
La Santi Quaranta rischia di soccombere ad Amazon. Il patron Ferruccio Mazzariol: «Spero si faccia avanti un giovane intraprendente».La libreria chiude e la casa editrice non sta benissimo. Santi Quaranta di Treviso, per qualcuno «l'Adelphi del Nordest». Un marchio elegante, curato nell'estetica, con un'identità definita. Eppure anche per lei la vita si è fatta breve. Nella diffusa e triste moria di librerie su cui si almanacca in questi giorni (2.332 punti vendita chiusi tra il 2012 e il 2017), quello del piccolo negozio trevigiano è un caso a parte. Sì, anche qui c'entrano Amazon e gli sconti del 15% di cui continuano a godere le grandi catene fin dal giorno d'uscita delle pubblicazioni. Il progetto di legge di riduzione dello sconto al 5%, infatti, è ancora fermo in commissione al Senato, vittima della estenuante politica del rinvio dell'attuale governo. Ma, trattandosi di una libreria e di un'etichetta radicate e patrimonio della vita cittadina, ci si augurava che avrebbe resistito alla selezione darwiniana e a una legislazione che favorisce i potenti. Invece i segnali sono poco incoraggianti.Cominciamo dal negozio. Ferruccio Mazzariol, l'editore, scrittore e anima di Santi Quaranta, indomito ultraottantenne che ancor oggi attraversa il Triveneto per promuovere le sue pubblicazioni e rifornire i 300 punti vendita sparsi nel territorio, è persona ben nota in città. Oltre che con le 200 pubblicazioni in 31 anni di vita, ha riempito le due stanze della sede con volumi usati, vecchi e, in qualche caso, antichi. Così, poco alla volta, si è conquistato una clientela fedele, che oggi assiste, rassegnata, allo smantellamento di questo «piccolo nido» nel centro storico.Giustamente si osserva che l'arma per rispondere alla concorrenza dell'ecommerce è la specializzazione e la vitalità delle singole librerie. Ma, nel caso di Santi Quaranta, se la personalizzazione centrata sulla figura del fondatore è stata ed è la forza della libreria, come pure dell'editrice, con lo scorrere degli anni, ne è diventata anche la debolezza. In un mercato in cui chiudono anche le Feltrinelli, l'impostazione artigianale e la digitalizzazione incompiuta mostrano tutti i loro limiti. Ma soprattutto, a dare il colpo di grazia al risicatissimo bilancio, è stato l'annunciato aumento del canone di affitto della sede. «Così, non ho alternative», allarga le braccia Mazzariol. «Sognavo un ambiente più grande, nel quale dar vita a un cenacolo di conversazioni aperte alle tematiche più diverse. Invece questo progetto finisce negli scatoloni insieme ai libri che sto portando nel mio magazzino. Ma non demordo. Non è detto che, se dovesse farsi avanti qualcuno di più giovane e intraprendente di me, prima o poi questo sogno non torni d'attualità».Lo stesso discorso vale per la casa editrice, che ha bisogno di un innesto di modernità che le permetta di competere con l'ecommerce. «Qualche tempo fa», racconta Mazzariol, «mi ha telefonato il direttore di un centro culturale di Milano per informarsi su Lettere a Olga di Vaclav Havel, un testo fondamentale dell'ex presidente ceco che fa parte del nostro catalogo. Voleva farne leggere dei brani in piazza Duomo e mi chiedeva se avevo in mente di ripubblicare il libro. Credeva fosse esaurito, mentre ne abbiamo ancora diverse copie. Capisce? Il nostro catalogo è ricco di perle, ma non riusciamo a promuoverle». Ecco l'impasse di Santi Quaranta che, dopo aver lanciato alcuni nuovi autori e vinto premi letterari, continua a ottenere riconoscimenti e successi. Il silenzio di Veronika di Maria Pia De Conto, un romanzo che narra la misteriosa scomparsa di una donna che lascia marito e figlia mentre cade il Muro di Berlino, è entrato nella cinquina del Premio Chianti, in competizione con marchi come Feltrinelli e Sellerio.Sono ulteriori conferme, ce ne fosse bisogno, della qualità del lavoro di Mazzariol. Santi Quaranta è un'etichetta con un carattere culturale chiaro ma garbato, che s'iscrive nel filone «dell'umanesimo cristiano senza essere clericale», sottolinea l'appassionato editore. «La Chiesa ha originato le cattedrali ma anche le sagre. Pur tra tante angustie, ha avuto attenzione per i colori del quotidiano, della persona e del creato. La nostra casa riflette questa sensibilità con una vena simpaticamente guareschiana, orgogliosa anche del Leone di San Marco della Serenissima che era aperta ai Paesi della Mitteleuropa, dell'Adriatico e del Mediterraneo. Purtroppo, con il passare degli anni, le mie energie sono divenute inadeguate a un mondo che cambia velocemente. Sono pronto a passare la mano. Spero a un giovane editore che la porti avanti, con nuove idee e nuove visioni, ma rispettandone la storia. Finora però la risposta della città, anche delle alte cariche, è stata piuttosto tiepida». Auguriamoci che qualcuno si faccia avanti. Sarebbe triste che un patrimonio così andasse perduto.
Antonio Scurati (Ansa)
Eccoli lì, tutti i «veri sapienti» progressisti che si riuniscono per chiedere all’Aie di bandire l’editore «Passaggio al bosco» dalla manifestazione «Più libri più liberi».
Sono tutti lì belli schierati in fila per la battaglia finale. L’ultima grande lotta in difesa del pensiero unico e dell’omologazione culturale: dovessero perderla, per la sinistra culturale sarebbe uno smacco difficilmente recuperabile. E dunque eccoli, uniti per chiedere alla Associazione italiana editori di cacciare il piccolo editore destrorso Passaggio al bosco dalla manifestazione letteraria Più libri più liberi. Motivo? Tale editore sarebbe neofascista, apologeta delle più turpi nefandezze novecentesche e via dicendo. In un appello rivolto all’Aie, 80 autori manifestano sdegno e irritazione. Si chiedono come sia possibile che Passaggio al bosco abbia trovato spazio nella fiera della piccola editoria, impugnano addirittura il regolamento che le case editrici devono accettare per la partecipazione: «Non c’è forse una norma - l’Articolo 24, osservanza di leggi e regolamenti - che impegna chiaramente gli espositori a aderire a tutti i valori espressi nella Costituzione italiana, nella Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea e nella Dichiarazione universale dei diritti umani e in particolare a quelli relativi alla tutela della libertà di pensiero, di stampa, di rispetto della dignità umana? Poniamo quindi queste domande e preoccupazioni all’attenzione dell’Associazione italiana editori per aprire una riflessione sull’opportunità della presenza di tali contenuti in una fiera che dovrebbe promuovere cultura e valori democratici». Memorabile: invocano la libertà di pensiero per chiedere la censura.
Olivier Marleix (Ansa)
Pubblicato post mortem il saggio dell’esponente di spicco dei Républicains, trovato impiccato il 7 luglio scorso «Il presidente è un servitore del capitalismo illiberale. Ha fatto perdere credibilità alla Francia nel mondo».
Gli ingredienti per la spy story ci sono tutti. Anzi, visto che siamo in Francia, l’ambientazione è più quella di un noir vecchio stile. I fatti sono questi: un politico di lungo corso, che conosce bene i segreti del potere, scrive un libro contro il capo dello Stato. Quando è ormai nella fase dell’ultima revisione di bozze viene tuttavia trovato misteriosamente impiccato. Il volume esce comunque, postumo, e la data di pubblicazione finisce per coincidere con il decimo anniversario del più sanguinario attentato della storia francese, quasi fosse un messaggio in codice per qualcuno.
Roberto Gualtieri (Ansa)
Gualtieri avvia l’«accoglienza diffusa», ma i soldi andranno solo alla Ong.
Aiutiamoli a casa loro. Il problema è che loro, in questo caso, sono i cittadini romani. Ai quali toccherà di pagare vitto e alloggio ai migranti in duplice forma: volontariamente, cioè letteralmente ospitandoli e mantenendoli nella propria abitazione oppure involontariamente per decisione del Comune che ha stanziato 400.000 euro di soldi pubblici per l’accoglienza. Tempo fa La Verità aveva dato notizia del bando comunale con cui è stato istituito un servizio di accoglienza che sarà attivo dal 1° gennaio 2026 fino al 31 dicembre 2028. E ora sono arrivati i risultati. «A conclusione della procedura negoziata di affidamento del servizio di accoglienza in famiglia in favore di persone migranti singole e/o nuclei familiari o monogenitoriali, in possesso di regolare permesso di soggiorno, nonché neomaggiorenni in carico ai servizi sociali», si legge sul sito del Comune, «il dipartimento Politiche sociali e Salute comunica l’aggiudicazione del servizio. L’affidamento, relativo alla procedura è stato aggiudicato all’operatore economico Refugees Welcome Italia Ets».
2025-12-03
Pronto soccorso in affanno: la Simeu avverte il rischio di una crisi strutturale nel 2026
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iStock
Secondo l’indagine della Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza, dal 2026 quasi sette pronto soccorso su dieci avranno organici medici sotto il fabbisogno. Tra contratti in scadenza, scarso turnover e condizioni di lavoro critiche, il sistema di emergenza-urgenza rischia una crisi profonda.
Il sistema di emergenza-urgenza italiano sta per affrontare una delle sue prove più dure: per molti pronto soccorso l’inizio del 2026 potrebbe segnare una crisi strutturale del personale medico. A metterne in evidenza la gravità è Alessandro Riccardi, presidente della Simeu - Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza - al termine di un’indagine che fotografa uno scenario inquietante.






