2024-06-17
«Al G7 nessun arresto, bloccati in anticipo un centinaio di violenti»
Giampietro Lionetti (Ansa)
Il questore Giampietro Lionetti: «Le preoccupazioni da tedeschi e sikh. Durante l’assalto alla Cgil ero in strada con le stampelle».Ventitré anni dopo il G8 di Genova, quindici da quello dell’Aquila e sette dal G7 di Taormina, questo è stato il summit dei Grandi della Terra più tranquillo che si ricordi. Merito delle nostre forze dell’ordine, ma anche dei manifestanti che si sono molto tranquillizzati. Luca Casarini, che oggi è stato folgorato sulla via di Damasco e fa il frate laico, non c’è più e le nuove leve di antagonisti e anarchici non sono riusciti a mettere a ferro e fuoco la Puglia, come era stato fatto con il capoluogo ligure. Il bilancio finale è stato di pochi fermi per l’identificazione in Questura e di neanche un arresto: «Non ce n’è stato bisogno. L’attività di prevenzione e il dispositivo di sicurezza hanno funzionato alla perfezione grazie all’apporto di tutti gli operatori schierati sul campo» ci spiega il questore di Brindisi Giampietro Lionetti. Ottima anche la collaborazione con le scorte arrivate dall’estero. L’unico corteo delle delegazioni un po’ ingombrante è stato quello del presidente statunitense Joe Biden: era composto da una trentina di auto, alcune delle quali arrivate dagli Usa. Lionetti ricorda in particolare un incontro: «Quello a porte chiuse nel teatro Verdi di Brindisi con tutti i delegati alla sicurezza dei capi di Stato stranieri. Eravamo in tanti, ma ci siamo capiti bene». Lingua ufficiale l’inglese. Alla fine il questore preferisce non dare numeri, ma spiega che per le due aree di massima sicurezza («Per scaramanzia non le abbiamo chiamate zone rosse»), una a sigillare Borgo Egnazia (l’epicentro del vertice) e l’altra intorno al Castello svevo della cena offerta dal presidente Sergio Mattarella a Brindisi, sono stati dispiegati molti meno uomini che non a Genova (là erano 17.000). Anche i tiratori scelti piazzati intorno agli obiettivi più sensibili non erano molti. Non ce n’è stato bisogno. Anche i numeri dei manifestanti erano ben diversi. «Dall’estero erano annunciati un centinaio di soggetti poco raccomandabili (quelli che un tempo si chiamavano black bloc, ndr), ma di questi ne sono arrivati ben pochi e li abbiamo intercettati tutti». Le armi usate a Brindisi sono state le stesse che Lionetti ha utilizzato nei servizi di ordine pubblico a Roma, dove ha lavorato per venti anni alla Digos, ovvero il dialogo e la prevenzione. «Nella Capitale l’unico momento veramente difficile è stato l’assalto alla Cgil da parte di estremisti di destra. Io ero in ufficio con il perone rotto, ma quando ho capito quanto fosse difficile la situazione sono sceso in strada con le stampelle». Il questore ha preparato con cura l’appuntamento del G7. «Sono arrivato in Puglia il 21 febbraio e da allora abbiamo lavorato senza risparmio a questo evento». Il servizio di intelligence era garantito dal Direzione centrale della polizia di prevenzione guidata da Diego Parente. Alla fine i principali allarmi sono stati quelli per un manipolo di anarchici e ambientalisti tedeschi (che inizialmente dovevano arrivare in pullman), per un gruppo di algerini che volevano protestare contro il loro presidente, una ventina di sikh che ce l’aveva con il primo ministro indiano Narendra Modi («Se fossero riusciti ad avvicinarsi al loro leader sarebbe stato un problema») e alcuni esponenti del Pkk (il partito comunista curdo) arrabbiati con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Tutte contestazioni gestite brillantemente. Come quelle organizzate dagli italiani. «Per la manifestazione di Fasano c’era qualche preoccupazione per la componente pro Palestina, ma grazie al lavoro di squadra è filato tutto liscio». Alla fine la cosa peggiore sono stati i manifesti raffiguranti i leader mondiali imbrattati di rosso e Giorgia Meloni a testa in giù: «Sono stati una cosa offensiva, ma molto meno grave rispetto a quello che è successo di recente durante manifestazioni analoghe in diverse città italiane».Nel giorno in cui si tirano le somme Lionetti rivendica con una certa soddisfazione: «Non mi vorrei sbagliare, ma non ricordo un summit dove non sia accaduto nulla come in questo caso. Non è stata lanciata nemmeno una bottiglia». In conclusione l’unica nota dolente è quella della «nave della vergogna» messa a disposizione come «albergo» per gli agenti da una compagnia armatoriale greco-liberiana. Infatti l’imbarcazione su cui era stato fatto il sopralluogo era diversa da quella giunta in Italia. «È stato aperto un procedimento penale per frode in pubbliche forniture, per cui evito di fare commenti. Posso solo dire che nessuno dei ragazzi che stava a bordo ha fatto mancare il suo impegno. Mi hanno emozionato» conclude Lionetti.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.