
A Panama l’asse alla Cop 10 tra Cina, Stati africani e Paesi mediterranei, incluso il nostro, ferma il piano per imporre in automatico le scelte dell’Organizzazione. Intanto, la Commissione tenta l’alleanza con Mosca.inviato a PanamaSi avvia alla chiusura la sette giorni di lavori a Panama che va sotto il nome di Cop 10, l’assemblea targata Oms, che si occupa di limitare l’uso del tabacco, le alternative alle bionde tradizionali e pure tutta la comunicazione online. Compreso quella scientifica. Il tutto con un obiettivo chiaro e destinato a superare i confini del mondo dei fumatori per approdare a quello dei consumatori in generale. Dal settore dei farmaci a quello agroalimentare. L’Organizzazione mondiale della sanità, in coppia con la Commissione Ue, stanno cercando di portare a casa deleghe in bianco per bypassare la sovranità nazionale dei Paesi aderenti. Come abbiamo già avuto modo di denunciare, lo schema sarebbe terribile per gli equilibri soprattutto dell’Europa. Se la Commissione (tramite Dg Sante) riuscisse nell’impresa, si spezzerebbe il meccanismo del trilogo. Il quale pur complesso e pieno di bachi è il solo a mantenere una parvenza di approccio democratico da parte di Bruxelles. La buona notizia è che per il momento il blitz è sospeso. Per via di un inedito asse tra Paesi mediterranei, Africa e un pezzo di Asia. Nel corso del pomeriggio di venerdì - notte da noi - Oms e Commissione hanno provato a stoppare lo schema tradizionale dei lavori tramite delegati per sostituirlo con il modello il cui nome va sotto «expert group». Gruppi di esperti suona neutro. In realtà nasconde il tentativo di accantonare i pareri dei singoli Stati e sostituirlo con tecnici scelti tra il mondo delle accademie e delle Ong. Scelti ovviamente dalla stessa Oms. A dare manforte a tale schema è stata direttamente la Commissione e il Belgio che rappresenta formalmente la presidenza del Consiglio, ma in realtà balla da sola e in disaccordo con un bel gruppo di Paesi: quelli mediterranei, Italia compresa. A gettare il panico tra i delegati e far saltare il blitz è stato invece un continente che di solito è tra i più allineati, l’Africa. Una trentina di Paesi si sono opposti. Hanno detto no agli «expert group» finendo con il trascinare un pezzo di Asia (Cina, Indonesia e altri piccoli) e con il dare manforte proprio a Italia, Portogallo, Grecia e Spagna. Risultato: una quarantina di Paesi, sul centinaio dei presenti a dare parere, si sono coalizzati. A quel punto il segretariato del Fctc (Framework convention on tobacco control overview, in pratica un trattato sul fumo) ha voluto forzare la mano e chiedere il voto per alzata di mano. Fatto più unico che raro, dal momento che a questi eventi si applica sempre il quoziente del consensus. Si tratta, in soldoni, finché non si trova un punto di caduta. Peccato, che quando i rappresentanti dell’Oms hanno iniziato a contare le mani alzate, si sono accorti che il livello dei sì e dei no praticamente era pari. Altro che consensus. Votazione interrotta bruscamente, con la scusa «era solo per una verifica di massima». Difficile, infatti, sostenere che con il 45% dei presenti contrari al blitz ci potesse essere consenso. Risultato? Oms e Commissione hanno poche ore per chiudere Cop 10 e dal loro punto di vista portare a casa qualche risultato. Ci proveranno su singoli spicchi delle normative. Difficile che riescano sull’intero pacchetto e soprattutto quasi impossibile che riescano a forzare sulle deleghe in bianco. Insomma, bene ha fatto l’Italia a giocare di strategia, così come appare quasi buffo che siano i Paesi africani a dare un insegnamento pro democrazia all’Unione europea. Per carità, negli ultimi anni abbiamo visto di tutto e quanto accaduto nelle ultime ore a Panama rafforza l’idea che le prossime elezioni europee possano dare una bella ramazzata anche al modello di governance. Detto ciò, vale la pena riportare due singoli episodi che rendono il clima complessivo dell’evento. Il primo riguarda l’approccio da parte dell’Oms ai contenuti e la preparazione dei delegati presenti. Nel corso del dibattito, ieri mattina, la segreteria del Fctc discute del modello autorizzativo americano alle sigarette non combuste, negando che possa essere preso in considerazione, sia perché gli Usa non hanno aderito al forum, sia perché non disponibili per gli organizzatori.Il Pakistan interviene ricordando innanzitutto che i documenti Fda sono pubblici e disponibili online e che nel 2020 l’Oms aveva già commentato la decisione e le autorizzazioni americane. Silenzio e si è passati oltre. Altro episodio riguarda un tavolo di lavoro notturno, tra giovedì e venerdì. L’argomento del dibattito era un mero cavillo su un singolo comma, a rendere interessante la discussione è però l’alleanza che è andata formarsi. Commissione Ue e presidenza belga, di fronte al muro degli oppositori, hanno cercato sponda niente meno che con la Russia. Anche questo buffo, visto che in apertura dei lavori si sono perse almeno tre ore perché l’Ucraina aveva chiesto di silenziare Mosca per via della guerra in corso. E buffo perché a Bruxelles la Commissione è strenua oppositrice del Cremlino e di Vladimir Putin. Mentre lontana da telecamere e dai giornalisti si avventure in alleanze «sanzionabili». Evidentemente Panama val bene una messa.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
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In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






