2019-01-11
Archiviata la crisi dei profughi. Lega e M5s discutono sulle trivelle
Matteo Salvini minimizza la polemica sulla questione maltese: «Si è trattato di bere un caffè con Luigi Di Maio e Giuseppe Conte». Nel frattempo cresce il disaccordo sulle piattaforme petrolifere. Il Carroccio le vuole ma i grillini fanno muro.L'accordo nella maggioranza sull'arrivo in Italia di una decina circa di immigrati sbarcati dalle navi delle ong Sea Watch e dalla Sea Eye, raggiunto al termine di un vertice notturno tra il premier Giuseppe Conte e i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, consente all'Italia di fare la voce grossa con l'Unione europea sui ricollocamenti di centinaia di persone giunte nel nostro Paese nei mesi scorsi e mai redistribuite tra gli altri stati europei, in barba ad accordi e promesse. È esattamente la stesa strategia che ha permesso al premier di Malta, Joseph Muscat, di ottenere il ricollocamento di ben 220 immigrati, salvati nelle scorse settimane dalla marina militare maltese, in cambio dell'ok allo sbarco delle 49 persone che si trovavano a bordo di Sea Watch e Sea Eye. «La soluzione», ha detto Salvini al termine del vertice di governo, «è stata trovata, l'Europa dovrà farsi carico delle promesse fatte in passato all'Italia e finora mai mantenute. Se manterranno gli impegni sui migranti che avevano promesso di ricollocare, allora potranno esserci nuovi arrivi. Altrimenti buonanotte. I Paesi europei», ha aggiunto Salvini, «si erano impegnati a prendere 650 migranti sbarcati in Italia, ma solo 150 sono stati effettivamente redistribuiti. Il vertice con Di Maio e Conte? Sono soddisfatto: si è trattato di bere un caffè a Palazzo Chigi all'una di notte. Il governo», ha sottolineato Salvini, «è compatto sulla linea rigorosa, porti chiusi, lotta agli scafisti e alle Ong. Aggiungo che ogni nuovo eventuale arrivo dovrà essere a costo zero per i cittadini italiani. Crisi di governo? Sono sciocchezze». «Il vertice», ha confermato Di Maio a Radio anch'io, «è stato molto cordiale. Con Giuseppe e Matteo si trova sempre una soluzione. Finché ci sarà questo rapporto tra noi tre, il governo andrà avanti a lungo». «In attesa dei trasferimenti da Malta», hanno fatto sapere fonti di Palazzo Chigi, «di queste poco più di 10 persone, il premier Conte chiederà un incontro urgente con Il commissario europeo per le Migrazioni, Dimitris Avramopoulos per far eseguire la ricollocazione degli oltre 200 migranti che da agosto l'Italia aspetta che siano accolti dalla Germania, Olanda e altri 7 Paesi europei che non hanno dato seguito agli impegni». I migranti della Sea Watch sbarcati a Malta ed assegnati all'Italia verranno ospitati a Scicli, in provincia di Ragusa, dalla Chiesa Valdese. Prenderne 10 per restituirne centinaia, dunque: l'accordo può essere considerato ampiamente soddisfacente.Ha tenuto duro, Salvini, sottoposto a pressioni pesantissime, e ha vinto anche questa battaglia, riuscendo a far cambiare all'Ue la linea sull'immigrazione, per poi ricucire lo strappo che si stava consumando sulla vicenda all'interno della coalizione di maggioranza. Una coalizione, quella formata da Lega e M5s, che fa registrare scosse telluriche prevedibili: le elezioni europee si avvicinano e i due partiti devono soddisfare le aspettative di elettorati molto diversi. Neanche il tempo di archiviare la pratica maltese, infatti, ed ecco che si apre un altro fronte di polemica tra i due alleati di governo. Questa volta a provocare una frizione tra Lega e Movimento 5 stelle è il tema delle trivellazioni per l'estrazione del petrolio, che i pentastellati vogliono bloccare: «Non posso approvare», ha dichiarato ieri Vannia Gava, sottosegretario leghista all'Ambiente, «una impostazione tutta volta a dire no, come quella che sta alla base dell'emendamento del M5s sul tema delle trivelle. È sbagliato bloccare le autorizzazioni per le trivelle: non possiamo consentire che la paura blocchi lo sviluppo. Questo Paese», ha aggiunto la Gava, «ha bisogno di una vera politica energetica che non può dipendere dall'acquisto dall'estero perché questo, oltre a portare costi sulle bollette dei cittadini, ci rende anche estremamente deboli. Questi insediamenti devono sottostare a precise valutazioni di impatto ambientale che li rendono compatibili con l'eco sistema. Senza contare che questo comparto imprenditoriale è un'eccellenza che genera posti di lavoro. Noi», ha sottolineato l'esponente leghista, «non vogliamo cercare motivi per bloccare le aziende e lo sviluppo, ma vogliamo cercare una strada assieme per fare le cose, facendole bene. Le sfide del futuro non aspettano, il nostro Paese deve andare avanti e non indietro». «L'emendamento sulle trivelle al dl semplificazione del M5s», ha sottolineato Paolo Arrigoni, senatore e coordinatore per l'Energia della Lega, «è profondamente sbagliato. Il provvedimento bloccherebbe qualsiasi nuova attività anche oltre le 12 miglia dalla costa, mettendo ulteriormente in difficoltà il nostro Paese, che già dipende per l'80% dell'energia dall'estero, con un conseguente costo delle bollette di luce e gas per famiglie e imprese italiane maggiore rispetto a quelle degli altri Paesi».Immediata è arrivata la replica del capogruppo del M5s al Senato, Stefano Patuanelli: «La posizione del governo», ha detto, «per noi è sacrosanta. Noi del Movimento 5 stelle siamo contrari alle trivellazioni. L'Italia è un Paese fragile, lo viviamo tutti i giorni sulla nostra pelle, e che ha bisogno di una politica energetica seria e lungimirante e che non guardi al passato. Il 4 marzo», ha aggiunto Patuanelli, «è stato segnato un solco tra vecchia e nuova politica. La ricerca di combustibili fossili e la conseguente devastazione dei nostri territori rappresenta il passato. Vogliamo un Paese diverso: lo dobbiamo alle future generazioni».
Ecco #DimmiLaVerità del 31 ottobre 2025. Ospite il senatore di FdI Guido Castelli. L'argomento del giorno è: " I dettagli della ricostruzione post terremoto in Italia Centrale"
Foto Pluralia
La XVIII edizione del Forum Economico Eurasiatico di Verona si terrà il 30 e 31 ottobre 2025 al Çırağan Palace di Istanbul. Tema: «Nuova energia per nuove realtà economiche». Attesi relatori internazionali per rafforzare la cooperazione tra Europa ed Eurasia.
Il Forum Economico Eurasiatico di Verona si sposta quest’anno a Istanbul, dove il 30 e 31 ottobre 2025 si terrà la sua diciottesima edizione al Çırağan Palace. L’evento, promosso dall’Associazione Conoscere Eurasia in collaborazione con la Roscongress Foundation, avrà come tema Nuova energia per nuove realtà economiche e riunirà rappresentanti del mondo politico, economico e imprenditoriale da decine di Paesi.
Dopo quattordici edizioni a Verona e tre tappe internazionali — a Baku, Samarcanda e Ras al-Khaimah — il Forum prosegue il suo percorso itinerante, scegliendo la Turchia come nuova sede di confronto tra Europa e spazio eurasiatico. L’obiettivo è favorire il dialogo e le opportunità di business in un contesto geopolitico sempre più complesso, rafforzando la cooperazione tra Occidente e Grande Eurasia.
Tra le novità di questa edizione, un’area collettiva dedicata alle imprese, pensata come piattaforma di incontro tra aziende italiane, turche e russe. Lo spazio offrirà l’occasione di presentare progetti, valorizzare il made in Italy, il made in Turkey e il made in Russia, e creare nuove partnership strategiche.
La Turchia, ponte tra Est e Ovest
Con un PIL di circa 1.320 miliardi di dollari nel 2024 e una crescita stimata al +3,1% nel 2025, la Turchia è oggi la 17ª economia mondiale e membro del G20 e dell’OCSE. Il Paese ha acquisito un ruolo crescente nella sicurezza e nell’economia globale, anche grazie alla sua industria della difesa e alla posizione strategica nel Mar Nero.
I rapporti con l’Italia restano solidi: nel 2024 l’interscambio commerciale tra i due Paesi ha toccato 29,7 miliardi di euro, con un saldo positivo per l’Italia di oltre 5,5 miliardi. L’Italia è il quarto mercato di destinazione per l’export turco e il decimo mercato di sbocco per quello italiano, con oltre 430 imprese italiane già attive in Turchia.
Nove sessioni per raccontare la nuova economia globale
Il programma del Forum si aprirà con una sessione dedicata al ruolo della Turchia nell’economia mondiale e proseguirà con nove panel tematici: energia e sostenibilità, cambiamento globale, rilancio del manifatturiero, trasporti e logistica, turismo, finanza e innovazione digitale, produzione alimentare e crescita sostenibile.
I lavori si svolgeranno in italiano, inglese, russo e turco, con partecipazione gratuita previa registrazione su forumverona.com, dove sarà disponibile anche la diretta streaming. Il percorso di avvicinamento all’evento sarà raccontato dal magazine Pluralia.
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