2025-10-27
Le virostar cercano pulpiti invece che l’oblio
Roberto Burioni ospite a «Che tempo che fa» (Ansa)
Come Arcovazzi del film «Il federale», gli «esperti» da tv non capiscono che per loro sarebbe meglio defilarsi. Ancora usano ogni tribuna per difendere gli anti Covid, ma la verità su efficacia e danni collaterali, malgrado i dati occultati, è ormai alla luce del sole.Tenere un basso profilo, defilarsi, volare basso: quando si sa che è meglio non farsi notare. Oggi ci sono le sovvenzioni statali a distribuire il denaro pubblico a registi di talento, per esempio Ginevra Elkann, per fare film sublimi che il popolo bue non va a vedere per eccesso di inciviltà. Esistono addirittura maligni figuri che affermano che i quattrini vadano ad aiutare mediocri amici degli amici, e che questo abbia ucciso il cinema. Quando io ero fanciulla, più di mezzo secolo fa, il cinema doveva reggersi sulle sue gambe. Era nata la «commedia all’italiana», un geniale genere che alternando struggente ed esilarante ammantava di comicità il racconto dolente sia dell’attualità che della storia, convincendo la gente a pagare il biglietto con la promessa della risata. Un esempio è Il federale di Luciano Salce con Ugo Tognazzi e Stefania Sandrelli. Il protagonista è un uomo che crede veramente che Benito Mussolini e l’avventura fascista avrebbero reso migliori sia l’Italia che il mondo. Nel momento in cui il fascismo cade, tutti i suoi sostenitori cercano di rendersi invisibili, tengono appunto un basso profilo, vendono o semplicemente buttano le loro uniformi. Il miliziano Arcovazzi no, lui continua, rimasto senza uniforme ne acquista una, che è addirittura di un grado superiore al suo, un’uniforme da federale, e si avvia impavido verso il disastro. Ormai sono sempre più numerose e impietose le statistiche che mostrano la correlazione tra la somministrazione di vaccini Covid e una serie spaventosa di effetti collaterali. L’informazione statistica sui vaccini anti-covid-19. Il caso Italia tra errori, mistificazioni e omissioni (Michela Baccini, Alessandro Bagnato, Paolo Bellavite, Bruno Cheli, Alberto Donzelli, Rachele Foschi, Mario Gregori, Giovanni Trambusti) è un lavoro che pone inquietanti interrogativi. La vaccinazione non fermava la trasmissione della malattia. Nonostante i dati siano stati ufficialmente taroccati, questo dato ormai brilla di luce propria. Persone vaccinate hanno contratto l’infezione Covid. I dati sono stati ufficialmente taroccati perché è ufficiale la richiesta di considerare vaccinate le persone solo dal quindicesimo giorno dopo la prima dose. Tutti quelli che sono si sono ammalati o peggio ancora sono morti di Sars-Cov-2, in questi primi 14 giorni, sono stati considerati come non vaccinati. Questa geniale distinzione ha permesso di spostare un enorme numero di persone che si sono ammalate e in qualche caso ne sono morte nella statistica dei non vaccinati. «Una semplice ridefinizione temporale può alterare il risultato in modo sostanziale, rendendo i vaccini più efficaci sulla carta di quanto non lo siano nella realtà». C’è stata una mancanza di farmacovigilanza. Trattandosi di farmaci ancora in fase sperimentale, la farmacovigilanza avrebbe dovuto essere una attiva.Farmacovigilanza attiva vuol dire che qualsiasi effetto negativo avvenuto dopo la somministrazione del farmaco deve essere attribuito al farmaco fino a prova contraria: anche se finisco sotto un camion (potrei avere avuto un malore improvviso) o se mi suicido (il farmaco può avermi causato problemi neuropsichiatrici), si deve indagare prima di escludere la correlazione. Noi non abbiamo fatto nemmeno una seria farmacovigilanza passiva, che è basata sulle segnalazioni spontanee di cittadini e medici, un metodo che inevitabilmente sottostima fortemente gli eventi avversi. L’Italia li ha sottostimati di più che in altre nazioni. In Austria si sono avute 841 segnalazioni ogni 100.000 dosi, in Italia il 10%: 89 ogni 100.000 dosi. O San Raffaele ci ha tenuto una mano sulla testa levandoci gli effetti collaterali, oppure i medici non segnalavano e l’Aifa non accettava le segnalazioni. Moltissimi pazienti ci hanno raccontato che riuscire a ottenere una segnalazione era un’impresa eroica. Altro dato interessante: le poche segnalazioni fatte dai distratti medici italiani si sono avute nella prima parte dell’obbligo vaccinale, quando ad essere vaccinati erano soprattutto i medici, e loro le segnalazioni dei loro effetti collaterali le facevano. Nel primo periodo i dati si avvicinano a quelli di altre nazioni, poi la curva si appiattisce e il vaccino risulta fare pochissimi danni. In Emilia-Romagna, un rapporto interno mostrava tassi di segnalazione di eventi avversi dieci volte superiori a quelli nazionali, ma non fu pubblicato. Sono stati rimossi o non discussi pubblicamente i dati sull’eccesso di mortalità degli under 50, per i quali la malattia era lieve, sono scomparse le segnalazioni di neonati esposti tramite allattamento, sono state minimizzate quelle sugli aborti delle gestanti vaccinate. Anche per altri casi, per esempio il vaccino per il papilloma virus, l’Italia dichiara meno effetti collaterali di altre nazioni, addirittura meno effetti collaterali di quelli previsti dalle schede tecniche, quindi le alternative sono due: oltre che San Raffaele c’è anche San Gennaro che ci tiene una mano sulla testa, oppure ci sono forti situazioni di conflitti di interesse per cui in Italia si segnalano meno gli effetti collaterali. La seconda ipotesi vorrebbe dire che c’è qualcuno che ordina ai medici di non segnalare oppure che i medici hanno interiorizzato dalle aule universitarie che i vaccini sono perfetti e non hanno effetti collaterali, che criticarli è un’operazione da terrapiattisti analfabeti, oppure ricordano che in Italia, legge Lorenzin, qualunque medico crei allarmismo sui vaccini viene immediatamente radiato. Il green pass è stato presentato come strumento di salute pubblica, ma si basava su un presupposto non dimostrato, e non dimostrabile in quanto falso. Per quale motivo il popolo italiano è stato costretto al vaccino in maniera diretta (se non ti vaccini non lavori) o indiretta (altrimenti devi prendere il caffè al freddo e in piedi, e puoi salire su un treno solo dopo aver fatto un tampone di non provata validità) visto che non serviva a bloccare la trasmissione della malattia? Non sarebbe corretto chiederlo direttamente a Roberto Speranza, Mario Draghi e anche al nostro presidente Sergio Mattarella? La domanda potrebbe essere fatta da un giornalista, non certo da un magistrato, perché la nostra Corte costituzionale ha già dichiarato che tutto quello che è successo è stato logico e giustificato. Nel momento in cui i dati veri stanno affiorando con sempre maggiore chiarezza, i medici del cosiddetto Comitato tecnico-scientifico e il Presidente degli Ordini e dei Medici hanno assunto un basso profilo. Io non c’ero. Io passavo di lì per caso. Io tachipirina e vigile attesa l’ho detto tanto per dire e comunque era solo un consiglio. Io ho solo eseguito gli ordini, anzi io devo eseguire gli ordini perché gli ordini si eseguono. Questo è il senso delle sorprendenti parole registrate in un audio diffuso dalla Verità. Ma non era il contrario? Non erano i politici che eseguivano gli ordini della scienza, prendendo decisioni dolorose ma necessarie? Era la scienza che eseguiva gli ordini dei politici, per esempio somministrare ai ragazzini il vaccino Astrazeneca? Ma chi stava comandando? E perché? In tutto questo mentre cardiologi e oncologi ci informano che nelle loro sale di aspetto l’età media si è abbassata di 20 anni, mentre il malore improvviso continua a falciare vittime cui nessuno fa l’autopsia, con la stessa fede del miliziano Arcovazzi, i virologi televisivi continuano ad approfittare di ogni possibile tribuna per affermare che il vaccino è stato magnifico, santo e innocuo. Come il miliziano Arcovazzi, hanno una fede totale, non hanno capito che il momento è venuto del basso profilo. Apparentemente è ancora tutto uguale, il cosiddetto vaccino Covid continua a essere somministrato, addirittura alcune Asl continuano a offrire premi a chi si vaccina, ma gli scricchiolii sono ormai evidenti. Chissà. Forse c’è ancora qualche magistrato con la voglia di fare domande.
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