2019-09-11
Altra richiesta di arresto per il sindaco pd di Bibbiano
Il pm reggiano Valentina Salvi torna alla carica. Questa volta nel mirino ci sono i legami con l'avvocato che seguiva i minori in Val d'Enza incassando migliaia di euro.Non c'è pace per il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti del Pd (da cui si è autosospeso qualche settimana fa). La pm di Reggio Emilia, Valentina Salvi, si è nuovamente fatta sotto chiedendo l'arresto per lui e altri indagati nell'inchiesta «Angeli e demoni». Carletti è già ai domiciliari, ma su questo aspetto particolare dell'inchiesta la richiesta di misura cautelare era stata respinta dal giudice per le indagini preliminari. Ora, però, la Procura ha deciso di tornare alla carica. A rivelarlo, ieri, è stata la Gazzetta di Reggio. Secondo il giornale, la Salvi ha «presentato ricorso relativamente ad una specifica vicenda, con al centro una serie di incarichi di difesa dei minori in affido al Servizio sociale dell'Unione Val d'Enza». Si tratta degli incarichi conferiti all'avvocato Marco Scarpati, di cui il nostro giornale si è occupato nei giorni scorsi. Per conto dell'Unione Val d'Enza, Scarpati ha seguito vari casi di minori incassando in tutto una cifra che si aggira intorno ai 59.000 euro. A firmare gli incarichi per conto dell'istituzione pubblica era Federica Anghinolfi. Per la Procura di Reggio Emilia questo è un caso di abuso d'ufficio, e sarebbero coinvolti - in concorso - Scarpati, l'Anghinolfi e, spiega la Gazzetta di Reggio, «Andrea Carletti (come delegato alle Politiche sociali dell'Unione Val d'Enza), Nadia Campani (responsabile dell'Ufficio di piano dell'Unione) e Barbara Canei (istruttore direttivo amministrativo del Servizio sociale dell'Unione)». «Per tutti e cinque gli indagati», prosegue il giornale reggiano, «il pm Salvi aveva già chiesto - quando ancora l'inchiesta era sotto traccia - l'applicazione di una misura cautelare (gli arresti domiciliari), ma il gip Luca Ramponi era stato di diverso avviso e il 20 giugno scorso aveva rigettato - sul punto - le richieste della Procura. Questa decisione è stata però ora impugnata da chi indaga (chiesti nuovamente gli arresti domiciliari) e nei prossimi giorni arriverà la decisione del Riesame di Bologna».Il tribunale bolognese dovrebbe decidere il prossimo 16 settembre, dunque a breve sapremo se la situazione di Carletti si complicherà ulteriormente. In ogni caso, ciò che l'accusa scrive sul conto del sindaco democratico di Bibbiano è molto pesante. In particolare è il rapporto fra il sindaco e Scarpati a finire nel mirino. Pare che gli incarichi venissero conferiti «simulando l'effettuazione di una formale procedura a evidenza pubblica per l'affidamento dell'incarico di consulente giuridico a favore del servizio sociale», solo che tale procedura «era in realtà intrisa di macroscopiche e gravissime irregolarità volte a favorire Scarpati». Tradotto significa che sarebbero stati commessi illeciti per consentire a Scarpati di prendersi gli incarichi. Non solo. Secondo l'accusa Carletti e la responsabile dell'Ufficio di piano dell'Unione Val d'Enza, Nadia Campani, erano «in costante raccordo con la Anghinolfi e pienamente consapevoli della totale illiceità del sistema, disponevano la sistematica attribuzione di tutta la materia legale relativa ai minori affidati al servizio sociale a un singolo soggetto». Questa, in sostanza, è un'ulteriore conferma del funzionamento del «sistema Bibbiano», una macchina che favoriva gli amici, le persone che facevano parte del giro. Se il gruppo di Hansel e Gretel gestiva in via esclusiva il centro La Cura di Bibbiano, Scarpati si prendeva i vari incarichi riguardanti i minori da seguire. Chissà se il Partito democratico, di fronte all'ennesima chiamata in causa del suo sindaco, questa volta si sentirà di dire qualcosa, oppure se continuerà a difenderlo a spada tratta. Tra l'altro, in questa vicenda sono toccati anche i 5 stelle. Marco Scarpati, infatti, è socio di Rossella Ognibene, avvocato difensore di Federica Anghinolfi ma anche candidato sindaco pentastellato a Reggio Emilia alle ultime elezioni amministrative.
Nel riquadro la prima pagina della bozza notarile, datata 14 novembre 2000, dell’atto con cui Gianni Agnelli (nella foto insieme al figlio Edoardo in una foto d'archivio Ansa) cedeva in nuda proprietà il 25% della cassaforte del gruppo
Papa Leone XIV (Ansa)
«Ciò richiede impegno nel promuovere scelte a vari livelli in favore della famiglia, sostenendone gli sforzi, promuovendone i valori, tutelandone i bisogni e i diritti», ha detto Papa Leone nel suo discorso al Quirinale davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Padre, madre, figlio, figlia, nonno, nonna sono, nella tradizione italiana, parole che esprimono e suscitano sentimenti di amore, rispetto e dedizione, a volte eroica, al bene della comunità domestica e dunque a quello di tutta la società. In particolare, vorrei sottolineare l'importanza di garantire a tutte le famiglie - è l'appello del Papa - il sostegno indispensabile di un lavoro dignitoso, in condizioni eque e con attenzione alle esigenze legate alla maternità e alla paternità».
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