2024-03-06
«Aste subito»: spiagge nel mirino dell’Agcom
Nonostante la moratoria del governo fino a fine anno, l’Autorità intima ai Comuni di indire i bandi. I balneari in rivolta chiedono un tavolo con il premier: incontro a giorni. In Versilia rischia di passare di mano oltre il 50% dei lidi. A Rimini gare a ottobre.Il governo prova a mettere una pezza perché sugli stabilimenti balneari si è aperto, dopo quello a Bruxelles, anche un fronte interno che rischia di far saltare l’estate, ma soprattutto i nervi ai gestori. Ha convocato le diverse associazioni delle imprese - che però non vanno d’accordo tra di loro - per la prossima settimana a Palazzo Chigi dopo che si sarà chiuso il primo round di confronto con la Commissione europea: l’Ue insiste perché l’Italia applichi la direttiva Bolkestein pena l’apertura di una procedura d’infrazione. A sostenere le ragioni dell’Europa è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Come si sa Giorgia Meloni via Raffaele Fitto, ministro per l’Europa, ha risposto che un tavolo tecnico sta facendo la mappatura delle spiagge e che solo finito questo lavoro si deciderà cosa fare. L’Agcom però non ha accusato ricevuta di questa comunicazione perché ha cominciato a intimare ai Comuni, pena pesanti sanzioni, di mettere subito all’asta le concessioni. L’autorità presieduta da Giacomo Lasorella tiene conto solo della legge varata dal governo Draghi che prorogava le concessioni fino al 31 dicembre scorso e della sentenza del Consiglio di Stato - peraltro cancellata dalla Cassazione - che impone le aste. Giorgia Meloni ha prorogato le «licenze» a tutto quest’anno con possibile slittamento tecnico di altri 12 mesi proprio per concludere la ricognizione degli arenili, ma a quanto pare questo impianto normativo per l’Agcom non regge. Le incertezze ci sono pure per gli ambulanti e per i gestori di centrali idroelettriche anche loro pronti a una durissima contestazione. Sono gli effetti della direttiva Bolkestein, ma anche di una discreta confusione tutta italiana. Così in Versilia oltre la metà degli stabilimenti balneari sta per andare all’asta: su 440 in totale 40 vanno a gara a Viareggio, 18 a Lido di Camaiore, 90 a Forte dei Marmi, 110 a Pietrasanta. A Rimini da ottobre praticamente tutti i lidi saranno cancellati per essere riassegnati. Il sindaco Pd Jamil Sadegholvaad ha varato il nuovo piano spiaggia e ha già soppresso due stabilimenti balneari per destinarli a spiaggia libera, ma vuole cancellarne altri per allargare i passaggi alla battigia e ha ordinato che entro ottobre siano demolite tutte le strutture che limitano l’orizzonte verso il mare e siano smontate le attrezzature che poggiano direttamente sull’arenile. Questo provvedimento non tocca solo i lidi, ma anche molti alberghi che hanno verande vista mare. Risultato: nei due poli più importanti di turismo balneare -un settore che per l’Italia vale oltre 40 miliardi di euro - si rischia che nessuno investa un euro e che i lidi vengano lasciati al loro destino visto che per i gestori questa potrebbe essere l’ultima stagione di attività. La tensione è alta. Se ne è avuta conferma a Balnearia, la fiera annuale di Carrara dedicata al settore e all’indotto che vale 5 miliardi, dove Assobalneari, l’associazione aderente a Confindustria e guidata da Fabrizio Licordari, e Base balneare, presieduta da Bettina Bolla, hanno chiamato le imprese in assemblea. Da lì è partita la richiesta d’incontro con Giorgia Meloni appoggiata dai parlamentari di centrodestra intervenuti (per Forza Italia l’onorevole Deborah Bergamini, il senatore Maurizio Gasparri, l’eurodeputato Salvatore De Meo; per Fratelli d’Italia l’onorevole Riccardo Zucconi) per capire come stoppare l’iniziativa di Agcom che nei fatti smentisce il governo. I balneari sono contrari alle aste e insistono sulla mappatura. L’articolo 12 della Bolkestein stabilisce che la direttiva si applica a fronte di scarsità di risorsa; concetto ribadito dalla Corte di giustizia europea. Le norme europee peraltro si applicano alla fornitura di servizi, mentre le concessioni balneari, per ammissione dello stesso Frits Bolkestein, sono beni e dunque escluse. Il tavolo tecnico voluto dal governo sta facendo il lavoro di ricognizione e per quanto riguarda le coste il tasso di occupazione è attorno al 30%, per i laghi è al 18% e per i fiumi al 7%. Le concessioni dunque occuperebbero circa il 20% dello spazio disponibile in Italia e perciò non ci sarebbe scarsità di risorsa e quindi la direttiva non andrebbe applicata. I balneari - pronti con centinaia di ricorsi al Tar contro l’Agcom e i Comuni che indicono le aste -chiedono però una riforma complessiva del settore e propongono concessioni ventennali, salvaguardia di quelle storiche e l’abolizione dell’articolo 49 del Codice della navigazione che consente allo Stato l’esproprio dei manufatti quando scade la concessione. Un punto caldo è quello degli indennizzi ai concessionari che cessano l’attività. Un caso scuola è diventato quello di Jesolo - lì si è avuta anche una spaccatura in Confcommercio - dove sono andati a gara due stabilimenti finti nelle mani di un forte gruppo finanziario e per i quali i vecchi gestori non hanno ricevuto nulla nonostante chi subentra usufruisca delle loro strutture. Una cosa è certa: si annuncia un’estate bollente. Ma il cambiamento climatico non c’entra.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.