles, di Berlino e di Londra Heathrow: un attacco hacker ha colpito Collins Aerospace, il fornitore di servizi deputati all’imbarco e ai sistemi di check-in. Di conseguenza sono stati registrati ritardi e cancellazioni dei voli aerei. In particolare, a Heathrow sono stati cancellati 4 voli e altri 145 sono stati ritardati; mentre a Bruxelles sono stati cancellati ben 14 voli. Nel momento in cui scriviamo non è stato accusato nessun Paese, visto che l’azione non è stata rivendicata.
Germanio, strozzatura cinese. Aumenta la domanda di navi a prova di ghiaccio. Porti, gli USA contro la Cina. Petrolio, nebbia sui dati. Terre rare, l’accordo Ue-Cina non funziona.