2023-11-21
Domani l’Europa può affossare la nostra industria degli imballaggi
I deputati Ue voteranno sul regolamento che penalizza i processi di riciclo, dove l’Italia è all’avanguardia, in favore del riuso. Confindustria, sindacati e centrodestra uniti contro il testo, ma il Pd resta ambiguo.È previsto per domani nell’assemblea plenaria del Parlamento europeo il voto sul progetto di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (Ppwr), un regolamento che favorisce il riutilizzo, affossando i processi di riciclo in cui l’Italia è leader. Il voto sancirà la posizione finale del Parlamento prima di iniziare la trattativa con il Consiglio, il cosiddetto trilogo. Il Consiglio europeo ne discuterà prima di Natale con l’obiettivo di approvare l’atto entro il maggio del 2024, giusto un mese prima delle elezioni per il nuovo Parlamento europeo. Nulla di nuovo: si tratta dell’usuale furore ambientalista che si muove su un asse geopolitico (paesi del nord Europa, partiti liberali e di sinistra) molto attivo sui temi del «Patto verde» voluto dalla Commissione guidata da Ursula von der Leyen. Il regolamento, se approvato, porterebbe danni enormi all’industria italiana degli imballaggi, alla filiera del riciclo, al commercio e anche al mondo dell’agricoltura, dell’allevamento e degli alimentari in genere.Ieri Confindustria, con un tweet sulla piattaforma X, ha affermato: «Gli imballaggi monouso sono fondamentali per evitare gli sprechi di cibo. Penalizzando il riciclo, la proposta Ppwr rischia di impattare non solo sull’ambiente, ma anche sulla sicurezza alimentare e sulla salute delle persone». Persino i sindacati hanno battuto un colpo e Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno sottoscritto il 16 novembre una lettera congiunta in cui si sono appellati agli europarlamentari italiani perché votino contro la proposta. Pur con linguaggio sfumato, i sindacati nel documento sottolineano i timori per l’occupazione in un settore oggi florido: «È necessario procedere e rafforzare il modello virtuoso dell’economia circolare e del riciclo, sia meccanico che chimico, che hanno portato ad un forte insediamento industriale: il riuso non è un procedimento industriale». Il paradosso è che anche il Pnrr ha stanziato dei fondi per sostenere il riciclo. Dei 2,1 miliardi stanziati dal Pnrr per il settore dei rifiuti, 1,5 sono per nuovi impianti di trattamento rifiuti e miglioramento degli attuali, e 600 milioni specificamente per il riciclo.L’applicazione di questo regolamento imporrebbe di tornare alla vendita sfusa di molti generi alimentari, con l’ausilio di nuovi contenitori non riciclabili ma da usare più volte, di cui però non c’è traccia sul mercato. A meno che il consumatore porti da casa i propri contenitori, con evidenti problemi di igiene e sicurezza sanitaria degli alimenti. Per non parlare dei problemi di conservazione degli alimenti.L’Italia è all’avanguardia nei processi di riciclo. Per quanto riguarda la gestione rifiuti da imballaggio siamo leader in Europa: con il 73,3% di imballaggi avviati a riciclo (pari a 10,5 milioni di tonnellate) il nostro Paese ha già raggiunto e superato con 9 anni di anticipo il target europeo del 70%, secondo il Rapporto 2022 «Il riciclo in Italia». 972.000 sono le tonnellate di plastica riciclata e l’Italia è prima anche nella circolarità complessiva del suo sistema produttivo: il nostro tasso di utilizzo di materiali riciclati sul totale dei materiali consumati arriva al 21,6%. La Germania si ferma al 13,4%, poco sopra la media Ue del 12,8%. Senza contare che l’Italia è al numero uno al mondo nelle bioplastiche, che dal riuso sarebbero spiazzate.Per questo un po’ tutto il mondo produttivo italiano si è mobilitato per cercare di evitare l’approvazione di un regolamento che sarebbe una mazzata per migliaia di imprese e milioni di lavoratori. Il fronte degli europarlamentari italiani, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia (rispettivamente nei gruppi parlamentari Identità & Democrazia, Conservatori & Riformisti e Partito popolare europeo), sono nettamente contrari, mentre più sfumata è la posizione del Pd.Lapidaria Silvia Sardone, coordinatrice Identità & Democrazia in commissione Ambiente, relatrice ombra del provvedimento: «Questo regolamento non tiene conto delle specificità industriali del nostro Paese e vanifica gli sforzi delle nostre imprese, danneggia settori strategici del tessuto economico italiano e penalizza il nostro export e le esigenze del mondo agricolo, industriale e del commercio». L’europarlamentare di Forza Italia Massimiliano Salini, relatore per il Ppe, sentito da La Verità, ha detto che «all’Europa serve un sistema virtuoso del riciclo di imballaggi monouso sicuri e garantiti, che trova nell’Italia un modello di eccellenza. Sul voto in plenaria l’asse del centrodestra è solido. Confidiamo che anche i colleghi di altri schieramenti politici si comportino in modo responsabile». Brando Benifei, capodelegazione eurodeputati del Pd, interpellato da La Verità, ha detto: «Il nostro obiettivo è che venga raggiunto un testo equilibrato ma al contempo ambizioso: abbiamo presentato e sosteniamo proposte emendative sulle quote di riutilizzo e a sostegno della filiera italiana del riciclo, un modello che va tutelato in Europa come in questo caso, mantenendo chiaro l’obiettivo di riduzione complessiva dei rifiuti». Si vedrà alla prova dei fatti. Sui singoli emendamenti è possibile un gioco di maggioranze variabili che potrebbero cambiare il testo finale. La partita, molto delicata, è apertissima.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.