In ribasso i prodotti legati al cibo e ai viaggi: gli Etf di settore hanno perso rispettivamente il 22% e il 54%. Male soprattutto birra, champagne, aerei e crociere. Chi compra oggi può sperare nei rimbalzi futuri.
In ribasso i prodotti legati al cibo e ai viaggi: gli Etf di settore hanno perso rispettivamente il 22% e il 54%. Male soprattutto birra, champagne, aerei e crociere. Chi compra oggi può sperare nei rimbalzi futuri.I settori del food&beverage e del turismo hanno scontato il lockdown per il Covid-19 in maniera incisiva, arrivando ad avere una perdita complessiva del 22% e 54% sugli Etf che puntano su questi comparti. Questi due settori, insieme a quello finanziario ed energetico, sono i due che hanno perso maggiormente da inizio anno, mentre il mondo del food&beverage, con un andamento tradizionalmente più difensivo, ha sempre rappresentato una protezione dalla volatilità di mercato e presenta un andamento a due facce.«Fra i settori food & beverage (cibo e bevande, ndr) e viaggi e turismo l'andamento in questa prima parte dell'anno è stato estremamente variegato», spiega Salvatore Gaziano, direttore investimenti di Soldiexpert scf, «poiché anche all'interno di comparti solitamente accomunati come quello alimentare alcune realtà come quelle legate al cibo sono andate più che bene se riferite a quelli essenziali come pasta e pelati (la Doria è quotata a Piazza Affari e infatti si è molto ben comportata con un +18%), mentre quelle delle bevande legate a momenti spesso “emozionali" hanno visto per effetto del lockdown un crollo delle vendite di birra, champagne e prosecco, super alcolici in genere, poiché la chiusura forzata di bar, ristoranti ed eventi ha fatto crollare la domanda», spiega. «Discorso a parte meritano turismo e viaggi, che hanno visto precipitare le vendite per effetto del lockdown con conseguenze ancora visibili sul traffico aereo o ancora peggio nel settore delle crociere (Carnival corporation)», conclude l'esperto.Secondo l'associazione delle compagnie aeree internazionali Iata, l'industria aeronautica sta affrontando perdite record quest'anno. Le vendite delle compagnie aeree in tutto il mondo saranno dimezzate a causa della crisi coronavirus con un crollo delle entrate di 419 miliardi di dollari e un numero di passeggeri dimezzato a 2,25 miliardi.Si prevede che le entrate del traffico aereo passeggeri precipiteranno del 60%, raggiungendo i 241 miliardi di dollari, poiché è probabile che i prezzi dei biglietti subiscano pressioni. Le aziende stanno affrontando una perdita annuale di circa 84 miliardi, ovvero il 20% delle vendite. Del resto, la crisi del coronavirus ha messo a terra la stragrande maggioranza degli aerei e la graduale revoca delle restrizioni di viaggio in Europa fornirà una ripresa a condizione che non vi siano obblighi di quarantena nei Paesi di arrivo. Ora l'industria del turismo si trova a lottare per convincere i viaggiatori a riprendere le vecchie abitudini, spingendo per esempio su sconti e offerte. Quello che è certo è che per i più smaliziati questa fase di mercato potrebbe rappresentare una ghiotta occasione per investire a prezzi di saldo. Oltre a fondi ed Etf che hanno mostrato di saper reggere abbastanza al peso della crisi, è vero che esistono titoli che anche solo da inizio anno hanno registrato perdite a doppia cifra e, molto probabilmente, entro fine anno torneranno a salire facendo la felicità di chi ha investito su questo settore.
Immigrati (Ansa). Nel riquadro, la copertina del libro di Fausto Biloslavo
I confini aperti non hanno a che fare solo con gli sbarchi di irregolari nel nostro Paese e con le prediche buoniste della Cei. Dietro a essa si nasconde un sistema in cui tanti si arricchiscono: perfino gli Stati.
Ci hanno sempre fatto osservare il fenomeno con gli occhiali sbagliati. Ci hanno raccontato per anni e anni che l’accoglienza è soltanto una questione umanitaria, una faccenda che riguarda il buon cuore degli italiani e non altro. Ci hanno detto che aprire le frontiere e fare entrare i migranti, non prima di averli recuperati nelle acque del Mediterraneo, è un gesto di solidarietà, di carità cristiana.
(Arma dei Carabinieri)
Le immagini di un sistema avanzato di videosorveglianza hanno mostrato ai militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale e della stazione di Caivano un uomo incendiare 25 sacchi di scarti tessili. Quintali di rifiuti, la cui combustione ha alimentato una nube di fumo che ha avvolto anche alcune abitazioni vicine.
L’arresto in flagranza differita di un 57enne di Acerra eseguito a Caivano è frutto del lavoro coordinato dei Carabinieri della Regione Forestale Campania e del Comando Provinciale partenopeo. Un’attività che muove i suoi passi dal decreto recentemente entrato in vigore in materia di illeciti ambientali e dagli schermi collegati ad una moderna «control room», una struttura che accentra segnalazioni, flussi informativi e richieste di intervento nelle province napoletana e casertana con un comune denominatore: la lotta all’inquinamento.
L’integrazione della nuova normativa a questo sistema di coordinamento consente di individuare e monitorare situazioni a rischio, consentendo una mobilitazione immediata delle pattuglie sul territorio.
Le immagini di un sistema di videosorveglianza dedicato hanno mostrato ai militari del NIPAAF (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale) e della stazione di Caivano un soggetto intento ad incendiare 25 sacchi di scarti tessili. Quintali di rifiuti, la cui combustione ha generato una nube di fumo che ha avvolto anche alcune abitazioni vicine.
Secondo quanto documentato in poche ore, il 57enne avrebbe alimentato le fiamme e poi si sarebbe allontanato a bordo del suo suv. Le pattuglie intervenute, collegate con la «control room», hanno ricostruito il tragitto del veicolo e ne hanno identificato il proprietario. L’uomo è stato rintracciato qualche ora dopo la registrazione delle immagini e arrestato in flagranza differita nella sua abitazione. E’ ora ai domiciliari, in attesa di giudizio.
L’intera operazione costituisce un esempio concreto dell’efficacia della nuova normativa - che supera i limiti della tradizionale flagranza - e del lavoro sinergico e strutturato dell’Arma dei Carabinieri.
Continua a leggereRiduci
Hotel Convitto della Calza
A Firenze un imprenditore, sponsor del sindaco, ha trasformato un antico immobile della Diocesi in hotel, benché la destinazione d’uso lo vietasse. Il Comune, che non ha vigilato per mesi, ora dice: «Verificheremo».
Può un’attività abusiva nascere impunemente sotto gli occhi di chi dovrebbe controllare che le norme pubbliche siano rispettate? A Firenze si può. Questo e altro. Tutti fanno quello che vogliono nonostante i divieti, costruiscono dove gli pare e come gli pare, salvo che il Comune si svegli quando tutto è già successo, solo perché sollecitato dall’opinione pubblica, e risponda candidamente «verificheremo… puniremo chi non è in regola». O, come è accaduto in qualche caso, «non sapevo». Oppure, addirittura : «L’ho visto passando…».
- Dopo lo scandalo mazzette, Confimprenditori si ribella: «Piuttosto che finanziare ville e bagni d’oro, aiutiamo i nostri settori produttivi». Matteo Salvini ancora polemico: «Al Consiglio di Difesa le decisioni erano già prese. Per il futuro vogliamo più chiarezza».
- Il documento sulla guerra ibrida: «Per contrastarla ci servono 5.000 uomini».





