2022-11-05
Gli Emirati insistono su Costantino: nuovo mandato di cattura al trader
La vendetta di Abu Dhabi per lo «sgarbo» subito da Luigi Di Maio. Antonio Tajani cerca di mediare.Il 21 luglio dello scorso anno Giorgia Meloni aveva lanciato un appello per liberare l’imprenditore milanese Andrea Costantino. A distanza di un anno e mezzo il trader italiano non si trova più in carcere, ma è ancora rinchiuso nell’ambasciata di Abu Dhabi e non può muoversi né rientrare in Italia. Gli Emirati Arabi chiedono il pagamento di una sanzione pecuniaria di 550.000 euro per lasciarlo andare. «Io questi soldi non li ho» dice Costantino alla Verità. «Mi hanno sequestrato ogni conto corrente che avevo qui». Da giorni si attendevano notizie positive dalla Farnesina, dove si è da poco insediato il nuovo ministro Antonio Tajani, ma invece la scorsa settimana è arrivata l’ennesima doccia gelata. Il 18 ottobre scorso il procuratore capo di Abu Dhabi ha annunciato all’avvocato di Costantino la possibilità di pagare una sanzione dimezzata di 275.000 euro, a patto il versamento venisse effettuato entro il 21 ottobre. L’imprenditore milanese non ha potuto pagare, anche perché non c’erano rassicurazioni sul fatto che, a fronte del pagamento, venisse liberato. Così gli emiri hanno deciso di spiccare un nuovo mandato di cattura. Un vero e proprio vicolo cieco, in una vicenda che va avanti ormai da 20 mesi, di cui 16 passati nel carcere duro di Al Wathba. Costantino è di fatto un prigioniero politico, finito invischiato nei rapporti tra Italia e Emirati Arabi Uniti che si sono deteriorati negli ultimi 2 anni soprattutto per colpa dell’ex ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. L’ex ministro 5 stelle, affossato alle elezioni politiche con il suo partito Impegno civico, ha creato all’inizio del 2021 un vero e proprio incidente diplomatico ponendo l’embargo sulla vendita di armamenti ad Abu Dhabi. Da quella vicenda il rapporto tra Italia e Emirati Arabi è uscito a pezzi. Negli ultimi mesi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi hanno provato a riallacciare i rapporti. Qualcosa è migliorato, Costantino è almeno uscito dal carcere, ma toccherà a Tajani, in veste di nuovo ministro, ritrovare quella sintonia che Di Maio ha contribuito ad affossare. Il nuovo ministro degli Esteri si è già speso per Alessia Piperno, la ragazza in carcere in Iran, e proprio 2 giorni fa ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo emiratino, lo sceicco Abdallah bin Zayed Al Nahyan. «Al lavoro per rafforzare il partenariato bilaterale fra i nostri due Paesi, soprattutto a livello economico-industriale. Collaboriamo per raggiungere soluzioni a problemi comuni», ha detto il titolare della Farnesina. Un passo importantissimo che porterebbe l’Italia a rafforzare le relazioni bilaterali nel mediterraneo allargato, oltre che nel settore energetico e della sicurezza, anche sul piano della tutela dei diritti umani e religiosi, come peraltro ha ribadito il premier Giorgia Meloni. Il direttore generale per gli italiani all’Estero, Luigi Vignali, il mese scorso ha sostenuto la causa di Costantino, ricordando in un’intervista al Corriere della Sera l’innocenza dell’imprenditore milanese. Il riavvicinamento tra Italia e Emirati Arabi sarebbe molto utile in questa fase di difficoltà di fabbisogno energetico e di necessità di implementare le nostre infrastrutture. Gli sceicchi, infatti, tramite il fondo Mubadala avrebbero già pronto un piano di sviluppo nelle infrastrutture energetiche che porterebbe in Italia fino a 10 miliardi di euro. Non a caso gli stessi Emirati hanno appena sottoscritto un piano da 100 miliardi di dollari con gli Stati Uniti per lo sviluppo delle energie pulite e la sicurezza energetica nel mondo.