2020-12-24
I 5 stelle cedono alle nomine renziane per tenere in piedi il Conte bis
True
In Consap vince Mauro Masi: sarà il suo quarto mandato, il terzo da presidente. Entra in consiglio di amministrazione anche Elisabetta Maggini, contro cui lo scorso anno si scagliava la grillina Roberta Lombardi. Anche nell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato viene riconfermato Paolo Aielli che fu nominato proprio dal leader di Italia viva nel 2014.Alla fine ha vinto Mauro Masi. Dopo una battaglia durata mesi, l'ex direttore generale della Rai ha ottenuto per la terza volta la presidenza di Consap, la concessionaria pubblica per le assicurazioni. SI tratta del quarto mandato, il primo fu eletto amministratore delegato. Solo negli ultimi due mesi sono andate a vuoto più di dieci assemblee per la nomina dei vertici, dopo che il consiglio di amministrazione era già decaduto in aprile. Masi ha continuato a insistere. E l'ha spuntata, alla fine di un durissimo braccio di ferro con il ministero dell'Economia e i 5 Stelle. A quanto risulta alla Verità avrebbe accettato l'incarico a titolo gratuito, in netto contrasto con il contenuto dell'ultimo consiglio di amministrazione del 26 ottobre sul tema dello stipendio del presidente. A uscirne sconfitti sono i ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli, azionisti e controllori di Consap. Entrambi avrebbero voluto cambiare i vertici della struttura, ma hanno dovuto capitolare di fronte al dibattito politico di queste ultime settimane. Per di più i 5 Stelle in tutti questi mesi avevano provato a portare in Consap Salvatore Barca e Giorgio Sorial, entrambi al Mise. Ora invece rinunciano a tutto e non ottengono neppure un consigliere. In cambio di cosa? Della tenuta del governo?La nomina di Masi è stata sostenuta dallo stesso Matteo Renzi, leader di Italia Viva che ha messo negli ultimi tempi in dubbio la fiducia al governo di Giuseppe Conte. L'ex segretario del Pd ha assicurato che la legge di bilancio sarà approvata anche al senato la prossima settimana, ma a palazzo Madama c'è chi teme ancora qualche imboscata. Di sicuro Renzi può essere più che mai soddisfatto del risultato di questa ultima tornata di nomine nelle società non quotate. In Consap, come detto, Masi resta presidente, anche con la benedizione di Gianni Letta, l'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei governi Berlusconi. Come amministratore delegato arriva invece Vincenzo Federico Sanasi D'Arpe, già consigliere dell'ex senatore Dc Emilio Colombo, considerato una scelta del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. Il direttore generale Vittorio Rispoli, renziano e vicino al capogruppo di Italia Viva Ettore Rosato, potrebbe essere riconfermato dal nuovo consiglio di amministrazione. Ma c'è un problema. Si rischia di trascurare il decreto 2017 che regolamentava la costituzione del comitato per la gestione del fondo vittime della strada. Il provvedimento rendeva plausibile la presenza di un direttore generale di Consap in assenza di un amministratore delegato operativo. Ma oggi l'amministratore c'è. Per quale ragione dovrebbe sussistere la carica di direttore generale? A entrare in Consap come consigliere di amministrazione è anche Elisabetta Maggini, figlia del costruttore romano Agostino. Per i 5 Stelle è uno smacco in piena regola. Nemmeno l'anno scorso Roberta Lombardi, consigliera regionale dei 5 Stelle in regione Lazio, si scagliava proprio contro la Maggini in un post su Facebook, ricordando che Agostino Maggini, già consigliere in Ipzs e Acea, era «tra gli imprenditori indagati nei quasi 30 filoni di inchiesta sui piani di zona, a Roma». La Lombardi attaccava: «Per la magistratura romana, Maggini si è tenuto 349.381,33 euro dagli inquilini come importi riscossi in eccedenza e si sarebbe intascato anche 5 milioni di euro per i finanziamenti ricevuti dalla Regione per le case realizzate attraverso i piani di zona». E poi la grillina, ex portavoce dei 5 Stelle alla Camera, parlava proprio della nuova consigliera di Consap. «Elisabetta, questo il nome della figlia dell'imprenditore Maggini, aveva tentato la corsa in politica candidandosi con il partito Democratico ma non essendo stata eletta, Zingaretti le ha aperto le porte della sua segreteria politica e della Regione».Il Pd e lo stesso Renzi possono ritenersi soddisfatti anche dell'assemblea degli azionisti dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (Ipzs). Ieri l'assemblea ha indicato Antonio Palma nella carica di presidente e Paolo Aielli nel ruolo di amministratore delegato e direttore generale. Aielli fu nominato dallo stesso governo Renzi nell'ormai lontano 2014. In tanti che gravitano nel mondo di Ipzs si aspettavano un cambio di passo. Anche perché l'Istituto è ancora fuori da Gaia-X, il più importante progetto per la gestione di dati in Cloud europeo. E resta ancora sul tavolo la competizione tra la carta d'identità digitale e la Spid per accedere a tutti i siti della pubblica amministrazione italiana. Sarà ancora Aielli ad occuparsene.
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)