2018-10-09
Non è boicottando l'acqua della Ferragni che aboliremo la sete nel mondo
True
La fashion blogger fa da testimonial per Evian, colosso francese delle acque di lusso, firmando bottiglie di minerale dal costo di 8 euro ciascuna. E sul web è già partita la campagna di indignazione da parte dei moralisti: «Nel mondo c'è chi muore di sete! Vergogna!».Mettiamo subito in chiaro (anzi in Chiara) una cosa: la Ferragni ci fa girare le bollicine. Non sopportiamo il suo modo di monetizzare ogni cosa, di trasformare tutto in business: abbiamo un altro stile di vita e ce lo teniamo stretto. Non ci sta simpatico neanche il signor Ferragni, Fedez, del quale ci vantiamo di non aver mai ascoltato mezza strofa. C'è una cosa, però, che ci sta più a cuore dei nostri gusti culturali e musicali: la libertà di fare ciò che si vuole, purché si rispettino le leggi e il prossimo. Dunque, siamo dalla parte di Chiara Ferragni e della sua bottiglia d'acqua da 8 euro. Sua per modo di dire: la bottiglietta che sta facendo indignare il popolo del web è infatti un prodotto di Evian, colosso francese delle “acque di lusso", che nel 2017 ha ingaggiato, tra i vari testimonial pubblicitari, anche la nostra Chiara, che ha firmato una serie limitata di bottiglie personalizzate con il suo nome. Bottiglie che ora stanno invadendo i social network (campagna riuscitissima, chapeau) accompagnate spesso e volentieri da commenti all'insegna dell'indignazione: «Otto euro una bottiglia d'acqua mentre c'è chi muore di sete! Vergogna!». Chi si dovrebbe vergognare, però, non è chiaro, anzi sicuramente non è Chiara, che può sponsorizzare quello che gli pare: acqua, vino, caffè, detersivi, cappotti, costumi, mariti. Al limite, ma proprio al limite se non oltre, i social-isti (intesi come attivisti social) e i presunti vip che stanno attaccando la Ferragni dovrebbero prendersela con la Evian, che produce quell'acqua, ne stabilisce il prezzo e incassa i profitti. Chiara Ferragni si limita a svolgere il suo ruolo di testimonial e a fatturare il relativo compenso, e abbiamo motivo di credere che tutte queste critiche nascondono una monumentale invidia nei suoi confronti.L'acqua da 8 euro, inoltre, non viene tolta ai bambini assetati dell'Africa, ma è esattamente la stessa che Evian mette in commercio dal 1829, anno in cui la prestigiosa azienda francese è stata fondata. Dunque, rassegnatevi, moralizzatori del web: non è facendo la guerra all'acqua griffata Ferragni che sconfiggerete la sete nel mondo. Piuttosto, tutta questa indignazione è sintomo di una diffusa invidia nei confronti della fashion blogger, che trasforma in oro tutto quello che tocca, acqua compresa: è il suo lavoro e lo fa benissimo. Ci dissociamo dunque dall'ondata moralista che sta sommergendo i social, e ci apprestiamo a brindare alla salute di acqua azzurra acqua Chiara Ferragni sorseggiando minerale. Da 8 euro? Ma no: da queste parti siamo abituati a strafare, dunque preferiamo un bel bicchiere di SuperNariwa, acqua di lusso giapponese, la più costosa del mondo. Imbottigliata direttamente dalla sorgente dalla quale sgorga, sorgente creata milioni e milioni di anni fa nella roccia magnetica da una tempesta di meteoriti e dall'eruzione di un vulcano marino, costa circa 7.500 euro al litro. Dicono che allunghi la vita, ma per crederci bisogna avere Fedez. Cin cin.
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