2024-05-27
Gianluca Alimonti: «Preparo un piano sul nucleare per la prossima Commissione»
Nel riquadro, Gianluca Alimonti (IStock)
Il ricercatore del Cern: «Con i colleghi della European Physical Society stiamo mettendo a punto una proposta “indecente”: bisogna eliminare il target delle emissioni zero».Gianluca Alimonti, docente ed esperto di fondamenti di energetica all’Università degli studi di Milano e ricercatore presso il Cern, si aprono spazi per un graduale ritorno al nucleare o sono solo chiacchiere?«Ho finito di visitare da pochi giorni la centrale in costruzione a Cadarache nella Francia meridionale. È il prototipo internazionale di un reattore termonucleare sperimentale a fusione (Iter, ndr). Quelli che sono in circolazione sono tutti “a fissione”. Vale a dire spaccano l’atomo di uranio 235. Questo invece simula quello che avviene nelle stelle con l’idrogeno e che noi siamo stati capaci di riprodurre con la bomba H ma solo a livello esplosivo. Non in termini di “fusione controllata”».Che centrale è, se può descrivercela?«Edificio enorme. Nel complesso, più grande di una centrale nucleare standard. Deve rispettare tutti gli standard di sicurezza. Quindi immagini pareti iper-robuste di cemento armato. E si sta assemblando la struttura del primo reattore».La Francia fa leva sulla sua supremazia in materia nucleare e realizza questo esperimento…«È stata senz’altro tenuta in considerazione l’esperienza della Francia nel nucleare, che infatti ha messo a disposizione questo sito dove c’era già peraltro un importante centro di ricerca. Però c’è una collaborazione internazionale consolidata con dentro tutta l’Unione europea. Tra l’altro si stanno realizzando parti importanti di questo progetto anche in Italia. Ma collaborano pure gli Stati Uniti, la Cina e addirittura la Russia».Saltiamo alle conclusioni. Quando potrà avvenire il primo esperimento di fusione nucleare?«Domanda delicata. Da un miliardo di dollari più che da un milione! Già cinquant’anni fa i ricercatori che lavoravano alla fusione preconizzavano ulteriori cinquant’anni e tutt’oggi è ancora così. Consideri poi che Iter è un progetto internazionale che coinvolge, nella realizzazione dei componenti, i Paesi di tutto il mondo. E nel momento in cui i pezzi vengono assemblati non tutto fila liscio. Consideri che a Cadarache ci si è resi conto di un errore nella realizzazione del progetto e si sono dovute smontare parti già installate per correggere il tiro. Solo questo ha portato ad un ritardo di oltre un anno sulla tabella di marcia. Diciamo che in termini di tempistiche si spera di poter accendere il plasma fra una decina d’anni».Ancora qualche anno per avere qualcosa di sconvolgente…«Ma qualcosa di “indecente” mi passi il termine c’è già. E la mia proposta in tal senso è stata condivisa nel gruppo di lavoro».Ci incuriosisce…«Come saprà l’iniziale proposta 20-20-20 dell’Ue prevedeva un raggiungimento del 20% delle rinnovabili nel mix energetico, con un 20% di recupero di efficienza energetica ed una riduzione del 20% nelle emissioni di gas cosiddette clima alteranti. Da raggiungersi entro il 2020. Sulle emissioni si è alzata l’asticella per arrivare al 55% nel 2030. Si parla addirittura di un -90% al 2040 perché l’Ue vorrebbe arrivare ad emissioni zero nel 2050. La mia proposta “indecente” è quella di cancellare del tutto questo target e concentrarsi esclusivamente sulle fonti sostenibili. Devono essere autoctone per assicurarci indipendenza energetica. Quindi vanno bene le rinnovabili ed al loro interno trova posto anche il nucleare».In pratica tutta l’energia che non ha bisogno di combustibili fossili…«Esatto. Ma non perché li stiamo demonizzando. Partiamo dal presupposto che prima o poi queste risorse si esauriranno e non entro in merito all’intervallo temporale entro cui questo potrebbe accadere. Ci aggiunga che l’Europa è povera di combustibili fossili e quindi deve importare la maggior parte dell’energia che le serve. Siamo quindi in una posizione di debolezza. E mi creda non ha molto senso che noi continuiamo a strozzarci nel ridurre le emissioni visto che le emissioni europee a livello mondiale pesano il 7% del totale mentre la Cina, nel frattempo, ha moltiplicato per cinque le proprie.Se sta cercando di convincermi, la avverto che potrebbe usare molto meglio il suo tempo!«No, era solo per argomentare».Ovviamente parla di nucleare tradizionale…«Assolutamente sì. La fusione nucleare ad oggi non può essere ipotizzata in alcun programma di transizione energetica. Infatti, più che di rinnovabili si parla di energie sostenibili sotto tre punti di vista. L’abbondanza, il costo ed il rispetto dell’impatto ambientale e sanitario. Tutte cose su cui il nucleare è vincente».Nucleare, che rispetto alle rinnovabili che piacciono tanto agli eco-gretini, ha il vantaggio della densità energetica…«Certo! E questo si riflette sulla competitività del prezzo. Ma c’è anche il vantaggio della cosiddetta dispacciabilità. L’energia nucleare fornisce l’energia nella quantità che serve e quando serve. Non solo quando c’è il sole o il vento».Questa proposta indecente potrà diventare dominante?«Lei comprenderà che la transizione da “proposta indecente” a “position paper” richiede un certo tipo di lavoro. Che però è già in essere. La proposta di cui le sto sommariamente parlando è stata presentata in maniera più analitica al meeting dell’Energy Group della European Physical Society nei giorni scorsi mentre facevamo il punto sullo stato di avanzamento del progetto Iter ed un gruppo di lavoro più ristretto - di cui faccio parte - si prenderà l’onere di redigere il position paper».È fatta?!?«No, guardi, una volta che il position paper è pubblicato non è automatico che ci siano politici disposti a far proprie le conclusioni. Contiamo di avanzare la nostra seria proposta alla prossima Commissione Ue».Però il consenso sul nucleare nella comunità scientifica è una realtà…«Questo prescinde dalla presentazione della mia proposta. Che oltre ad essere indecente è recente. In tutti gli ambiti questa convinzione sta gradualmente prendendo corpo da tempo. Perché è proprio il tempo che aiuta a superare certi tabù. Mi lasci dire che sono ottimista. Pensi a cinquant’anni fa. Quando il sesso era tabù. E guardi con quale libertà se ne parla ora».La rinuclearizzazione intelligente si sta facendo largo…«La situazione sta cambiando ma non in maniera uguale in tutti i Paesi. Molto dipende dall’opinione pubblica e dal lavoro che si è fatto in termini di informazione e di cultura. Prenda la Svezia che aveva chiuso col nucleare prima di Chernobyl ed ora lo sta riabbracciando. Con motivazioni a mio avviso non del tutto condivisibili ma la scelta comunque è quella giusta».Cioè?«Avrà compreso che io non ho una particolare simpatia col tema della riduzione delle emissioni dei cosiddetti gas climalteranti. Ma è sulla base di questo obiettivo sacro che la Svezia ha scelto di tornare al nucleare. E quindi bene così».Non sottilizziamo…«Anche se, me lo lasci dire, la questione delle motivazioni non è secondaria. L’Ue dovrebbe smetterla di sbandierare il tema della riduzione delle emissioni perché non esiste nessuna crisi climatica. Contrariamente a quanto si dice, neppure l’Ipcc (Panel internazionale sul cambiamento climatico organizzato dall’Onu) parla di crisi climatica nelle circa 2.500 pagine che presentano le basi scientifiche dei cambiamenti climatici nell’ultimo rapporto AR6. Anzi, a ben vedere si parla di crisi climatica una sola volta definendola una espressione mediatica. Le osservazioni ci dicono che i disastri naturali stanno diminuendo e gli eventi estremi non stanno aumentando».In un mondo sempre più violentato dall’uomo… si dice.«Il nostro pianeta sta diventando sempre più verde, tanto che nella letteratura scientifica si parla di “global greening” ed i decessi causati da disastri naturali stanno diminuendo da decenni, anche perché stiamo diventando più resilienti. Ed è nella prevenzione e nella gestione del territorio ove suggerirei di investire volendo contenere l’impatto di certi eventi, piuttosto che nella riduzione delle emissioni! Non esiste nessuna emergenza climatica. Esiste una necessità, anzi un’opportunità, che l’Unione europea affronti il tema della transizione. Ma transizione energetica, non qualcos’altro. Cambiamo cioè il modo di produrre la nostra energia per essere più autonomi ed avere più energia, più pulita e che costi di meno. In altre parole, riscopriamo uno dei principi fondanti del mercato comune europeo, come enunciato nella dichiarazione di Messina del 1955: “A tal fine, i ministri hanno concordato i seguenti obiettivi: mettere a disposizione delle economie europee energia più abbondante e ad un prezzo più basso”».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.