2025-07-11
Fondo da 10 miliardi di euro per ricostruire Kiev. Zelensky: «Piano Marshall»
Foto di gruppo al summit di Roma per la ricostruzione dell'Ucraina (Ansa)
Parata di leader e oltre 8.000 partecipanti al summit nella Capitale. Mosca provoca: «Cinici». Il premier «Penseremo noi a Odessa». Mattarella: «Sostegno dell’Italia».Dieci miliardi per ricostruire strade, ponti, scuole, chiese, ospedali. Questo l’impegno preso ieri a Roma in occasione della prima giornata della Conferenza per la ripresa dell’Ucraina, la quarta dall’inizio del conflitto, la prima a Roma dopo quelle di Lugano, Londra e Berlino. Un evento co-organizzato dai governi di Italia e Ucraino alla Nuvola di Fuksas, che ha visto la partecipazione di più di 8.000 persone, più dei 5.000 previsti, oltre 100 delegazioni ufficiali, con 15 tra capi di Stato e di governo, una quarantina di ministri degli Esteri e 40 organizzazioni internazionali. Per l’Italia, oltre al premier, Giorgia Meloni, e al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, presenti 20 ministri. Hanno preso parte alla Conferenza anche una decina di commissari Ue.In continuità con la Conferenza di Berlino, è stato anticipato un impegno finanziario da parte delle delegazioni internazionali per almeno 10 miliardi di euro di nuovi fondi.Apre i lavori il ministro degli Esteri. «Questo incontro non è solo di carattere economico ma vuole dire che l’Ucraina non è sola», esordisce Tajani, spiegando l’importanza di iniziare la ricostruzione anche se la guerra è ancora in corso, perché «sono tante le necessità del popolo ucraino». «Putin ha fallito, abbiamo assunto impegni per oltre 10 miliardi di euro», annuncia poi Meloni. «La partecipazione così ampia, a così alto livello, trasmette al mondo un messaggio importante: ognuno di noi è qui per fare la propria parte per un obiettivo comune, guardare oltre l’insopportabile ingiustizia che da più di tre anni viene inflitta al popolo ucraino e sapere immaginare ora un’Ucraina ricostruita, libera, prospera. Intendiamo raggiungere questo scopo non solo aiutando l’Ucraina a difendersi, portando avanti ogni sforzo per la pace ma anche sapendo immaginare il dopo. Non è un caso che l’Italia abbia scelto di occuparsi di alcuni dei simboli e luoghi che compongono il mosaico identitario della nazione ucraina: il luogo è Odessa». Non solo, anche investimenti: «L’Italia continuerà a sostenere l’eroica resistenza del popolo ucraino, come ha fatto finora a 360 gradi, anche con la cooperazione tra le nostre industrie della difesa, tra i temi che abbiamo trattato, che diventa sempre più centrale e su cui vogliamo continuare a investire». E precisa: «Dovremo tenere conto di chi ha fatto tutto ciò che poteva per impedire questa barbarie e chi invece non lo ha fatto. È per questo, come scritto anche nella dichiarazione dei ministri delle Finanze del G7, che noi vogliamo lavorare con l’Ucraina anche per non consentire che della ricostruzione possano beneficiare anche quelle entità che hanno contribuito a finanziare la macchina da guerra russa». Dopo il premier è stata la volta del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky: «Tutto ciò che ha distrutto la Russia può essere ricostruito. Questa coalizione ha bisogno di Paesi, di leader, di aziende tutte insieme per ricostruire la nostra società. Quello che serve è un piano di recupero e di resilienza chiaro. Un po’ come il piano Marshall». Zelensky poi attacca la Russia, artefice nello stesso giorno di uno dei più grandi attacchi dall’inizio della guerra. Colpita Kiev con missili e droni: due morti e diversi feriti. Due le vittime anche a Kostiantynivka. «La Russia non si sta preparando per la pace. Vladimir Putin ha rifiutato qualsiasi progetto di proposta per la pace. E c’è di nuovo un’ennesima escalation del livello di violenza». Il presidente ucraino chiede ancora aiuti militari: «Servono nuovi missili, droni, servono nuovi sistemi di difesa, incoraggio tutti i nostri partner ad aumentare i fondi, aumentare gli investimenti». È così che quindi ringrazia l’Italia e il suo mondo imprenditoriale e aggiunge: «Saremmo lieti di vedere investimenti italiani in tutto ciò che protegge le vite in Ucraina oggi e contribuirà a salvaguardare l’Italia domani». A seguire gli interventi del presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, del primo ministro polacco, Donald Tusk, e del cancelliere tedesco, Friedrich Merz, che ha annunciato l’acquisto dagli Stati Uniti di sistemi di difesa aerea Patriot per metterli a disposizione dell’Ucraina. «Gli Usa riconoscono che ricostruire l’Ucraina è un compito enorme, ma di fondamentale importanza. E avrà implicazioni anche per l’intera regione europea», così l’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti d’America, Keith Kellogg. Tra i tanti il memorandum d’intesa tra Bankitalia e la Banca nazionale di Kiev e Cdp, Sace e Simest hanno firmato un memorandum d’intesa con il ministero dell’Economia ucraino. Sono stati firmati accordi nel settore culturale, della sicurezza informatica, del settore agricolo. Chiusa anche l’intesa tra Gran Bretagna e Ucraina per la consegna di 5.000 nuovi missili di difesa anti aerea modello Thales a Kiev. Anche Fincantieri è tra le realtà industriali presenti e si è messa a disposizione per la messa in sicurezza delle infrastrutture critiche ucraine. Enel ha annunciato la donazione di un ulteriore Megawatt di pannelli fotovoltaici per Kiev, destinati a edifici pubblici che forniscono servizi essenziali per la popolazione ucraina. A margine della conferenza, Tajani ha incontrato i rappresentanti di 500 aziende italiane, per sostenerle Simest attiverà un plafond di 300 milioni di euro per il credito alle esportazioni. All’incontro sono intervenuti anche il presidente dell’Ice, Matteo Zoppas, l’ad di Cdp, Dario Scannapieco, l’ad di Sace, Alessandra Ricci, l’ad di Simest, Regina Corradini D’Arienzo, e la vicepresidente di Confindustria, Barbara Cimmino.Lapidario in serata il commento russo: «l’Occidente è cinico». Mentre il Colle ha ribadito: «L’Ucraina può contare sul sostegno dell’Italia».
Il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri (Ansa)
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