Giovani tutti a sinistra? Una frottola. In Spagna aumentano quelli di destra
2025-11-07
Sinistra a pezzi
Dopo le Generali lo scontro si sposterà al piano di sopra, cioè su Mediobanca. Questo ripetevano negli ultimi tempi le cronache finanziarie.
Bene: tanto tuonò che piovve. Ieri le comunicazioni alla Consob sulle partecipazioni rilevanti hanno riportato che Francesco Gaetano Caltagirone è salito al 5,499% di Mediobanca dal 3,043% dell'ultimo aggiornamento, che risaliva al 22 novembre scorso. La quota è detenuta attraverso Istituto Finanziario 2012 (3,203%), Fincal (1,88%) e Gamma (0,416%). E' quanto emerge dalle comunicazioni alla Consob sulle partecipazioni rilevanti.
L’imprenditore romano ha dunque comprato quasi il 2,5% di Piazzetta Cuccia e dovrebbe aver sborsato oltre 200 milioni di euro. L’operazione è datata 27 aprile, cioè soli due giorni prima dell’assemblea delle Generali che ha visto prevalere la lista del cda (che era sponsorizzata da Mediobanca e appoggiava la conferma dell’amministratore delegato Philippe Donnet) su quella presentata dallo stesso Caltagirone e che è stata votata anche dalla Delfin di Leonardo Del Vecchio e dalla Fondazione Crt.
Considerando che il patron di EssilorLuxottica di Mediobanca detiene il 19% circa, ciò significa che il peso dei due esperti e facoltosi imprenditori nel capitale di Piazzetta Cuccia ormai si aggirà già intorno al 25%. Al pari della partita Generali, anche qui il pensiero va all’assemblea che dovrà rinnovare gli organi societari, che per Mediobanca è in calendario per l’anno prossimo.
Attendendo di verificare se la merchant bank diventerà il nuovo campo di battaglia dopo Trieste, va rilevato che dalle comunicazioni alla Consob ieri è emerso che Caltagirone è anche entrato nel capitale di Anima Holding, di cui ha comprato il 3,192%. Anima ha tra i principali azionisti il Banco Bpm, che in questa fase rappresenta una delle pedine calde del risiko bancario italiano dopo il mancato blitz dell’Unicredit e dopo l’ingresso nel capitale di Piazza Meda da parte dei francesi del Crédit Agricole con il 9,3%.
Tornando a Medioabanca, l’istituto per rafforzare la prima linea e in particolare le attività di investment banking ha annunciato l’ingaggio da Deutsche Bank di Giuseppe Baldelli a co-head global del Cib (Corporate and investment banking), country head Italia e chairman of global coverage. Baldelli riporterà al ceo Alberto Nagel e affiancherà Francisco Bachiller, Cib executive chairman e co-head global Cib.
La posizione era rimasta vacante per oltre un anno, dall'uscita di Francesco Canzonieri. Baldelli ha un'esperienza di oltre 25 anni nell'investment banking in Italia e all’estero, durante i quali ha seguito alcune tra le principali operazioni di m&a, equity e debito. «Giusppe Baldelli», ha commentato Nagel, «ha il profilo giusto per consentire a Mediobanca di proseguire nella crescita delle attività di corporate & investment banking con la continua espansione sul mercato domestico e, in seguito all’acquisizione di Messier Associés in Francia, con un’ulteriore accelerazione della crescente presenza internazionale».
A proposito di «ubriacatura socialista» dopo l’elezione a sindaco di New York di Zohran Mamdani e di «trionfo» della Generazione Z (il nuovo primo cittadino avrebbe parlato «a Millennial e giovani»), è singolare la smentita di tanto idillio a sinistra che arriva dalle pagine di un quotidiano filo governativo come El País.
Oggi alle 16 si terrà a Roma l’evento Sicurezza, Difesa, Infrastrutture intelligenti, organizzato dalla Verità. Tra gli ospiti, Roberto Cingolani, ad di Leonardo, e Marco Troncone, ad di Aeroporti di Roma. Si parlerà di innovazione industriale, sicurezza contro rischi ibridi, tra cui cyber e climatici, con interventi di Pietro Caminiti di Terna e Nicola Lanzetta di Enel. Seguiranno il panel con Nunzia Ciardi (Agenzia cybersicurezza nazionale), e l’intervista al ministro della Difesa Guido Crosetto (foto Ansa). Presenterà Manuela Moreno, giornalista Mediaset, mentre il direttore della Verità, Maurizio Belpietro, condurrà le interviste. L’evento sarà disponibile sul sito e i canali social del quotidiano.
Uno spettro si aggira per il mondo: lo spettro dell’islamo-socialismo. Da New York a Birmingham, dalle periferie francesi alle piazze italiane, cresce ovunque la sinistra di Allah, l’asse fra gli imam dei salotti buoni e quelli delle moschee, avanti popolo del Corano, bandiera di Maometto la trionferà. Il segno più evidente di questa avanzata inarrestabile è la vittoria del socialista musulmano Zohran Mamdani nella città delle Torri Gemelle: qui, dove ventiquattro anni fa partì la lotta contro la minaccia islamica, ora si celebra il passo, forse definitivo, verso la resa dell’Occidente. E la sinistra mondiale, ovviamente, festeggia garrula.
