2021-02-24
L’Air Force Renzi è a terra da tre anni
«Fuori dal coro» scova, abbandonato in un hangar di Fiumicino, il costoso aereo voluto dall'ex premier. Entro aprile, sono attese delle novità clamorose nell'inchiesta penale.Dai radar degli aeroporti di tutto il mondo è sparito da tempo, ma non da quelli della Procura della Repubblica di Civitavecchia. Stiamo parlando dell'Air Force acquistato in leasing per 168 milioni di euro dall'ex premier Matteo Renzi. Ieri al velivolo, comprato per compiere voli di Stato, si è interessata la trasmissione tv Fuori dal coro. Durante il programma è stato mandato in onda un servizio sullo stato attuale dell'aereo (su cui torneremo più avanti). Sul fronte penale, l'inchiesta coordinata dal procuratore capo Andrea Vardaro sembra ormai prossima alla conclusione. Fonti vicine alla Procura danno come imminente la chiusura delle indagini, che potrebbe arrivare nel prossimo mese di aprile. Tra gli indagati, cui viene contestata la truffa aggravata, ci sarebbero anche persone che non hanno avuto ruoli politici. Oltre alla magistratura ordinaria, all'aereo si sono interessate anche le toghe della Corte dei conti. Mettendo da parte le indagini, quello che più impressiona è lo stato di totale abbandono in cui versa l'Air Force Renzi. L'aereo si trova nello scalo romano di Fiumicino e non prende più il volo dal 2018 (è stato in servizio per 400 ore complessive). Ma non è finita qui, perché anche la tradizionale scritta «Repubblica italiana», che accompagna i velivoli di Stato, è stata cancellata. Anche i motori sono stati coperti, come testimoniato dal servizio di Natasha Farinelli. Eppure agli italiani questo aeroplano è costato 50 milioni di euro, sui 118 complessivi previsti dal contratto. Era il 2018, quando Gaetano Intrieri, docente universitario e uno dei maggiori esperti italiani di trasporto aereo, all'epoca componente della struttura tecnica di missione del Mit, denunciò la vicenda. Rivelò che l'aereo era stato acquistato da Etihad al costo di 6,4 milioni di euro e poi dato in dato in leasing all'allora governo Renzi a 168 milioni, prezzo 26 volte superiore a quello originale. Tra le anomalie segnalate, il fatto che non fosse stato redatto nessun bando di gara per la compravendita e la successiva segretazione del contratto. Per la precisione Intrieri mise in luce il fatto che i contratti fossero due: uno tra Alitalia ed Etihad; il secondo tra la stessa Alitalia e il mistero della Difesa, il segretariato generale della Difesa ed Armaereo (la Direzione degli armamenti aeronautici). Dunque Alitalia fungeva da intermediario tra Etihad e lo Stato italiano, tramite un contratto pubblico che veniva secretato. Inoltre non bisogna dimenticare che il velivolo scelto da Renzi, «l'Airbus A340/500, è ritenuto da tutti gli esperti di settore, il modello che ha riscosso in assoluto il minor consenso», scrive Intrieri nella sua relazione. Sarà forse per questo che l'azienda ne produsse 40 esemplari totali. Infine, i miglioramenti voluti dal senatore di Rignano: una camera da letto e un bagno all'interno dell'aeroplano, costati 20 milioni di euro. Nel corso degli anni sono risultati vani i tentativi di vendere parti dell'apparecchio, che continua a essere parcheggiato, il più lontano possibile dagli occhi dei curiosi, nello scalo di Fiumicino.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)