2025-07-13
Arruolano pure i migranti
Per i piani bellici non bastano miliardi e mezzi: servono gli uomini. La Germania ipotizza di reintrodurre la leva obbligatoria e avanza una proposta choc: «usare» gli immigrati (magari dietro l’offerta di cittadinanza) per rimpolpare le fila dell’esercito.I clandestini sono il rimedio a poco prezzo che può far felici gli imprenditori. Diminuiscono i contributi per pagare le pensioni e i conti della previdenza soffrono? Per risollevare le sorti dell’Inps basta far arrivare un po’ di immigrati e il problema della riduzione degli introiti dell’ente è risolto. C’è un calo preoccupante delle nascite e gli asili rischiano di chiudere, con relativo invecchiamento della popolazione? È sufficiente aumentare i permessi di soggiorno a donne in età fertile e anche il problema della natalità va a posto. Insomma, l’ingresso ogni anno di un consistente numero di richiedenti asilo è secondo i compagni la panacea di tutti i mali. E adesso si scopre che gli stranieri possono essere anche la soluzione per la carenza di soldati delle forze armate.Sì, secondo Bloomberg, agenzia specializzata in informazioni finanziarie, in Germania stanno pensano di risolvere il problema della scarsità di militari da schierare in battaglia arruolando reclute straniere. Anzi, offrendo permessi di soggiorno in cambio della disponibilità a indossare la divisa e impugnare un fucile. Del resto, non è già questa la soluzione adottata negli ospedali per fronteggiare il calo di personale infermieristico? E nelle Rsa, residenze sanitarie per anziani, gli inservienti autoctoni non sono già stati sostituiti da un pezzo con quelli di provenienza estera, tendenzialmente da Paesi dell’Est e dall’Africa? Dunque, anche per la carenza di personale dell’esercito si può procedere con gli extracomunitari.E la soluzione tedesca presto potrebbe essere estesa a tutta la Ue, in quanto la carriera in mimetica, nonostante il fascino della divisa, non sembra attrarre i giovani europei, né in fatto di stipendi, né per quanto riguarda il rischio di lasciarci la pelle. E, come è noto, ci si può armare fino ai denti, come intende fare Ursula von der Leyen con il famoso piano di ReArm Europe, ma per difendersi dal pericolo russo non basta riconvertire le catene di montaggio dell’industria automobilistica: serve anche chi, poi, le armi le sappia usare. Dopo aver sfornato migliaia di carri armati e centinaia di aerei da combattimento, una moltitudine di lanciarazzi e di cannoni, resta infatti il problema dei soldati che devono utilizzare questo popò di armamenti. In Ucraina, nonostante gli arsenali pieni grazie all’aiuto di americani e europei, il problema di chi possa impugnare le armi non è risolto, dato che gli arruolati scarseggiano. Ma l’idea tedesca non sembra la più intelligente. Infatti, un conto è infilare la siringa in un braccio o assistere un anziano anche se sei un immigrato, un altro è dichiararsi disposto a morire in trincea per di più per un Paese che non è il tuo. Siamo sicuri che lo straniero, anche se invogliato dalla concessione della cittadinanza, poi sia disposto a combattere per una patria che non è la sua? E poi, visto che proprio in Germania si sta togliendo il lavoro a chi professa idee che non piacciono alla sinistra, siamo certi che non si innescheranno conflitti fra militari extracomunitari e militanti autoctoni privati dei diritti come si medita di fare nel Land della Renania-Palatinato? Vi sembra normale che chi è iscritto ad Afd non possa lavorare per lo Stato e chi è arrivato da clandestino possa far parte delle forze armate? L’Europa che stiamo costruendo, più che dell’inclusione, a me sembra quella della confusione. Di idee e di razze.
(Totaleu)
«Strumentalizzazione da parte dei giornali». Lo ha dichiarato l'europarlamentare del Carroccio durante un'intervista a margine della sessione plenaria al Parlamento europeo di Strasburgo.