Eleganza a tutto relax. A Milano arriva il tram firmato M Missoni
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La nuova collezione di Biancalancia presentata alla Milano fashion week punta su naturalezza e sobrietà, per andare incontro senza fronzoli alle esigenze delle donne lavoratrici.
È una storia d'amore con il Giappone la passerella di Antonio Marras. Il creativo sardo ha portato a Milano le vibrazioni dell'Oriente mettendo in scena all'Elfo Puccini la storia d'amore tra una principessa nipponica e un pastore sardo, Shiro e Baingio. Il capo chiave? Il kimono, rivisitato dalle ricamatrici sarde.
Nella cornice di piazza Castello, un brand totalmente brandizzato con i colori del marchio presenta la prima collezione Ldi M Missoni firmata da Margherita, la primogenita di Angela Missoni.
Nel cuore della città va in scena il «bra twist», il flash mob organizzato da Intimissimi. Decine di donne, di ogni età e taglia, hanno shakerato il loro decoltè per mostrare che tutte possono avere un seno perfetto con la nuova collezione del brand.
In pigiama anche di giorno, purché sia di seta. Irina Shayk ospite in showroom da Falconeri accoglie i visitatori con un pigiama verde in seta e un reggiseno nero in mostra.
Lo speciale comprende due articoli e gallery fotografiche.
La nuova collezione di Biancalancia presentata alla Milano fashion week punta su naturalezza e sobrietà, per andare incontro senza fronzoli alle esigenze delle donne lavoratrici.È una storia d'amore con il Giappone la passerella di Antonio Marras. Il creativo sardo ha portato a Milano le vibrazioni dell'Oriente mettendo in scena all'Elfo Puccini la storia d'amore tra una principessa nipponica e un pastore sardo, Shiro e Baingio. Il capo chiave? Il kimono, rivisitato dalle ricamatrici sarde. Nella cornice di piazza Castello, un brand totalmente brandizzato con i colori del marchio presenta la prima collezione Ldi M Missoni firmata da Margherita, la primogenita di Angela Missoni.Nel cuore della città va in scena il «bra twist», il flash mob organizzato da Intimissimi. Decine di donne, di ogni età e taglia, hanno shakerato il loro decoltè per mostrare che tutte possono avere un seno perfetto con la nuova collezione del brand. In pigiama anche di giorno, purché sia di seta. Irina Shayk ospite in showroom da Falconeri accoglie i visitatori con un pigiama verde in seta e un reggiseno nero in mostra. Lo speciale comprende due articoli e gallery fotografiche.Il destino era segnato perché c'è sempre stata la maglieria nella vita di Alessandro Tortato, patron del brand Biancalancia, costola di Scudrera, azienda italianissima che dal 2010 crea moda tra Treviso e Venezia.Biancalancia, un total look realizzato prevalentemente in maglia, con complementi di tessuto e pelle, ha precorso i tempi in materia di sostenibilità, il macro tema che ormai impera nel mondo del fashion, sempre più attento a non inquinare visto l'alto tasso di materie tossiche che, proprio la moda, immette nell'aria e nelle acque. «La grande attenzione dedicata alla qualità delle materie prime sempre naturali e alle tecniche di lavorazione dei tessuti che rispettano scrupolosamente le regole della sostenibilità, offrono alla clientela capi dal valore aggiunto che va oltre la moda», spiega Tortato. Partendo da regole sempre rispettate e che sono alla base del lavoro di Biancalancia, la collezione per la prossima primavera estate, presentata durante la Milano Fashion week che si concluderà il 23 settembre, punta su colori estivi che vanno dall'eleganza sobria del bianco e del canvas, su tessuti nobili e ricercati passando dal giallo screziato da righe bianche irregolari, al rosa di romantici fiori, al verde prato, corallo, azzurro mare e non mancano spruzzi di paillette che aggiungono carattere all'intera linea.«Per quanto riguarda le tinture, utilizziamo solo quelle naturali, colori vegetali tutti ecologici. Ad esempio usiamo la radice della robbia per ottenere sfumature di rosso molto brillante; la foglia di reseda soprattutto per i toni più caldi del giallo; il guado, già in uso nel medioevo, per il blu indaco. Sono accorgimenti fondamentali che danno tonalità di colore uniche ma che richiedono una manutenzione altrettanto curata. Bisogna avere la consapevolezza di portare un capo particolare. Il nostro cashmere è di provenienza quasi esclusivamente mongola. E il fiocco deriva solo dalla pettinatura del vello delle capre hircus che significa che le capre vengono pettinate e non tosate, perché s'è visto, anche in molti reportage, che la tosatura è una pratica molto stressante e violenta per l'animale. Cosi il baby alpaca di cui, addirittura, utilizziamo solo i cascami, peluria lasciata naturalmente durante la muta. I capi in pelle e montone derivano solo da animali che provengono dalla catena alimentare». Di ultima generazione il piumino in garza di lino imbottito con piuma d'oca, esclusivamente proveniente da allevamenti dove viene salvaguardato il benessere degli animali. Per la primavera estate 2020, tra i protagonisti, si trova un filo di Loro Piana in seta lino, tinto con colori naturali dove non c'è chimica. Seta e cotone, lino, cotone, viscosa per abiti che durano nel tempo, altra base di partenza dell'ecosostenibilità. «La nostra è una moda rilassante che va bene sia alle giovani ragazze che alle signore». Una moda per donne che lavorano, pulita, senza fronzoli inutili, un rigore che è un po' il leit motiv di tutta questa fashion week. Molta attenzione alla manifattura, ai piccoli dettagli che fanno la differenza, peculiarità di Biancalancia . «La nostra produzione è al 90% in Veneto, il resto nel nord Italia. Anche il materiale è 100% italiano certificato, siamo molto attenti alla provenienza. Noi lavoriamo a livello artigianale, trovare mani capaci è complicato. C'è ancora una grande ricchezza di artigiani che lavorano anche da soli e micro laboratori che resistono. Noi cerchiamo queste risorse. Ad esempio, applichiamo una paillette che si può fare solo a mano. Quindi bisogna cercare la ricamatrice capace di cucire singolarmente macropaillette su dei fori. Le cinture sono fatte a mano, il filo viene intrecciato da una ragazza di Padova. Non produciamo nulla internamente, ma in laboratori che stanno accanto a noi, scegliamo il meglio sul mercato e ciò che al momento ci serve. Questo è il vantaggio della nostra struttura». Paola Bulbarelli
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