2020-03-12
Annunciati 25 miliardi di risorse ma nel primo decreto ce ne sono 12
I giallorossi s'impappinano sullo sforamento del deficit: «È ancora presto per dire quanto ne utilizzeremo». Promessi aiuti alle aziende, ma il vice ministro all'Economia, Antonio Misiani, frena sull'idea di congelare le tasse: «Improbabile un blocco totale».Il 4 marzo le scuole lombarde sono state chiuse. A seguire l'escalation. Quattro giorni fa lo stesso provvedimento è stato esteso a tutta Italia. Però ancora ieri il governo annunciava aiuti e sostegno per le mamme in difficoltà e i padri obbligati a trovare baby sitter o a rinunciare a introiti. Tutti gli interessati dovranno aspettare fino a domani per capire l'entità e la natura degli aiuti. Stesso discorso per le aziende che attendevano la notizia dello stop delle rate fiscali o delle partita Iva che devono ancora capire come versare l'Iva se non incasseranno le fatture. Ieri il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha dato una serie di annunci all'interno della promessa più ampia di chiedere al Parlamento di sforare il deficit per 20 miliardi portando la percentuale sul Pil al 2,7%. Nel complesso la spesa dovrebbe arrivare a 25 miliardi, anche se il decreto di domani si fermerà a 12. Quanti di essi siano erogati e quanti stanziati a deficit ancora non si sa. Non circolano al momento bozze del decreto. L'impegno è comunque superiore ai 3,6 miliardi annunciati inizialmente, poi portati a 7,5 miliardi, con un impatto sul deficit di 6,3 miliardi. «Questa tecnicamente è una autorizzazione del Parlamento a prevedere fino a 20 miliardi in più di indebitamento e 25 in termini di stanziamento. Quindi il deficit dipenderà da quanto sarà impiegato», ha aggiunto il ministro, «la prima misura grosso modo userà metà delle risorse», ha proseguito Gualtieri, «ed è possibile che risorse europee potranno sostenere parte dello sforzo, quindi è prematuro parlare del livello di deficit che verrà raggiunto». Il momento è straordinario e sicuramente difficile da gestire, ma attendersi sostegno dall'Unione europea fa sorridere, visto che ha stanziato solo 25 miliardi per l'intero continente. Se queste sono le premesse, la possibilità che entri liquidità nei portafogli dei cittadini è molto bassa. «Stiamo preparando norme che vanno a sostegno di famiglie, imprese e di tutti i lavoratori, indipendentemente dai settori e su tutto il territorio nazionale», ha spiegato il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Nel decreto ci saranno «norme per la famiglia con un congedo parentale speciale per tutte le famiglie italiane o in alternativa l'uso di un voucher baby sitter», oltre a «norme speciali per stagionali anche con la sospensione del versamento dei contributi». Nessun accenno al sostegno delle partite Iva che rischiano di rimanere isolate due volte. Per colpa del virus e per colpa delle ristrettezze economiche. «Potenzieremo le risorse per la cassa integrazione in deroga e il fondo di integrazione salariale per tutto il territorio e per tutte le imprese, un sostegno al reddito per lavoratori non coperti da cassa integrazione per gli autonomi i lavoratori a tempo determinato, i genitori che lavorano e che si trovano in difficoltà per la chiusura delle scuole», ha ribadito in serata Gualtieri. In realtà, sul fronte delle imprese è previsto il potenziamento del fondo di garanzia per le Pmi e il prolungamento delle garanzie. Ma per quanto riguarda le misure fiscali, il decreto dovrebbe «prevedere il posticipo di una serie di scadenze, misure di sospensione dei versamenti tributari e contributivi anche in previsione di un futuro parziale ristoro». Ancora più esplicito è stato ieri il vice ministro all'Economia, Antonio Misiani: «Ci sarà anche una sospensione del versamento di alcune imposte, anche in questo caso dobbiamo dire la verità: non è immaginabile che si blocchi totalmente il versamento dei tributi, perché altrimenti lo Stato non avrebbe i soldi per fare quello che deve fare, però faremo interventi importanti anche da quel punto di vista e costituiremo un fondo che poi decideremo successivamente come utilizzare, anche per indennizzare e compensare, almeno parzialmente, i settori maggiormente colpiti dalle conseguenze economiche dell'emergenza sanitaria. Confermo che ci sarà un intervento sulla questione del pagamento di alcune tasse e contributi». Tradotto, o si pagano le tasse a sconto o si pagheranno tutte fra sei mesi. Perché il governo nella lettera inviata all'Ue per definire la richiesta di sforamento già prevede che nel secondo semestre dell'anno l'economia migliorerà. Rischia di essere l'ennesima sottovalutazione del governo giallorosso. È partito con misure per pochi spicci e finalmente - dopo aver anche incontrato le opposizioni e ascoltato le dritte del Colle - ha alzato la stanghetta. Non basta. Ci vuole visione e soprattutto celerità. Chi resta al rosso sul conto corrente non si fa nulla delle detrazioni fiscali. Con quelle non paga al supermercato.
Francesca Albanese (Ansa)
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)