2021-07-26
Arcuri ripescato da Palazzo Chigi con una consulenza da 4 milioni
Bruno Tabacci, che ha chiamato pure Elsa Fornero, ha firmato una convenzione con Invitalia.C'è un'ala di Palazzo Chigi che si sta trasformando nel refugium peccatorum: dopo Elsa Fornero, consulente del governo sulle pensioni a titolo gratuito, entra dalla finestra dopo essere uscito per la porta pure mr Invitalia Domenico Arcuri, già commissario straordinario per l'emergenza Covid. Ma per Arcuri e i suoi uomini è stata prevista una consulenza milionaria. Il mastro burattinaio che ha portato a segno i due colpacci è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Bruno Tabacci, che ha pensato di convenzionare Invitalia per 4.094.062,12 euro (l'incasso netto previsto per l'agenzia di Arcuri è di 3,3 milioni di euro) tramite il Dipartimento per la programmazione economica. Il compito? «Rafforzare la capacità delle strutture di governo per il monitoraggio dell'avanzamento finanziario e procedurale degli investimenti pubblici, per la mappatura del portafoglio di progetti finanziati in ottica programmi-progetti, la ricognizione di aree e progetti in criticità realizzativa, da sottoporre ad azioni di supporto, e per l'attuazione della strategia di sviluppo sostenibile all'interno del Cipess (il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, ndr)». Tradotto dal burocratese, linguaggio del quale Arcuri è ghiotto, dovrà monitorare l'andamento dei progetti del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Mica roba da poco per uno che era stato messo fuori dopo aver pasticciato con gli approvvigionamenti di ventilatori polmonari non certificati ma arrivati dalla Via della seta su input di Massimo D'Alema, i banchi a rotelle, le siringhe per i vaccini e le mascherine. Per quest'ultimo capitolo, svelato dalla Verità in esclusiva, è finito sotto inchiesta insieme alla cricca di mediatori che gli ronzava attorno e che si è arricchita con le milionarie provvigioni. Non solo: Arcuri sta imbarcando acqua pure a Invitalia, che è stata duramente bacchettata dalla Deloitte, la società di revisione che nell'ultimo bilancio ha riscontrando alcune irregolarità: mancano all'appello 20,5 milioni di euro. Gli utili sarebbero 16,4 milioni e non 36,9, come annunciato da Arcuri. I milioni che ballano sarebbero legati alle svalutazioni degli immobili che rientrano nel piano di dismissioni di Invitalia. Il settimanale Panorama, poi, a marzo aveva scoperto che Invitalia cercava di districarsi anche in un contenzioso monstre, il cui valore delle cause civili ammonta a 3,1 miliardi di euro. Una voce che pesava non poco sui bilanci e che aveva attirato l'attenzione della sezione di controllo sugli enti della Corte dei conti. Il contratto firmato da Arcuri è partito il 1° luglio e cesserà il 30 giugno 2024. Ma il testo della convenzione è stato reso noto solo a giochi avvenuti, ovvero il 14 luglio, con pubblicazione nella sezione per l'amministrazione trasparente del sito della presidenza del Consiglio. E, così, Arcuri si conferma, con titolo guadagnato sul campo, uomo buono per tutte le stagioni, perché dalla sua nomina, che è arrivata con il governo Prodi, è rimasto in sella con Silvio Berlusconi, Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni. E poi anche con Giuseppe Conte, sia nella variante gialloblù sia in quella giallorossa. E ora con Mario Draghi, che dopo la defenestrazione di Arcuri, appena preso tra le mani il timone del governo, aveva fatto pensare a una svolta. Ora però Tabacci ha innescato la retromarcia. «Siamo su Scherzi a parte?», ha commentato la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che ha aggiunto: «Non può essere vero che il governo abbia affidato un compito così delicato a uno dei protagonisti nella disastrosa gestione della pandemia. Un signore che ha speso malissimo i soldi destinati all'emergenza, che ha perso mesi nella progettazione delle inutili e costosissime Primule invece di organizzare una efficiente campagna vaccinale e che ha lasciato dietro di sé una gestione a dir poco opaca». Le ha fatto eco il deputato del suo stesso partito Andrea Delmastro: «Alla banda dei migliori si aggiunge l'eccelso Arcuri. Quali saranno stati i meriti per cui è stato prescelto? L'ottima gestione delle vaccinazioni? La mirabile contrattualistica sulle mascherine cinesi? Il trionfo architettonico delle famose primule, appassite prima ancora di fiorire? La gestione dei famosi banchi a rotelle? O forse ancora il procedimento penale in corso? L'unico elemento di discontinuità ottenuto dal centrodestra evapora. Non daremo tregua al governo e scopriremo i motivi di questa assurda cooptazione nella banda dei migliori».
Giorgia Meloni e Donald Trump (Ansa)
Il valico di Rafah (Getty Images)