1972: dalla contestazione alla violenza

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Falce e fucile, Milano 1972 (Getty Images)

Cinquant'anni fa dalla rivoluzione (borghese) della «fantasia al potere» i gruppi extraparlamentari nati da costole del movimento studentesco inauguravano una stagione di violenze, spesso contro obiettivi incomprensibilmente accusati di essere «fascisti» al soldo della borghesia. Nell'anno della morte di Feltrinelli e dell'omicidio Calabresi, l'utopia del 1968 era ormai un ricordo.

Per i ceti bassi 500 euro in più in busta paga
Palazzo Madama (iStock)
Il taglio alla tassazione sugli aumenti contrattuali aiuta 3,3 milioni di dipendenti che guadagnano meno di 28.000 euro, mentre con la riduzione Irpef ci sono vantaggi da 440 euro dai 50.000 euro in su. Fdi ritira l’emendamento sugli scioperi.


Una lettura attenta della legge di bilancio fa emergere altri argomenti che rivelano il carattere strumentale della narrazione data dalla sinistra su una manovra poco attenta alle fasce deboli e invece orientata a favorire i «ricchi». Dopo l’operazione «verità» effettuata dall’Ufficio parlamentare di Bilancio, sulla natura della riforma delle aliquote dell’Irpef che, contrariamente alla tesi di Cgil e Pd, non va a favorire quelli che a sinistra considerano «ricchi», era rimasta in piedi la tesi che comunque questa manovra è squilibrata a vantaggio del ceto medio, poiché dei bassi redditi il governo si è occupato nelle precedenti leggi di bilancio. Ma guardando con attenzione al testo depositato in Senato e che comincerà l’iter di esame la prossima settimana, emergono una serie di misure proprio a favore dei ceti meno abbienti.

  • Il gruppo armato Jnim avanza seminando morte e bloccando strade e commercio. Le forze governative, sostenute dai russi, annaspano.
  • Ag Ghaly è riuscito in ciò che nessun capo tuareg aveva mai ottenuto: trasformare la lotta per l’autonomia in una crociata globale in nome di Maometto. Finanziandosi attraverso il controllo delle rotte di esseri umani.

Lo speciale contiene due articoli.

«Kiev nell’Ue può far comodo a Mosca»
Dario Fabbri (Ansa)
L’esperto Dario Fabbri: «Se l’Ucraina in futuro cambiasse regime, diventerebbe un cavallo di Troia dei russi. La corruzione? A quelle latitudini è normale. Putin ha ottenuto solo vittorie tattiche, adesso gli serve la caduta di Zelensky».
Edicola Verità | la rassegna stampa del 17 novembre

Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 17 novembre con Flaminia Camilletti

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