2019-10-12
«Aggressione terroristica» a Manchester
Un 41enne di colore ha seminato il terrore nel centro commerciale Arndale con un coltello «simile a un machete». Dopo aver ferito 4 persone, è stato neutralizzato con un taser. Non è chiaro se sia un estremista islamico. La città rivive l'incubo del 2017.«Sono uscito da un negozio perché ho sentito un uomo nero urlare insulti razziali». E quando ha visto i feriti ha capito subito quello che stava accadendo. La testimone è Janet Loudon, 21 anni, commessa al centro commerciale Arndale di Manchester, nel Regno Unito, che ieri è stato teatro di una terribile aggressione «con modalità terroristiche», secondo la definizione della polizia.L'uomo di colore è entrato nel centro commerciale, si è avvicinato a Starbucks, ha tirato fuori un coltellaccio da 12 pollici (circa 30 centimetri), che alcuni testimoni hanno definito con la punta ricurva tipo machete, e ha cominciato a sferrare colpi. Le vittime le ha scelte a caso. Il bilancio dei feriti è di tre donne, fra cui una diciannovenne, e un uomo di circa 50 anni. L'uomo è stato fermato e catturato dalla polizia. L'accusa: terrorismo. L'attacco, «brutale» ma «isolato», come è stato definito dal numero due della polizia di Manchester, Russ Jackson, è ispirato da motivazioni non ancora chiarite. L'arrestato, un uomo di 41 anni, è accusato di terrorismo. Il numero due della polizia cerca di minimizzare, per non creare ulteriori allarmi nella popolazione, e afferma che dalle prime verifiche non risulterebbero «ulteriori e più ampie minacce». Certo, ora si scava nella vita dell'uomo e nel suo passato, per verificare se non ci siano collegamenti con cellule terroriste o con ambienti radicalizzati. Janet, sentita dai giornalisti, ha raccontato di aver visto l'aggressore minacciare un commesso del centro commerciale, anche lui di colore. «Non si capiva bene cosa stesse dicendo, ma a un certo punto ho capito che urlava “sto per fotterti"». È stato un altro testimone, Rachel Vickers, 37 anni, che nel centro commerciale stava facendo acquisti, a parlare del machete: «Ho visto l'uomo a terra al momento dell'arresto e una donna poliziotto che teneva in mano l'arma, sembrava un machete, non sono riuscito a vedere se c'era del sangue». Per ora, grazie anche alle testimonianze, c'è una ricostruzione della dinamica. L'allarme al 999, il numero delle emergenze, è arrivato alle 11. Poco prima l'aggressore aveva seminato il panico tra le persone che affollavano il centro commerciale, lasciando a terra alcuni feriti. Jordan, un commesso che lavora all'Arndale da qualche mese, ha confermato alla Bbc che l'attacco è avvenuto al piano terra. «Un uomo correva con un coltello», ha raccontato, «e una delle persone aggredite è entrata nel mio negozio visibilmente scossa e ferita di striscio». Dopo l'allarme il personale della sicurezza ha dato indicazioni di serrare le porte e far spostare i clienti sul retro dei negozi. Freddie Houlder, un altro testimone, ha raccontato ai cronisti del Daily mail che un ragazzo gli è passato vicino dicendo «ha provato a pugnalarmi». Houlder ha aggiunto: «Il ragazzo pensava che fosse un coltello giocattolo, per la facilità con cui l'aggressore lo maneggiava». L'attacco, durato in tutto circa cinque minuti, è continuato fuori dalla struttura. L'aggressore non ha mostrato esitazioni, lanciandosi anche contro i primi agenti disarmati intervenuti per fermarlo. Un poliziotto è riuscito ad atterrarlo con la scarica elettrica di un taser. A quel punto è stato ammanettato. Il tutto sotto le telecamere degli smartphone, che hanno ripreso la scena. La prima accusa: «Aggressione plurima aggravata». Poi è scattata anche quella per violazione del «Terrorism Act».Il premier britannico Boris Johnson si è detto «scioccato» per l'accaduto, e ha manifestato la sua vicinanza ai feriti, elogiando polizia e servizi d'emergenza per la tempestività. Lo stesso hanno fatto le autorità municipali di Manchester e la ministra ombra laburista dell'Interno, Diane Abbott. «Un lupo solitario». Così i detective hanno definito l'aggressore dopo l'interrogatorio. Ma il caso ha riacceso a Manchester i ricordi della strage (ben più sanguinosa, con i suoi 22 morti) compiuta due anni e mezzo fa nell'Arena sportiva cittadina da un ventenne figlio di ex rifugiati libici anti Gheddafi che si era avvicinato all'Isis e che si è fatto esplodere fra gli spettatori che uscivano da un concerto della popstar americana Ariana Grande. Proporzioni decisamente diverse, ma stesso allarme. Il direttore del centro commerciale, David Allinson, ha assicurato agli investigatori il massimo sostegno alle indagini. Che intanto sono passate al gruppo di polizia antiterrorismo del Nord ovest inglese.
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