2025-06-17
Lega-Fi, ammissibili gli emendamenti che rinviano lo stop ai veicoli Euro 5
Parte l’iter delle proposte antibando in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Sono stati considerati entrambi ammissibili gli emendamenti presentati da Forza Italia e Lega al decreto legge 121/23, che riguarda le limitazioni della circolazione stradale a partire dal prossimo 1° ottobre per i veicoli diesel con standard di emissioni Euro 5 (cioè quelli immatricolati tra il 2009 e il 2015) in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Il vaglio delle due proposte si terrà nel corso delle prossime settimane. La norma, ormai si sa, interviene in materia di pianificazione della qualità dell’aria e limitazioni della circolazione stradale e stabilisce che le suddette Regioni, quelle del bacino fluviale del Po, provvedano, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, ad aggiornare i rispettivi piani di qualità dell’aria, modificando, ove necessario, i relativi provvedimenti attuativi, alla luce dei risultati prodotti dalle iniziative già assunte per la riduzione delle emissioni inquinanti. Il provvedimento prevede che le Regioni possano disporre la limitazione della circolazione stradale, nel periodo compreso tra il 1° ottobre e il 31 marzo di ciascun anno, anche delle autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel di categoria Euro 5. Tale limitazione si applica in via prioritaria alla circolazione stradale nelle aree urbane dei Comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti presso i quali operi un adeguato servizio di trasporto pubblico locale, ricadenti in zone presso le quali risulta superato uno o più dei valori limite del materiale particolato Pm10 o del biossido di azoto NO2.Ora, dato tutto questo, ci si potrebbe interrogare sul perché due partiti di governo sentano il bisogno di sottoporre due emendamenti distinti in materia di uno stesso decreto legge. La faccenda è presto spiegata: non si tratta esattamente di emendamenti «distinti». Entrambe le posizioni sono allineate nel volere che le Regioni proroghino i termini delle limitazioni al 31 ottobre 2026. Quello che distingue le posizioni dei due partiti è un elemento formale. Per Forza Italia le Regioni «devono» rimandare il termine; per il Carroccio «possono». L’una mira a far valere egualmente lo stesso principio per tutti; l’altro concederebbe ai presidenti delle singole Regioni la facoltà di prorogare o meno il termine delle limitazioni sulla circolazione dei veicoli. Ma la maggioranza è compatta ed entrambi i partiti mirano allo stesso obiettivo: scongiurare il blocco dei diesel euro 5 per un altro anno.Il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, aveva già precedentemente annunciato una soluzione proprio utilizzando il treno degli emendamenti al dl, senza il quale «i motori a gasolio meno recenti potrebbero essere stoppati dal prossimo mese di ottobre. La proposta presentata dalla Lega «punta a posticipare tutto al 31 ottobre 2026, con la possibilità da parte delle Regioni interessate di anticipare o ritardare ulteriormente lo stop». Per il Carroccio «l’intento è duplice: da una parte, tutelare le famiglie che rischiano di restare senza macchina. Dall’altra, rispettare l’autonomia delle Regioni». Un eventuale ritardo del blocco dovrà essere accompagnato da misure compensative di tutela dell’ambiente come per esempio l’efficientamento energetico degli edifici o l’incremento del verde pubblico. Misure contenute in forma molto simile anche nel testo di Forza Italia.Senza l’approvazione della modifica al dl, dal prossimo autunno scatterà la tagliola. «Faremo di tutto per stoppare il blocco dei diesel Euro 5. Abbiamo presentato un emendamento al decreto Infrastrutture per evitare il blocco delle auto nelle Regioni del Nord e dare alle stesse la possibilità di scongiurarlo dapprima per un anno e poi definitivamente adottando nuove misure. L’ambientalismo ideologico di Bruxelles è nei fatti una guerra contro lavoratori e ceti popolari che invece la Lega continuerà a difendere», aveva dichiarato il capogruppo leghista, Riccardo Molinari.Una soluzione auspicata anche dalle Regioni coinvolte, quasi tutte a trazione centrodestra. «Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ribadito l’intenzione di inserire nella legge di conversione del decreto infrastrutture un emendamento per evitare il blocco dei veicoli diesel Euro 5, aprendo alla possibilità di individuare misure alternative che garantiscano analoghi effetti sulla qualità dell’aria senza bloccare le auto, cosa che penalizzerebbe famiglie e imprese», hanno spiegato in un comunicato congiunto i presidenti Alberto Cirio (Piemonte), Attilio Fontana (Lombardia) e Luca Zaia (Veneto).
Roberto Burioni ospite a «Che tempo che fa» (Ansa)
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