2024-08-03
Gli antifascisti usano la strage contro Giorgia
Il presidente dell’associazione delle vittime di Bologna approfitta della commemorazione per insultare l’esecutivo. Elly Schlein rincara la dose. Ma la Meloni risponde per le rime: «Attacchi ingiustificati e fuori misura». Incontro fra il premier ed Emmanuel Macron.La strage che alla stazione di Bologna fece 85 morti dopo 44 anni continua a essere, anche per chi dovrebbe preservarne la memoria come il presidente dell’associazione delle vittime, occasione per alimentare lo scontro politico. Opportunità cavalcata e sfruttata dal segretario dem Elly Schlein per lanciare fendenti antifascisti contro il governo. Dal palco della stazione di Bologna Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione che riunisce i familiari degli 85 morti e dei 200 feriti, chiama più volte in causa il presidente del Consiglio e il suo esecutivo: uno dei temi, ma non l’unico, è il mancato riconoscimento della matrice fascista dell’attentato.Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a Parigi, impegnata in un vertice informale con il presidente francese Emmanuel Macron, risponde così: «La strage di Bologna è uno degli eventi più drammatici della storia nazionale. Il 2 agosto del 1980 il terrorismo, che le sentenze attribuiscono a esponenti di organizzazioni neofasciste, ha colpito con tutta la sua ferocia la nazione e 44 anni dopo quel terribile attentato l’Italia intera si stringe ancora una volta alla città di Bologna e ai famigliari delle vittime». E prosegue: «Allo stesso tempo, sono profondamente e personalmente colpita dagli attacchi ingiustificati e fuori misura che sono stati rivolti, in questa giornata di commemorazione, alla sottoscritta e al governo. Sostenere che le “radici di quell’attentato oggi figurano a pieno titolo nella destra di governo”, o che la riforma della giustizia varata da questo governo sia ispirata dai progetti della loggia massonica P2, è molto grave. Ed è pericoloso, anche per l’incolumità personale di chi, democraticamente eletto dai cittadini, cerca solo di fare del suo meglio per il bene di questa nazione. Credo che, in questo clima di crescente odio, le parole e i gesti stiano sfuggendo di mano anche alle persone più avvedute. Mi appello a tutti perché si torni all’interno di una cornice di normale dialettica in quella che, grazie ai sacrifici di tanti, è ormai una democrazia solida e matura».Appello vano il suo, severa la reazione di Paolo Bolognesi: «Giorgia Meloni la finisca di fare la vittima. Ho visto altri fare le vittime durante i processi e poi sono stati condannati, le vittime sono gli 85 morti e i morti nelle altre stragi, che sono tutte fasciste. Non è una vittima, ma una che prende in giro le vittime». Parole molto dure le sue, cavalcate naturalmente dal segretario del Partito democratico Elly Schlein: «Fare la vittima attaccando il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime nel giorno in cui si commemorano gli 85 morti e i 200 feriti dell’infame strage neofascista alla stazione di Bologna è un’operazione deplorevole. Le sentenze sulla strage e la sua matrice neofascista ed eversiva accertano i fatti accaduti, altro che “attribuiscono”, come si legge nella nota di Palazzo Chigi. È incredibile ed è molto grave che nel giorno della commemorazione la presidente del Consiglio decida di fare polemica e attaccare Paolo Bolognesi. Chi guida una comunità non deve dividere, ma ricucire le ferite e le fratture. Meloni fa il contrario: spacca, divide, mette gli uni contro gli altri. È evidente che non è in grado di guidare questo Paese». A sfruttare l’onda anche Nicola Fratoianni di Alleanza verdi sinistra: «Invece di recidere i rapporti con il maleodorante ciarpame neofascista, la presidente del Consiglio e i suoi colonnelli non trovano di meglio da fare che usare il solito vittimismo e perfino attaccare l’associazione delle vittime delle strage di Bologna». Polemica sterile soprattutto visto che la mattinata della commemorazione si era svolta su toni pacifici e concilianti. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, presente alla cerimonia, aveva detto: «Quella di Bologna è stata una strage neofascista, espressione di un disegno eversivo che mirava a colpire lo Stato nella componente più sensibile, i cittadini comuni» assicurando poi: «L’esecutivo c’è» prima di sottolineare che «viviamo in un momento in cui nel mondo sembra delinearsi una minaccia ai valori di libertà e democrazia che sono alla base di pace e convivenza civile, scolpiti nella nostra Carta costituzionale. La strage di Bologna ci ricorda che la pace e la sicurezza e la democrazia non sono conquiste scontate, ma valori che vanno difesi e promossi quotidianamente. Per farlo dobbiamo essere uniti contro ogni forma di odio e intolleranza e ribadire con forza il nostro rifiuto al fascismo e totalitarismo». Con lui il ministro della Difesa Guido Crosetto: «Un vile atto che mai dimenticheremo». Sergio Mattarella ha parlato di una «ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni». Giornata impegnativa per la Meloni che nel pieno della polemica ha incontrato, nonostante Repubblica lo avesse escluso, il presidente francese per un vertice informale. L’ultimo incontro era avvenuto al vertice della Comunità politica europea, nel Regno Unito, il 18 luglio scorso. Non trapela molto dall’incontro, se non che i due avrebbero «discusso dei principali dossier bilaterali, europei e internazionali in corso, in particolare la situazione in Medio Oriente e gli ultimi sviluppi politici in Venezuela». Un faccia a faccia che arriva dopo mesi di attriti. Poco dopo l’insediamento del governo di centrodestra nel novembre 2022 ci fu il primo scontro sui migranti con la nave Ocean viking della Ong Sos Mediterrannee che, dopo essere stata respinta dall’Italia, approdò a Tolone. I rapporti migliorano il 20 giugno 2021 quando Meloni viene ricevuta da Macron all’Eliseo. Alcuni mesi dopo, il 26 settembre 2023, è il presidente francese a volare a Roma per le esequie di Stato di Giorgio Napolitano. Al termine della cerimonia, a Montecitorio, i due leader raggiungono Palazzo Chigi a piedi per un «lungo e cordiale» incontro. Dopo la calma di nuovo tensioni al G7 in Puglia: Parigi monta una polemica inesistente sulla parola aborto col fine di gettare fango sulla guida italiana del vertice dei grandi. «Credo sia profondamente sbagliato, in tempi difficili come questi, fare campagna elettorale utilizzando un forum prezioso come il G7», la reazione della Meloni in quei giorni.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.