2025-10-27
Cadono le foglie e anche i capelli? Ecco quando non preoccuparsi
Se la perdita è omogenea e non riguarda soltanto parti della chioma, e se dura solo qualche settimana, allora è l’effetto naturale del cambio di stagione. Meno shampoo e sali minerali come ferro e zinco possono aiutarci.Cadono molte cose, in autunno. No, non pensate alla metaforica caduta de... gli attributi per la ripresa dell’attività lavorativa dopo le vacanze estive. Cadono, volevamo dire, non solo le foglie dagli alberi, ma anche i nostri capelli. Ciò potrebbe far dire al romantico che i capelli, in fondo, sono la nostra chioma, proprio come chioma è il fogliame degli alberi. Si usa dire chioma per gli alberi in senso figurato partendo dall’uso tricologico o è il contrario? Chissà. Come cadono le foglie degli alberi in autunno, così cadono i nostri capelli. Per fortuna, non cadono tutti come accade alle foglie e le nostre teste non restano svuotate come accade agli alberi. Ma che esista una caduta stagionale dei capelli è fuori dubbio. Molti non fanno caso al periodo, vedono improvvisamente tanti capelli sulla spazzola o nella doccia dopo lo shampoo e si domandano cosa succeda. In realtà, la caduta stagionale dei capelli è molto diversa da altri tipi di cadute. In primo luogo, avviene in autunno (e in primavera e, ad alcuni, ad ogni cambio di stagione). Il motivo è presto spiegato: la caduta stagionale dei capelli si risolve appena passa il periodo che la causa. Se nel passaggio dall’estate all’autunno ci cadono più capelli, una volta «passati» all’autunno ce ne tornano a cadere in quantità normale e quelli caduti ricrescono. Altra caratteristica della caduta stagionale dei capelli, infatti, è la sua durata, non più di qualche settimana. Si riconosce, poi, perché non c’è un’area precisa da cui cadono: la caduta è omogenea. Quando invece la caduta non è né stagionale, né legata al normale ciclo di vita del capello, i capelli cadono da piccole aree precise del cuoio capelluto e ci troviamo di fronte ad una caduta tipicamente disomogenea. Ancora, il capello che cade per caduta stagionale è integro e mostra anche il suo bulbo pilifero. Mentre il capello che cade per altri motivi può essere, per esempio, spezzato. Prima di proseguire a conoscere la caduta stagionale dei capelli, ci è utile capire il ciclo del capello. Le fasi del ciclo di vita del capello sono quattro. La prima è la fase Anagen, che è la fase di crescita, nella quale il follicolo produce un capello nuovo che cresce di circa 12 mm al mese, vive da 2 a 6 anni. Si tratta della fase di crescita. La seconda fase è la fase Catagen, la fase detta «di involuzione», che ha una durata molto breve rispetto alla fase precedente, circa 2 o 3 settimane durante le quali il capello si stoppa, non cresce più, il follicolo lo stringe più di prima e si solleva, preparando così il capello ad essere espulso da esso. Infine, la fase Telogen, detta «fase di riposo» che può durare fino a 3 mesi durante la quale il capello, sollevato dal follicolo eretto, resta così, senza crescere, finché cade. La fase della caduta si chiama Exogen e consiste nella caduta del capello e la preparazione del bulbo pilifero alla creazione di un nuovo capello. Perché cadono dunque i nostri capelli in autunno? Innanzitutto per ereditarietà genetica: gli animali mammiferi cambiano il pelo, noi cambiamo... il capello! Non sono solo gli animali a fare la muta stagionale, la facciamo anche noi. Poi, per reazione alle caratteristiche climatiche della nuova stagione: con l’arrivo dell’autunno e del cambio dell’ora e il ritorno all’ora solare (che quest’anno è avvenuta nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre), le ore di luce diminuiscono rispetto alla precedente stagione estiva e ciò comporta uno squilibrio ormonale: in autunno produciamo più cortisolo, ormone che favorisce l’accumulo di grasso, perché il corpo si prepara a tutelarsi dal freddo e fa scorta di energia. Fa scorta perché la produzione di energia, che in estate è maggiore grazie alla maggiore produzione di altri ormoni come il GH o il testosterone, responsabili dell’aumento di energia, con l’avvento dell’autunno diminuisce. Di contro, in estate diminuisce la produzione di cortisolo. Il passaggio all’autunno per il corpo è uno stress. Minore luce vuol dire anche minore produzione di serotonina. Poiché la serotonina ha effetto antidepressivo e stimolante, in autunno il nostro umore e la nostra voglia di fare calano e con esse il vigore del corpo, bulbi piliferi compresi. Ulteriori fonti di stress, poi, sono le attività che riprendiamo dopo la pausa estiva. Lo stress del rientro alla quotidianità, al lavoro e anche all’inquinamento delle città, secondo alcuni, dopo aver passato l’estate o almeno una sua parte in siti naturali certamente meno inquinati, affligge non solo il nostro organismo, ma anche i nostri capelli. Secondo altri, poi, è proprio l’estate, invece, ad affliggere i capelli. I bagni in mare, con l’acqua salata che dai oggi e dai domani agisce sui capelli come un impacco non curativo ma patogenico, perché lasciare, bagno dopo bagno, il sale dell’acqua di mare sui capelli sotto al sole vuol dire disidratarli e intaccarne la cuticola, lasciandoli (schiariti e) indeboliti. Inoltre, lo shampoo quotidiano a cui poi si sottopongono i capelli alla fine della giornata al mare è un ulteriore stress cui vengono sottoposti capelli già indeboliti da sole e salsedine (parimenti l’inverno affliggerebbe i capelli perché il freddo a cui è sottoposta la testa determinerebbe una vasocostrizione del cuoio capelluto che indebolirebbe i bulbi, inducendoli a perdere i capelli dopo circa un trimestre, appunto in primavera, durante la caduta stagionale primaverile). Attenzione, comunque, una caduta fino a 100 capelli al giorno è normale, rientra nel normale ciclo di vita dei capelli. Pensate che in testa, in media, abbiamo più o meno 100.000 capelli e se ne cadono fino a 100 al giorno, anche letteralmente 100 al giorno, mentre già - come abbiamo visto - sono in procinto di uscirne altri 100 al posto di quelli. Tra parentesi, il numero esatto di capelli varia in virtù di diversi fattori, come fattori genetici, fattori etnici e anche colore dei capelli. I biondi hanno in media più capelli, circa 140.000-150.000, mentre i rossi hanno meno capelli, tra 80.000 e 90.000, chi ha i capelli neri ha 100.000 capelli, chi li ha castani ne ha tra 100.000 e 110.000. Ora, a prescindere dal colore e dalla quantità, si capisce bene come la caduta di un millesimo dei capelli che costituisce la nostra chioma non sia una perdita preoccupante, a ben guardare. Tuttavia, quando si tratta di caduta stagionale, che può anche superare per il breve periodo di qualche settimana il «tetto»" dei 100 capelli massimi al giorno, non ci si deve preoccupare lo stesso, ma è bene sapere cosa fare volendo rafforzare la chioma. Innanzitutto, mangiare cibi ricchi di proteine, vitamine, soprattutto quelle del gruppo B, e sali minerali come il ferro e lo zinco, che aiutano la produzione di cheratina, una proteina costitutiva del capello. Volendo, si può assumere anche un integratore specifico contro la caduta dei capelli. Poi stressare meno possibile i capelli, non lavandoli troppo frequentemente (anche per stoppare la prassi dello shampoo quotidiano della vacanza al mare e farli riprendere da quello stress) e curandone un rafforzamento anche dall’esterno, con impacchi e creme leave in fortificanti. Massaggiare il cuoio capelluto per stimolare la circolazione del sangue e quindi portare maggiore nutrimento ai capelli e rafforzare i bulbi. Si può usare anche una crema, leggera, oppure un olio, da lasciare a mo’ di impacco prima dello shampoo, basta anche mezzora e volendo si possono oliare anche le lunghezze. Molto utile è anche praticare attività antistress, dal dormire un pochino di più per fronteggiare lo stress del ritorno all’esercizio del pensiero positivo passando per pratiche meditative ed esercizio in palestra. Evitare o rinviare trattamenti molto aggressivi sui capelli come la permanente o la decolorazione. Tornando in cima, potremmo dire alla radice, al bulbo del nostro discorso-capello, si è detto prima chioma dell’albero o chioma del capello? Viene prima la chioma del capello. Col termine chioma si intende l’insieme dei capelli umani, ma anche animali, per esempio si dice sempre «la chioma del leone». Il termine chioma deriva dal volgare non attestato *cloma, che si ipotizza essere la derivazione in volgare del latino comula diminutivo di coma. Per estensione, la parola chioma si usa anche per intendere la struttura epigea (cioè fuori dal terreno) delle piante che è composta da foglie, frutti, gemme, germogli e rami, sorretta dallo scheletro della pianta (tronco e branche) che, in base alle caratteristiche di quest’ultima, può essere assurgente o eretta (cresce verso l’alto), fastigiata (a cono), colonnare (a colonna), aperta (con rami larghi) o espansa (con rami larghi, angoli ampi e centro più vuoto), pendula o piangente (che ricade verso il basso).
Roberto Burioni ospite a «Che tempo che fa» (Ansa)
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