Contro l’Alzheimer non siamo inermi, ma troppi medici tifano eutanasia

Rischio eutanasia per gli anziani dementi? Oppure certezza di eutanasia per gli anziani dementi, come accade nella evolutissima Olanda, luogo di civiltà, che tra un festival per l’inclusione e l’altro, vanta già la gloria di essere «Down free», cioè di aver sterminato tutti i bambini down nel ventre delle loro madri.
Il primo novembre, giorno di Tutti i santi che si saranno rivoltati nella tomba, il dottor Roberto Bernabei, ordinario di medicina interna e geriatria dell’Università Cattolica e direttore del dipartimento scienze dell’invecchiamento, nella trasmissione Restart su Rai 1, ci ha ricordato che «oggi in Italia ci sono 805.000 ultranovantenni. Di questi, quasi 600.000 sono donne ultranovanteni, la metà della quali sono dementi. I letti nel Rsa in Italia sono 315.000. Fatevi due conti. Vista la denatalità queste donne sole e dementi possono solo aumentare. Il rischio eutanasia è quello che pavento fortissimo, perché è veramente complicato sostenere questi costi e cercare di mantenere queste povere Rsa al livello migliore».
Le malattie neurologiche sono sempre state la finestra di Overton: si intitola Io accuso (Ich klange an) il lungometraggio voluto da Goebbles sull’eutanasia. Si trattava di un’opera di propaganda fatta con grandissima intelligenza. Non si parlava di quattrini risparmiati, ovviamente, ma di diritti. La parola diritti è una parola fondamentale nel momento in cui bisogna organizzare un’apocalittica truffa, come quella di annientare contemporaneamente l’etica di un popolo e il diritto dei cittadini di essere amati e accuditi anche quando sono malati. La trama del film: una giovane donna chiede il diritto di morire dopo aver scoperto di essere affetta da sclerosi laterale amiotrofica, malattia che uccide i muscoli e che in alcuni casi può causare demenza. Il marito medico che, con grande dolore, realizza il suo sofferto desiderio, denunciato dal cognato, andrà al processo. Nel momento in cui si avvia verso il tribunale viene rimproverato dai genitori di una bimba resa gravemente disabile dalla meningite di aver salvato la vita alla loro bambina: sarebbe stato meglio farla morire. Morire è una delle nuove palate di diritti umani, che poi diventano un dovere e vengono estesi anche ai non consenzienti. Il libro di Mireille Horsinga-Renno Una ragionevole strage narra la loro storia, come avviene oggi nella splendida Olanda, e come avverrà anche da noi.
Le nuove palate di diritti umani servono a celare la sottrazione dei diritti fondamentali. Il diritto all’aborto cela la mancanza di salari decenti e di aiuti decenti per poter diventare madri, e realizza il sogno delle élite di abbassare la popolazione da loro considerata inutile. Il diritto all’eutanasia cela una sanità pubblica sempre più allo sfascio, dove, se mancano posti, non si aumentano i posti, si diminuiscono i pazienti. La sanità pubblica diventa una trappola maledetta, chi costa troppo potrebbe essere eliminato, ma pare brutto ed è meglio presentarlo come diritto, un diritto che una volta acquisito diventerà dovere. Si intitola L’esame il racconto di Richard Matheson scritto nel 1954 e ambientato nel 2003 dove si ipotizza che a 80 anni, o anche prima se un familiare fa denuncia, gli anziani debbano sostenere una specie di test per stabilirne la capacità cognitiva. Chi non lo supera è pregato di passare al Centro governativo per l’iniezione. Tutto è pulito e in ordine, nessuno parla di morte.
Mi ha lasciata perplessa ascoltare un geriatra parlare del morbo di Alzheimer come di una malattia incurabile, una malattia che è impossibile prevenire, per la quale l’eutanasia sembra l’unica soluzione. Invece dell’eutanasia si potrebbe proporre fantastiche cose, per esempio aumentare i fondi alla sanità così che ci sia spazio per tutti, e soprattutto dare le istruzioni per prevenire Alzheimer oppure, dove ci sia già, fermarlo o migliorarlo. L’Alzheimer è determinato dal deposito di Beta amiloide. La proteina precursore dell’amiloide si chiama APP, se è tagliata da una proteasi in un solo punto genera due peptidi che contrastano la malattia, se viene tagliata in tre punti genera quattro peptidi più piccoli, questi sono pro malattia. Se la beta amiloide comincia a depositarsi, è ulteriormente facilitato il taglio che genera beta amiloide. Innumerevoli molecole influenzano il «taglio» della proteina APP, così da far produrre o le molecole a favore della malattia o quelle che la combattono. L’aumento nel sangue di citochine proinfiammatorie peggiora tutto questo. L’Alzheimer si nutre di infiammazione cronica. L’Alzheimer si nutre di glicemia mal compensata e quindi si nutre di zucchero: chiunque pubblicizzi merendine, dolciumi e bibite zuccherate per i vostri figli sta spianando la strada verso l’Alzheimer, non solo verso il diabete. L’Alzheimer si nutre di ore passate davanti alla televisione, può essere combattuto dalla riabilitazione cognitiva, che costa tempo, impegno e fatica, ovviamente denaro, necessario a pagare qualcuno che spieghi gli esercizi e li faccia fare.
L’Alzheimer si nutre di carenza di nutrienti, per esempio methilfolato, piridoxal5fosfato, e metilcobalamina, l’Alzheimer si nutre di infezioni orali ricorrenti, l’Alzheimer si nutre di stress e mancanza di relazioni sociali, ringraziamo commossi il ministro Speranza per il suo squisito accudimento verso gli italiani. L’Alzheimer si nutre di omocisteina alta e vitamina D bassa, che devono essere monitorate e, nel caso corrette. L’Alzheimer si nutre di tossicodipendenza, che però non è né vietata né sanzionata, benché costi cifre enormi al Sistema sanitario nazionale senza calcolare i costi in termini di denaro e dolore dovuti a incidenti stradali, pestaggi nelle discoteche e fuori, violenze. L’Alzheimer si nutre di glutine, perché il glutine è stato modificato. Il grano che mangiamo adesso ha una genetica diversa di quello che mangiavano i nostri antenati e questo causa un’infiammazione cronica dell’intestino che perde la sua funzione di barriera, che a sua volta predispone un’infiammazione cronica del cervello. Il grano che mangiamo adesso arriva dal Canada, non dalla pianura Padana e in Canada ha bisogno di glifosato, perché il clima non è adatto.
Sospetti sempre più gravi si abbattono sul glifosato, una recente ricerca sui ratti dell’Università dell’Arizona pubblicata sul Journal of neuroinfiammation dimostra che il glifosato supera la barriera emato encefalica, il «muro funzionale di protezione» che protegge il cervello, e questo potrebbe avere implicazioni in molte patologie cerebrali. L’uso dell’intestino a scopo ricreativo genera un alto tassi di infiammazione cronica e questo è il motivo per cui chi permette che il suo intestino sia usato a scopo ricreativo triplica il rischio di Alzheimer, ed è per questo che l’Alzheimer sta comparendo in molti film, per esempio Supernova. L’infiammazione cronica dell’intestino potrebbe aumentare se sostituiamo le proteine animali con altre proteine, per esempio quelle degli insetti? Verosimilmente sì. Non sarà mai ripetuto abbastanza che l’Alzheimer si nutre di infiammazione cronica.
Nel momento in cui un paziente non è più in grado di superare il test come quello del racconto, esiste anche da noi e si chiama minimental, viene rinchiuso in una Rsa dove lo nutrono a fette biscottate e minestrina (glutine) e lo mettono davanti alla televisione. Se i pazienti sono troppi, qualcuno invocherà l’eutanasia. Tra i molti libri che parlano dell’argomento La fine dell’Alzheimer di Dave Bredesen è il più completo. Dove siano state seguite le istruzioni, inclusa la complessa dieta, dove gli esercizi siano stati fatti con costanza, il mostro si è fermato, addirittura si vedono i miglioramenti del minimental. Cercate un dottore che vi curi. Cercate le istruzioni dietologiche per prevenire il mostro. Camminate molto e pensate molto. Mette al mondo magnifici bambini, che diventeranno gli uomini e le donne che vi proteggeranno quando il vostro momento di essere anziani sarà venuto. Non usate droghe: sono la strada per la demenza. Non ho mai incontrato in vita mia un consumatore cronico di cannabis che mi abbia impressionato per la sua intelligenza. Metanfetamina, cocaina, crack ed eroina sono l’autostrada per la demenza. Buffo che le stesse persone che per salvare la vostra salute vi hanno fatto prendere il caffè in piedi piuttosto che seduti ora si battano per libertà di devastare proprietà private altrui per fare rave dove metanfetamina di pessima qualità è venduta a costi minori delle caramelle. La vostra salute mentale evidentemente non è una delle loro priorità, tanto, nel caso, c’è l’eutanasia. Ultimo consiglio: raccomandatevi a San Giuseppe Moscati, che illumini la medicina, ma anche la società, di scienza e compassione.






