2025-07-07
Wimbledon, Sinner passa per infortunio altrui. Cobolli supera Cilic, Sonego va ko
Jannik Sinner e Grigor Dimitrov (Ansa)
A Wimbledon l’altoatesino perde i primi due set contro un brillante Dimitrov, che poi dà forfait per uno strappo. Continua il sogno del romano, che vola ai quarti dominando il croato. Lorenzo saluta Londra a testa alta.Più che una vittoria, una scampata sconfitta che però ha l’immenso valore del passaggio del turno. Jannik Sinner è ai quarti di finale di Wimbledon, ma il numero uno del mondo si è guadagnato il pass con più sofferenza del previsto e, soprattutto, grazie all’infortunio dell’avversario. Grigor Dimitrov, impeccabile per due set e avanti con un netto 6-3 7-5, ha infatti dovuto ritirarsi all’inizio del terzo, sul 2-2, per un forte dolore al petto, lasciando via libera all’azzurro. Sinner se la vedrà ora con Ben Shelton, che poco prima aveva battuto Lorenzo Sonego in quattro set.Un lunedì di ottavi di finale che ha visto il tennis italiano dividersi tra gioie e delusioni: oltre al sofferto passaggio di Sinner e allo stop di Sonego, c’è stato lo splendido successo di Flavio Cobolli, che per la prima volta in carriera ha raggiunto i quarti di uno Slam battendo Marin Cilic in quattro set e diventando così l’ottavo italiano nella storia a spingersi così avanti a Wimbledon.A proposito di Sinner, il passaggio del turno del campione altoatesino lascia più di un’ombra. Il numero uno del mondo ha infatti sofferto per due set contro un Dimitrov in grande forma, capace di dominare le prime fasi del match e di far emergere tutta l’incertezza e la fatica dell’azzurro. L’altoatesino, già caduto durante il primo game, ha accusato problemi al gomito e una condizione poco brillante, tanto da trovarsi subito sotto di due set: 6-3 il primo, 7-5 il secondo, con Dimitrov sempre padrone del gioco e in grado di neutralizzare le rare accelerazioni di Sinner con una combinazione di servizio potente, colpi profondi e palle corte precise. Nel terzo set, quando tutto lasciava presagire una possibile eliminazione, l’inerzia della partita è improvvisamente cambiata. Sul 2-2, proprio mentre continuava a comandare gli scambi, Dimitrov si è fermato per un dolore acuto al petto avvertito dopo un dritto. Il bulgaro ha chiesto l’intervento del fisioterapista e, dopo alcuni minuti di consulto e un breve ritorno in campo, ha annunciato il ritiro tra gli applausi del Centre Court. Un epilogo inatteso, che consente a Sinner di proseguire la corsa senza aver davvero ribaltato il match: la sua reazione nel terzo set, con qualche variazione e più attenzione al servizio, resta comunque da sottolineare, ma sarà indispensabile un netto cambio di passo nei quarti contro l’americano Shelton. E il primo a esserne consapevole è proprio Jannik: «Non so cosa dire. Non mi sento per niente un vincitore», ha dichiarato dopo aver accompagnato Dimitrov negli spogliatoi. «È un momento sfortunatissimo per tutti noi che lo abbiamo visto. Ha sempre avuto infortuni negli ultimi Slam. Questi infortuni sono terribili, sappiamo quanto tiene a questo sport, parliamo di uno dei lavoratori migliori. Questo non è il finale che ci saremmo augurati. Facciamo un applauso a Grigor».Ad aprire il pomeriggio sul prato del Centre Court è stato Cobolli. Il romano classe 2002 si è guadagnato l’accesso ai quarti battendo il croato Cilic in quattro set, 6-‑4, 6-‑4, 6-‑7, 7‑-6, dopo quasi tre ore e mezza. Una prova di maturità e carattere per il giovane italiano, che per la prima volta arriva così avanti in uno Slam e si regala una sfida di altissimo livello: nei quarti affronterà Novak Djokovic, che in serata ha rimontato Alex De Minaur vincendo in quattro set. Cobolli ha saputo reagire nei momenti difficili - come il terzo set perso al tie‑break - mostrando solidità al servizio e nelle risposte. L’avvio è stato subito incoraggiante: nel primo set ha conquistato il break nel quinto gioco, risalendo da 30‑-0 e chiudendo 6‑-4. Nel secondo set ha strappato il servizio sul 3‑-3, risalendo da 40‑-0 e chiudendo ancora 6‑-4. Nel terzo Cilic ha alzato il livello, salvando tre palle break e portando il set al tie‑break, vinto 7-‑4. Il quarto è stato il più combattuto: Cobolli è salito 3-‑2 ma ha subito il break per il 3-‑4. La reazione è arrivata subito con il contro‑break del 4-‑4. Entrambi hanno poi tenuto i turni di battuta fino al tie‑break, dove Cobolli ha preso un mini‑break e chiuso 7-‑3 con una volée che ha fatto esplodere la sua tribuna, tra le lacrime di padre e fratello. «Ho sempre sognato di giocare qui e mai avrei pensato di arrivare così in fondo», ha detto emozionato. «È un momento che non dimenticherò. Ora cerco di riposarmi per la prossima». Prossimo turno che non vedrà Sonego, battuto dall’americano Ben Shelton dopo un match intenso, chiuso in quattro set in favore dello statunitense.Il torinese ha iniziato con autorità, imponendo il suo tennis nel primo set, conquistato 6‑-3 grazie a un break nel quarto gioco e a un rendimento solido al servizio. Anche l’avvio del secondo parziale sembrava promettente: Sonego ha tenuto il servizio a zero per l’1-‑1, ma poi Shelton ha alzato il livello, strappando la battuta nel quarto game con un doppio fallo e dominando la frazione, chiusa 6-‑1. Nel terzo set l’equilibrio è durato fino al 3‑-3, quando Sonego ha ceduto la battuta su un doppio fallo e un passante vincente dell’americano. Il torinese ha reagito subito con un controbreak, riportandosi sul 4-4, ma al tie‑break Shelton ha preso il largo, chiudendo 7-‑1 con una risposta sulla linea. Il quarto set è stato il più combattuto. Sonego ha avuto una palla break sul 2-‑2, annullata da una smorzata e una volée dell’americano. I servizi sono stati rispettati fino al 5-‑5, con il torinese capace di uscire da un pericoloso 40 pari. Ma sul 6‑-5 Shelton ha spinto con il dritto, trovando il break decisivo e chiudendo il parziale 7-‑5 e il match.
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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