2024-05-25
Auto private, taxi e furgoni. Arrivati 240 milioni (su 950) per rianimare le elettriche
Pubblicato in Gazzetta ufficiale il dpcm sugli incentivi per rinnovare il parco vetture. Il 29,7% dei bonus per termiche e ibride, fetta più piccola per chi le vuole «alla spina».Da oggi gli eco incentivi 2024 per il mondo dell’auto sono in Gazzetta ufficiale e, quindi, disponibili per tutti coloro che vogliono cambiare macchina. A goderne in modo particolare saranno gli automobilisti che vogliono comprare una vettura a batteria. Il motivo è semplice: circa un quarto di tutti gli incentivi, 240 milioni su un totale di 950 milioni, è dedicato alle elettriche, ovvero i modelli che rappresentano appena (al momento) il 3,3% del mercato italiano (secondo gli ultimi dati Acea). In parole povere, il 25,2% di tutti gli incentivi per il 2024 andrà, a oggi, a circa tre compratori su 100.Ad ogni modo, oggi il dpcm arriva in Gazzetta dopo circa sei mesi di attesa e dopo che il 2 aprile scorso il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aveva messo la firma sotto il testo della norma insieme al responsabile dell’economia, Giancarlo Giorgetti, a quello delle Infrastrutture, Matteo Salvini e a quello dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.Ma come sono composti gli incentivi per il 2024 che valgono quasi un miliardo di euro? Ai 610 milioni già stanziati due anni fa per il 2024, si aggiungono anche i 330 milioni di residui 2022, più 10 milioni di risorse 2023. Il totale per le auto è di 793 milioni; a questa cifra, poi, vanno aggiunti quelli per i veicoli commerciali, per i taxi e i noleggio con conducente.Gran parte degli incentivi, insomma, è dedicato alle autovetture destinate alle persone fisiche. Nel caso delle automobili nuove, gli incentivi si dividono per classi di inquinamento: ci sono i veicoli elettrici che emettono dagli 0 ai 20 grammi di anidride carbonica per chilometro, quelli ibridi plug-in (cioè con motore termico e uno elettrico che si può ricaricare alla spina) che vanno dai 21 ai 60 grammi e tutte le altre vetture, che emettono dai 61 ai 135 grammi di anidride carbonica per chilometro (sono i motori termici tradizionali o con piccole batterie che aiutano solo nelle fasi di partenza o poco più). Per veicoli elettrici o ibridi plug-in, l’incentivo sale per chi si presenta in concessionaria con un Isee sotto i 30.000 euro Nella prima fascia, quindi, quella delle auto meno inquinanti, la soglia di prezzo massima prevista è di 35.000 euro (non considerando l’Iva). In questo caso, la cifra messa dallo Stato in fase di acquisto è di 6.000 euro se si compra un’auto senza rottamarne una vecchia. A questi si possono aggiungere altri 5.000 euro se si manda in pensione un veicolo da Euro 0 a Euro 2, di 4.000 euro se di classe Euro 3 oppure 3.000 euro se Euro 4. Per chi guadagna meno di 30.000 euro l’anno, poi, lo Stato può mettere 7.500 euro pure in assenza di una vettura da rottamare, 13.750 per chi arriva da un Euro 2, 12.500 da un Euro 3 e 11.250 da un Euro 4. I 240 milioni di euro previsti per questa classe di veicoli la rendono di gran lunga la più incentivata in relazione al numero di auto sulle strade italiane. Al contrario, la categoria meno incentivata è quella delle auto plug-in: 150 milioni (il 15,7% del totale degli incentivi) per vetture che consumano fino a 60 grammi di CO2 per chilometro e un prezzo massimo d’acquisto fino a 45.000 euro, sempre Iva esclusa (la cifra è decisamente la più bassa tra le varie fasce di inquinamento).Il motivo è che queste auto ottengono valori di emissioni così bassi solo quando il motore elettrico e quello a benzina lavorano insieme. Se non si ricarica la batteria e si viaggia solo con il termico, l’inquinamento può anche essere superiore ai veicoli tradizionali perché il peso delle batterie incide negativamente sui consumi. In questo caso, il contributo è di 4.000 euro se non si rottama alcuna vettura ma si acquista una plug-in. Altri 4.000 euro sono previsti per chi dice addio a una Euro 2, 2.000 per chi saluta una Euro 3 e 1.500 per una Euro 4. Anche in questo caso le persone fisiche con un reddito annuo fino a 30.000 euro godono di sconti più alti: 5.000 euro senza un veicolo da rottamare, altri 5.000 per chi viene da un Euro 2, 2.500 da un Euro 3 e 1.875 da un Euro 4. C’è poi la classe più inquinante (ma anche quella più diffusa all’interno del nostro parco circolante, quella con le motorizzazioni termiche e ibride tradizionali), che produce da 61 a 135 grammi di CO2 per chilometro. In questo caso non ci sono sconti maggiori per i redditi al di sotto dei 30.000 euro di reddito. Si tratta di veicoli il cui prezzo senza Iva non deve essere superiore ai 35.000 euro. La cifra disponibile per questa categoria è di 403 milioni da cui, però, vanno eliminati i 120 milioni già utilizzati ed esauriti, portando il totale reale, quindi, a 283 milioni (il 29,7% del totale). In questo caso, chi non rottama nulla non ha diritto ad alcuna agevolazione. Chi, invece, lascia un Euro 2, può contare su un incentivo di 3.000 euro, di 2.000 euro per le Euro 3 e di 1.500 nel caso dell’addio a una Euro 4.Ci sono poi i contributi legati a taxi e Ncc. In questo caso l’incentivo è da ritenersi raddoppiato nel caso di qualcuno che abbia vinto il concorso straordinario per il rilascio di nuove licenze legato a queste categorie di vetture o per i tassisti o autisti che intendano sostituire il proprio autoveicolo adibito al servizio.Previste agevolazioni anche per chi compra veicoli commerciali a batteria o a idrogeno (da 2.200 a 18.000 euro di incentivi in base al peso in tonnellate), oppure a metano o Gpl (da 1.500 a 5.500) o con alimentazione tradizionale (fa 1.000 a 4.500).
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.